La Nuova Sardegna

«Rilassatevi così»: i video da record dello youtuber 12enne sassarese

di Luigi Soriga
«Rilassatevi così»: i video da record dello youtuber 12enne sassarese

Centinaia di migliaia di visualizzazioni per Tommy Asmr. Dietro lo pseudonimo si nasconde Tommaso Casu

19 febbraio 2021
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SASSARI. Di più soporifero c’è solo qualche puntata di Rai Nettuno e Marzullo, ma quelle avevano il vantaggio del palinsesto notturno. E poi il buon vecchio e impareggiabile Valium, con tripla dose a prova di insonnia. Ma al terzo posto c’è Tommaso Casu, 12 anni, che quando su YouTube veste i panni di Tommy Asmr, si trasforma in un micidiale sedativo capace di farti chiudere gli occhi, immergerti in una placenta di suoni ovattati, come quelli di un battito prenatale. I suoi strumenti sono un microfono, un paio di cuffie, uno sfondo nero, la voce appena sussurrata, i gesti lenti, le parole che cullano, e poi suoni delicati e ripetitivi, come una matita che sfiora un foglio, un pennello che accarezza il microfono, le dita che tamburellano sulla cioccolata, i polpastrelli che grattano, le labbra che schioccano, o i denti che masticano cibi croccanti, le patatine che scrocchiano in bocca, la carta stropicciata, bicchieri di plastica accartocciati, spazzole che sfregano, e poi soffi come il vento di una brezza marina.



Questa ipnosi sonora ha un nome complicato ASMR, che è l’acronimo di Autonomous Sensory Meridian Response. Tradotto: “risposta autonoma del meridiano sensoriale”. Ritradotto: il cervello reagisce automaticamente a una serie di stimoli/flussi di energia. E produce brividi, sensazioni piacevoli, formicolii e sopratutto una garza acustica di profondo relax. Ed è questo che Tommy fa nel suo canale YouTube, una sorta di viaggio sonoro, in formato ninna nanna. Basta solo allacciare le cinture della fantasia e un paio di buone cuffie, e Tommy ti porta in una galassia ansiolitica distante anni luce dal tuo ufficio, dai telefoni che squillano, dalle auto in coda. Il punto di arrivo è uno stato di primordiale beatitudine, che gli addetti ai lavori definiscono “brain orgasm”, cioè il rilascio di neurotrasmettitori come endorfine e serotonina che portano a un orgasmo del cervello. Dice: «La prima volta che ho sentito Chiara Asmr, la numero uno in Italia, mi è sembrato di riascoltare le favole che mamma mi diceva a bassa voce quando ero piccolo, per riaddormentarmi. È stato pazzesco. Io avevo già un mio canale youtube, si chiamava Tommy Kid, da quando avevo 9 anni caricavo i video dove raccontavo la mia giornata. Ho voluto cambiare completamente genere». Diventa Tommy Asmr, abbassa il tono della sua voce di sei tacche, comincia a strofinare oggetti e a cucinare la sua delicata narcolessi acustica, e quell’esperimento raccoglie 400mila visualizzazioni. Rispetto ai soliti 300 spettatori delle sue performance autobiografiche, il salto è abissale. Ormai è nata una piccola star del web, e da quel momento i followers aumentano. «Mi seguono soprattutto ragazzini, ma anche persone grandi che soffrono di insonnia, o anche nonni. Mi piace molto far rilassare la gente, trovare nuovi suoni, montare i video. E sono contento che i miei lavori piacciano. L’unica che si annoia ad ascoltare i miei video è mamma, non è mai arrivata oltre i 5 minuti. Però mi adora, è felice quando mi vede felice, e perciò mi incoraggia. Anche i miei compagni e le mie insegnanti conoscono il mio canale, e mi fanno i complimenti».

Non è ancora un lavoro, perché con i banner pubblicitari si guadagna al massimo 300 euro al mese, però per un ragazzino di 12 anni è sempre una paghetta da inserire nella tasca della propria autostima.

La cosa curiosa è che svestiti i panni di Tommy Asmr, Tommaso Casu si trasforma in uno scricciolo iperattivo che non smette un attimo di parlare. Un piccolo vulcano in perenne eruzione, che al calcio preferisce il ballo sardo, che allo sport preferisce i video game, che impazzisce per la tv trash e per i programmi di Barbara d’Urso, e che passerebbe le ore a guardare il Grande Fratello Vip. Per poi spegnere tutto, imporre nella casa un silenzio di tomba, nemmeno una mosca in volo, accendere il microfono e sussurrare. E il rischio, per chi l’ascolta, è di precipitare in letargo come le bambole: che appena le metti orizzontali chiudono gli occhi stecchite.
 

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