La Nuova Sardegna

Battaglia sui sottosegretari 

Cresce l’appetito dei partiti La Sardegna scompare dai radar

ROMA. Sulla squadra di governo sembra ci sia ancora strada da fare. Tanto da far venire qualche dubbio nei partiti che prima di giovedì si possa passare alle nomine concrete. I gruppi stanno...

24 febbraio 2021
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ROMA. Sulla squadra di governo sembra ci sia ancora strada da fare. Tanto da far venire qualche dubbio nei partiti che prima di giovedì si possa passare alle nomine concrete. I gruppi stanno cercando di mettersi d'accordo al loro interno, per scontentare meno “papabili” possibile, e all'esterno, per mantenere le proporzioni con gli alleati, si spiega ancora negli stessi ambienti. L'intreccio più intricato sembra essere quello dei Cinque Stelle, alle prese con il caos post Conte- bis.

Guardando lo scenario complessivo, il primo problema è quello dei numeri: quanti e quali posti spettano alle varie forze. Il secondo è quello dei nomi: chi va a fare cosa. In tutto, le poltrone a disposizione sono una quarantina: molto probabilmente saranno tutti politici, anche se Draghi avrebbe pensato posizioni squisitamente tecniche per alcuni ruoli. E sta pensando ad un sottosegretario allo Sport. Le caselle più ambite dai partiti restano quelle all'Economia, il ministero che - è il ragionamento - occupandosi dei progetti per il Recovery fund sarà la vera cabina di regia del programma di governo. Una delle questioni da risolvere è rappresentata dal numero dei posti targati Cinque Stelle.

Al Movimento dovrebbero spettarne 11 o 12, ma c'è chi vorrebbe che il calcolo si basasse sulla consistenza dei gruppi parlamentari, a prescindere dal fatto che quelli pentastellati si stanno assottigliando a causa degli abbandoni. Anche per il Pd la costruzione della squadra appare piuttosto faticosa, con una lista che, si racconta in ambienti politici, avrebbe avuto diversi ritocchi. Nel rispetto delle indicazioni di Draghi, tutti i partiti dovranno oltretutto tener presente la questione della rappresentanza femminile. Per il Pd, in questo senso c'è una spinta in più: le pressioni delle esponenti dem, deluse dalla scelta di ministri tutti uomini. Il Nazareno, cui dovrebbero spettare 6 sottosegretari, deve poi tenere in considerazione il fatto che fra i suoi componenti del governo uscente, alcuni - come Vincenzo Amendola Francesca Puglisi, Marina Sereni, Andrea Martella (in corsa per l'Editoria) - non hanno un punto di caduta in Parlamento, non essendo né deputati né senatori. La lista dem potrebbe così contenere Amendola, Marina Sereni, Anna Ascani, Simona Malpezzi e Anna Rossomando o, magari, la conferma di Martella. Matteo Salvini assicura invece di essere pronto e in mattinata ha incontrato Draghi. Per i 9 sottosegretari che dovrebbero spettare a via Bellerio, circolano i nomi di Lucia Borgonzoni, Vannia Gava, Stefano Candiani, Claudio Durigon e Nicola Molteni. Per Forza Italia, che punta a 6 o 7 posti, si parla di Francesco Battistoni all'Agricoltura, Paolo Sisto alla Giustizia, Maria Rizzotti alla Sanità. Altri in campo potrebbero essere Gilberto Pichetto Fratin, Valentino Valentini, Maria Alessandra Gallone. Un sottosegretario potrebbe spettare alla componente Cambiamo, che fa riferimento al governatore della Liguria Giovanni Toti. E uno a Leu. Due a Italia Viva: in pole ci sarebbe l'ex ministra Teresa Bellanova.

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