La Nuova Sardegna

Medici nelle sedi vacanti: ecco il bando regionale

L'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu
L'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu

L’assessorato alla sanità sblocca 108 assunzioni e ne promette un’altra trentina

20 febbraio 2021
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CAGLIARI. I concorsi per le sedi vacanti dei medici di famiglia sono stati banditi. Bloccati da anni e anni, in alcuni casi dal 2014 per l’esattezza, 108 posti su 137 sono stati sdoganati dalla Regione. La sollevazione popolare e politica, che è stata tambureggiante in queste settimane, ha convinto l’assessorato alla sanità a spazzare via gli ultimi ostacoli burocratici. Non poteva che essere così soprattutto all’indomani di alcune denunce clamorose. A cominciare dall’ormai storica e provocatoria ordinanza firmata da Stefania Piras, la sindaca di Oniferi. Eccola: «È fatto assoluto divieto ai cittadini di ammalarsi, di avere necessità di cure e farmaci e di contrarre il virus Covid-19, perché non abbiamo più un medico di famiglia nel nostro Comune».

L’assegnazione. È con una delibera, proposta dall’assessore alla sanità Mario Nieddu, che la Regione ha riaperto di fatto il bando per l’assunzione a tempo indeterminato dei medici di base nelle sedi vacanti. Stando all’ultimo censimento dell’Ats-Ares, 108 lo sarebbero almeno dal 2018 e 29 dal 2019. Il primo bando, cioè quello per gli oltre cento posti, sarà pubblicato a breve sul Bollettino ufficiale della Regione, il Buras. Le domande di partecipazione – si legge in una nota dell’assessorato – dovranno essere presentate dai candidati entro 15 giorni dall’avviso. Le sedi che dovessero risultare ancora scoperte al termine del primo bando saranno ripubblicate in quello successivo e quindi insieme ai 29 posti scoperti dal 2019.

Risposta concreta. «Procedendo all'assegnazione delle sedi vacanti – scrive il governatore Christian Solinas in un comunicato – avviamo a soluzione problemi che arrivano da lontano e su cui stiamo lavorando con serietà e impegno fin dai primi mesi del nostro mandato. Abbiamo infatti ereditato una situazione con gravi lacune: in Sardegna risultavano non ancora bandite le sedi rimaste vuote fin dal 2014». In poco tempo – si legge in un altro passaggio – «siamo riusciti a recuperare un arretrato enorme e ora proseguiamo sulla strada che abbiamo tracciato con l'unico obiettivo di garantire ai cittadini il diritto all'assistenza e alle cure. Concetto poi ribadito anche dall’assessore Mario Nieddu: «Siamo fermamente convinti dell'importanza del ruolo dei medici di base all'interno delle nostre comunità. E infatti anche in ragione dell'attuale emergenza sanitaria, oggi più che mai è fondamentale potenziare la loro presenza sui territori e in particolare nei Comuni delle aree interne a rischio spopolamento».

Appello raccolto. Per Roberto Deriu, consigliere regionale del Pd, «finalmente, seppure con colpevole ritardo, i sardi sono stati ascoltati». Per poi sottolineare: «È proprio questo il risultato che avevamo invocato in nostre due recenti interrogazioni» e quindi «siamo fieri e orgogliosi di questa notizia che è un successo non solo per la sanità territoriale, ma l'intera Sardegna». Certo – conclude Deriu – «la pubblicazione dei bandi è solo un punto di partenza». (ua)

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