La Nuova Sardegna

Nizzi: «Scenario drammatico Onorato ha dato tanto all’isola»

di Marco Bittau
Nizzi: «Scenario drammatico Onorato ha dato tanto all’isola»

Il sindaco di Olbia: «È una vicenda giudiziaria su cui la politica non può fare nulla» Boeddu, Cgil: «Resta un filo di speranza ma è evidente che siamo al capolinea»

16 aprile 2021
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OLBIA. Da una parte la vertenza Air Italy e la crisi del trasporto aereo, dall’altra quella dei collegamenti marittimi con il gruppo Onorato a un passo dal fallimento. Olbia è circondata, isolata, sotto attacco. Con il suo porto e il suo aeroporto è fuor di dubbio la capitale della crisi dei trasporti in Sardegna. Lo sa bene il sindaco Settimo Nizzi, allarmato per l’impennata di una crisi che taglia il fiato e le gambe a una città dinamica e crescente come Olbia.

«È uno scenario complicato e preoccupante – dice Nizzi – nel caso di Tirrenia, siamo di fronte a una vicenda giudiziaria dove la politica non può nulla. Posso però esprimere tutto il dispiacere per un armatore-imprenditore che tanto ha fatto per la Sardegna, per la Gallura e per Olbia. Adesso, qualunque cosa succeda, vorrei vedere all’opera tutti quelli che dicevano che da e per la Sardegna si può viaggiare gratis. E vedere il risultato, naturalmente». «La realtà – aggiunge il sindaco di Olbia – è che la nostra città, come tutta la Sardegna, non può fare a meno di collegamenti aerei e marittimi adeguati. La nostra economia si alimenta grazie al sistema di trasporti. E non basta semplicemente che ci siano le navi e gli aerei, abbiamo bisogno di collegamenti efficienti e funzionali, quindi di armatori e compagnie capaci. Ci sono poi i lavoratori da tutelare, di Air Italy e di Tirrenia. Insomma, è un problema enorme che mette in discussione la crescita e lo sviluppo delle nostre città. Della nostra terra».

La preoccupazione del sindaco di Olbia sul futuro del sistema trasporti e condivsa dagli operatori portuali, a cominciare dai lavoratori e dai loro rappresentanti sindacali. Nel merito specifico della vertenza Tirrenia entra Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Filt Cgil. «Ieri in tribunale un’altra fumata nera, l’ennesima – dice – la situazione è sempre più complessa e preoccupante, nel senso che rinviare al 6 maggio la decisione per il fallimento della compagnia oppure se accettare la ristrutturazione del debito non è cosa da poco. Nella vertenza, infatti, sono coinvolti oltre 6.000 lavoratori nonché il diritto alla mobilità delle persone e delle merci, oggi c’è stata l’ennesima fumata nera. Il pubblico ministero che oggi ha presentato istanza di fallimento ma, sempre nella stessa udienza, ha evitato di opporsi a un rinvio della decisione, lascia ancora un filo di speranza ai lavoratori». «Questa situazione, tuttavia – aggiunge Boeddu – pare sia arrivata al capolinea. Infatti, questo dovrebbe essere l’ultima possibilità per la compagnia di navigazione per presentare un piano di ristrutturazione completo e articolato in tutti i suoi punti, così come richiede il tribunale. In poche parole, la scadenza del 6 maggio pare sia la dead line oltre la quale non si potrà andare».

«Certamente – conclude il segretario della Filt Cgil – anche io, così come tutti, non posso entrare nel merito della decisione che il tribunale prenderà. Le sentenze si rispettano, ma rimangono sempre in piedi e legati a un filo sottilissimo il destino di migliaia di famiglie che non hanno alcuna responsabilità per il disastro in cui oggi si trovano. Per questi motivi, qualsiasi decisione verrà presa, dal minuto successivo si dovrà lavorare per salvaguardare l’occupazione e i diriti dei 6.000 marittimi, ivi compresi i 130 lavoratori del comparto del rimorchio in Sardegna dipendenti del gruppo Onorato».

@marcobittau. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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