La Nuova Sardegna

Vaccini, finite le dosi domani i nuovi arrivi

di Alessandro Pirina
Vaccini, finite le dosi domani i nuovi arrivi

Dopo una partenza in salita la Sardegna è sesta nelle somministrazioni Attese 16mila fiale Pfizer. I Progressisti: immunizzate gli specializzandi

12 gennaio 2021
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SASSARI. L’isola lumaca alla fine si è riscattata ed è arrivata sesta tra le regioni per numero di vaccinazioni in quel palio in cui in realtà tutti dovranno tagliare il traguardo, con soli vincitori e zero vinti. Ma si tratta solo di un primo step di questa corsa verso la normalità. Il secondo sarebbe già dovuto partire ieri, ma il carico di dosi di vaccini Pfizer atteso non arriverà nell’isola prima di domani. Anche se l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, lascia un pertugio aperto sulla possibilità che le oltre 16mila fiale arrivino già oggi in Sardegna.

Isola sesta. Con 15.979 vaccini somministrati la Sardegna ha scalato la classifica delle regioni dopo una partenza al rallentatore. Dal 31 dicembre a mezzogiorno, quando il primo carico è arrivato nell’isola (dopo quello simbolico del Vax Day del 27), è stato somministrato l’81,2 per cento delle 19.680 dosi consegnate. Le circa 3.500 non ancora utilizzate sono state lasciate per la seconda inoculazione che tutti dovranno effettuare dopo 20 giorni. Questi numeri, comunque, hanno permesso alla Sardegna di arrivare tra le prime sei. Al primo posto la Campania che ha addirittura superato il 100 per cento delle dosi. Per l’esattezza il 101,7. Un dato che ha fatto sorridere molti, ma che è stato possibile grazie alle nuove siringhe ad ago bloccato - la cosiddetta “luer lock” ad alta precisione - che permettono di ricavare da ogni fiala di vaccino Pfizer sei dosi anziché cinque, come era stato indicato inizialmente dalla azienda produttrice. Al secondo posto l’Umbria al 90,7 per cento, seguita dal Veneto all’87,9, dalla Toscana all’85,5 e dalla Valle d’Aosta all’83,4. Segue, dunque, la Sardegna all’81,2. Dieci punti esatti più della media nazionale, ferma al 71,2. Colpa di una somministrazione piuttosto lenta nella provincia di Bolzano - solo il 36,2 per cento -, in Calabria (42,7) e in Lombardia, solo il 45,3 nella regione più colpita dal virus che in questi giorni ha visto un cambio importante al vertice dell’assessorato alla Sanità, da Gallera alla Moratti.

Il nuovo carico. Tutti, dunque, aspettano la nuova partita di vaccini attesa per oggi o più probabilmente domani. Sono 16.380 fiale che saranno distribuite nel seguente modo: 1.170 all'Aou di Sassari, 3.510 al Brotzu di Cagliari, 1.170 all'Aou di Cagliari, 10530 al Binaghi di Cagliari, ovvero all’Ats, che a sua volta le distribuirà ai punti di somministrazione di Sassari, Ozieri, Olbia, Nuoro, Lanusei, Oristano, San Gavino Monreale, Carbonia e Cagliari. Destinatari saranno soprattutto ancora personale sanitario e sociosanitario di ospedali e Rsa, ma già con il prossimo carico la platea dei beneficiari dei vaccini potrebbe essere estesa. Delle 15.979 dosi somministrate 13.800 hanno riguardato medici, infermieri e altro personale sanitario, 2.179 non sanitario.

Specializzandi. Tra le categorie che non state ancora contemplate ci sono gli specializzandi. Ed è in questa direzione che va l’appello del capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, al presidente Solinas e all’assessore Nieddu. «Il Covid non guarda età o tipo di contratto, gli specializzandi impegnati in prima linea contro il virus devono essere inseriti nel piano di vaccinazioni che riguarda gli operatori del mondo sanitario con una calendarizzazione ufficiale e trasparente – spiega Agus –. Il presidente della Regione e l'assessore alla Sanità si impegnino in questa direzione: in questi mesi difficilissimi si è chiesto ai giovani medici di operare in corsia per fare fronte all'emergenza vissuta negli ospedali sardi e ora li si tiene ai margini della campagna di vaccinazione, esponendoli al rischio di contagio. Nelle bozze di piano – dove giustamente sono inseriti le lavoratrici e i lavoratori che a vario titolo sono impegnati nelle strutture sanitarie pubbliche – non è chiaro dove siano ricompresi gli specializzandi. Altre regioni hanno già definito un piano preciso, che include i medici specializzandi. È necessario che anche la Sardegna superi questo stallo».

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