La Nuova Sardegna

Protesta a Ussassai, stop allo screening

Protesta a Ussassai, stop allo screening

In paese manca il medico di base. Il sindaco: «Non siamo cittadini di serie B»

12 gennaio 2021
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USSASSAI. Disciplinatamente, e a debita distanza gli uni dagli altri, gli abitanti di Ussassai si sono presentati davanti alla palestra allestita per lo screening anti Covid "Sardi e sicuri" ma non si sono sottoposti al test. La loro è stata una protesta contro quella che ritengono un'omissione costante da parte della burocrazia sanitaria: il paesino di poco più di 500 anime, da tre anni non ha medico di base titolare. E, nonostante i continui appelli del sindaco dal 2 gennaio non ha più neanche il sostituto. Ecco perciò che la popolazione ha scelto il flash mob di fronte ai locali allestiti per il monitoraggio. Ieri mattina tra i 150 manifestanti, con la fascia tricolore, c'era anche il sindaco Chicco Usai. Il primo cittadino, irremovibile, non si è fatto convincere dai vertici Ats. «Ho parlato con il sindaco di Ussassai e gli ho detto che questa non era una mossa azzeccata, soprattutto per il bene della sua comunità, ma non mi ha dato retta», ha dichiarato il commissario Ats, Massimo Temussi, che ha dato ordine di non ritirare dalla postazione gli operatori e gli strumenti necessari alla lettura del test a immunofluorescenza utilizzati nella seconda fase dello screening. Usai ha ricordato che la sua comunità non solo ha partecipato in massa ai due screening organizzati dal Comune ma anche alla prima fase di "Sardi e sicuri". «Ci avevano assicurato che avrebbero trovato una soluzione e ci saremmo aspettati una risposta. Adesso – ha sottolineato – c'è rimasta l'arma della protesta civile. Ci siamo stufati di essere considerati cittadini di serie B. E se per far sentire la nostra voce dovesse servire scendere in piazza, lo faremmo». A rincarare la dose ci pensa l'unico consigliere regionale ogliastrino, il dem Salvatore Corrias: «Non possiamo accettare che Seui e Ussassai, in pieno inverno e in piena pandemia, siano senza medico di base. Avevo già denunciato, oltre un anno fa, il pericolo della temporaneità dell’incarico dato allora, prevedendone l’esito – ha commentato Corrias – che oggi è sotto gli occhi di tutti. Non è accettabile che ci siano paesi dimenticati da chi ci governa». (g.f.)

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