La Nuova Sardegna

Spiagge sarde a numero chiuso e ticket: eden per pochi fortunati

di Antonello Palmas
Spiagge sarde a numero chiuso e ticket: eden per pochi fortunati

Già partiti a Stintino con La Pelosa, sarà la volta di Baunei, Teulada e Villasimius

01 giugno 2021
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SASSARI. Troppo belle e desiderate per lasciarle libere. Sono le spiagge sarde, gioielli rimasti inalterati per millenni, ma che da quando ha preso piede il turismo di massa (sempre sia benedetto, intendiamoci) sono di colpo divenuti soggetti a rischio. E così imporre un numero chiuso sta diventando ormai un’esigenza sempre più diffusa e accettata, nonostante i limiti che queste scelte impongono. Sarà così anche quest’anno e si parte oggi con una delle perle del Mediterraneo, La Pelosa: la striscia di spiaggia stintinese dai colori fiabeschi e a forte rischio erosione, fino al 30 settembre ripropone i regolamenti dello scorso anno, che vanno oltre il numero chiuso di 1.500 persone sebza conteggiare gli under 12 (ticket 3,5 euro, più parcheggio, obbligo di stuoia e di pulire i piedi dalla sabbia con le fontanelle), sperando che quest’anno le regole siano fatte rispettare con attenzione, viste le tante lamentele di chi la scorsa estate non riusciva a trovare uno spazio libero nonostante la prenotazione. Si accede tramite un Qr code e un braccialetto identificativo anti-furbetti: colore e data diversi ogni giorno.

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Nel Sassarese le altre spiagge con limiti sono quelle sull’Asinara, dove le modalità di accesso all’isola-parco di fatto favoriscono il contingentamento. E in Gallura, nonostante i tanti progetti sbandierati in particolare nel Parco della Maddalena e ad Arzachena, l’unica sabbia con dei veri limiti è quella della celebre Spiaggia Rosa, sull’isola di Budelli. In questo caso però stiamo parlando di una vera area blindata, dato che a nessuno è permesso di calpestare quei granelli unici al mondo. Saltata per ora anche l’idea di limitare gli arrivi in spiagge da sogno come Cala Coticcio (Caprera) e Cavalieri (Budelli), anche se metterci piede non è facile.

È nel Nuorese, in particolare a Baunei, che già da tempo l’idea del numero chiuso è stata presa più sul serio. Un'ordinanza del sindaco Salvatore Corrias impone il numero chiuso, orari contingentati e mascherine obbligatorie in diverse delle sue spiagge gioiello: e così a Cala dei Gabbiani e a Cala Birìala potranno entrare al massimo 300 persone, mentre a Cala Goloritzé, luogo incantevole grazie anche a un arco naturale e alla guglia che la sovrasta, dichiarato monumento naturale, raggiungibile da terra dopo un percorso per ironman, c’è il limite di 250 persone; a Ispuligedenìe, più nota come Cala Mariolu, considerata tra più belle al mondo, il limite massimo è fissato in 700 persone; saranno 1.500 a Cala Sisine. Tutto da decidere invece per Cala Luna, divisa tra Baunei e Dorgali.

Nell’Oristanese niente numero chiuso (ma potrebbe ripetersi il monitoraggio tramite app) anche per il litorale più a rischio antropizzazione, Is Arutas (Cabras), la spiaggia dei “chicchi di riso” per i particolari granelli di quarzo bianco o colorato oggetto a più riprese di furti da parte di turisti a caccia di souvenir. Nel Cagliaritano invece Punta Molentis, a Villasimius, potrà essere “conquistata” al massimo da 500 persone al giorno, con ticket di 10 euro per le auto (5 per le moto, zero per le bici) e 1 euro a villeggiante: l’obiettivo è scoraggiare l’utilizzo dei mezzi motorizzati. Numero chiuso anche per le altre due spiagge della località turistica, Riu Trottu (150 persone) e Porto Sa Ruxi (450). Passando dalla punta sud orientale a quella sud occidentale, ecco Tuarredda, a Teulada: come la scorsa estate, dal 15 giugno e fino al 30 settembre l’accesso sarà consentito a 1.100 persone, divise in questo modo: 729 nella spiaggia libera e 371 negli stabilimenti, senza contare i bambini fino a 3 anni. A Castiadas dovrebbe essere confermato il numero chiuso per Cala Pira con 904 persone in tutto.

E dove non intervengono i sindaci, magari solo con parcheggi a pagamento che di fatto funzionano d deterrente per gli affollamenti, ci pensano i fil-maker: a Golfo Aranci sino al 20 giugno Cala Moresca, sotto Capo Figari, sarà inaccessibile per consentire alla troupe della Lotus di girare le riprese del remake della “Sirenetta”. Un sacrificio per gli abituée che val bene una promozione planetaria.

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