La Nuova Sardegna

Coronavirus, test e vaccino insieme: esperimento a Nuoro

Coronavirus, test e vaccino insieme: esperimento a Nuoro

C’è l’ipotesi di somministrare le dosi agli over 80 che risulteranno negativi. Arrivati nell’isola i primi AstraZeneca per personale della scuola e militare

10 febbraio 2021
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CAGLIARI. È solo un’indiscrezione, per ora. I primi over 80 potrebbero essere vaccinati questo fine settimana, nel Nuorese, durante la doppia seconda giornata dello screening di massa «Sardi e sicuri» contro il Covid. L’ipotesi è allo studio, le perplessità sono ancora tante, ma la scontata convocazione della popolazione potrebbe essere anche il momento giusto per utilizzare almeno una parte delle dosi Pfizer e Moderna arrivate in questi giorni. Per fare un esempio, sabato o domenica cento o più over 80, dopo essere risultati negativi al test antigenico, potrebbero essere inviati in una vicina struttura (l’ospedale di San Francesco?) attrezzata per le vaccinazioni. Solo nelle prossime ore si saprà se questa partenza anticipata della nuova fase verrà confermata.

Il conteggio. Certo, molto dipenderà da quante dosi saranno ancora a disposizione dopo aver concluso, nei prossimi tre giorni, la campagna in cui finora sono stati coinvolti il personale sanitario e, secondo l’Ats-Ares, anche buona parte dei medici di famiglia. «Sono 7mila le persone che dobbiamo ancora vaccinare per quanto riguarda queste categorie ad alto rischio e sono soprattutto nelle Residenze per anziani», ha detto il commissario Massimo Temussi nell’aula della commissione sanità del Consiglio regionale. Mentre, ancora una volta, s’è alzata forte la protesta di psicologi e dentisti, che, attraverso i loro Ordini professionali, hanno denunciato: «Abbiamo chiesto di essere vaccinati, ma la Regione non ci ha neanche risposto».

L’esordio. AstraZeneca ha mantenuto le promesse. Ventiquattr’ore fa ha consegnato le prime 7.100 dosi del vaccino Oxford e altre 130 mila dovrebbero arrivare entro marzo. Saranno tutte utilizzate per immunizzare il personale scolastico, insegnanti e non solo, poi forze dell’ordine, vigili del fuoco, forze armate e Corpo forestale. «Stiamo preparando gli elenchi degli under 55, come imposto dalla stessa azienda farmaceutica – ha confermato Temussi – Molti ci sono arrivati in questi giorni e altri li attendiamo da un momento altro. Appena sarà pronta la piattaforma per le prenotazioni e chiuso l’accordo con i medici di famiglia, i cittadini cominceranno a essere convocati». Non è stata decisa ancora una data, ma dovrebbe essere nelle prossime settimane. Prima, però, dovranno essere risolti i problemi, che ancora ci sono, sul trasferimento delle dosi. Secondo alcuni studi, anche il vaccino Oxford non sarebbe facile da conservare nei frigoriferi degli ambulatori dei medici di famiglia e delle farmacie, come invece era sembrato possibile fino a qualche giorno fa.

Il censimento. Stando al piano vaccini dell’Ats-Ares, che è stato consegnato ai consiglieri regionali, sarebbero 160.343 i sardi già coinvolti o da coinvolgere nella prima fase (personale socio-sanitario, Residenze per anziani e over 80) ai quali saranno destinate solo le dosi Pfizer e Moderna. Sarebbero, invece, 115.196 gli under 55 che abbastanza presto dovrebbero essere immunizzati con la fiala Oxford-AstraZeneca fra personale docente e non docente, e poi forze armate, polizia, agenti penitenziari e detenuti e altri servizi essenziali ancora non meglio definiti. Un’altra fase, con l’utilizzo delle dosi Pfizer e Moderna, dovrebbe infine coinvolgere 528.762 sardi fra persone estremamente vulnerabili, anziani dai 75 ai 79 anni fino ad arrivare ai 55-59.

L’insistenza. Anche nell’aula della commissione sanità l’assessore Mario Nieddu ha ribadito che «il Piano vaccinale nazionale dovrà essere rivisto almeno per quanto riguarda due categorie: malati cronici e portatori di handicap». In parte il suo appello, arrivato anche da altre Regioni, è stato ascoltato dall’Ufficio del commissario Domenico Arcuri. Con una nota, arrivata da Roma, è stato confermato che nella Fase 2 (a marzo?) i primi a essere vaccinati saranno le categorie definite «molto vulnerabili» a causa di alcune patologie, indipendentemente dall'età. In particolare: respiratorie, epatiche, autoimmuni, cardiocircolatorie, neurologiche, diabete, grave obesità, oncologiche e sindrome di Down, perché – si legge nella nota – sarebbero «correlate a un possibile tasso di letalità associata al Covid-19». Anche se in commissione l’assessore Nieddu ha ribadito quanto va dicendo da tempo: «Senza avere certezze sulle date di consegna, qualunque Piano vaccinale rischierà purtroppo di essere corretto in corsa da una settimana all’altra». (ua)



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