La Nuova Sardegna

Il sindaco Massimo Mulas: «Porto Torres è pronta a ospitare il nuovo museo»

di Gianni Bazzoni
Il sindaco Massimo Mulas: «Porto Torres è pronta a ospitare il nuovo museo»

Il dibattito sul Betile. Il primo cittadino turritano accoglie con entusiasmo la proposta lanciata da Marcello Fois

06 giugno 2021
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SASSARI. «Marcello Fois ha proposto con il suo pensiero pubblicato sulla Nuova Sardegna un condivisibile ragionamento sui rischi che si corrono quando si fa prevalere la logica di schieramento sul bene comune. Al culmine della sua provocazione ha suggerito Porto Torres come sede del Museo della Civiltà dei Sardi, un progetto conosciuto come Bètile e originariamente collocato a Cagliari. Questa proposta, frutto di un pensiero laterale di cui ci sarebbe tanto bisogno in questo momento storico, coglie e riconosce lo spirito profondo della nostra piccola storia». Non fa giri di parole il sindaco Massimo Mulas e coglie pienamente l’importanza della proposta avanzata da Marcello Fois che va ben oltre la provocazione del momento.

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«Più volte Porto Torres è stato il territorio sardo che ha aperto le porte al futuro – sottolinea Mulas –: intorno alla foce del Rio Mannu, un'area fortemente antropizzata da sempre, è sorta la prima colonia romana in Sardegna; qui è cresciuta una delle più antiche comunità cristiane di questa parte del Mediterraneo: così forte da sviluppare un culto, quello di San Gavino, che ha oltrepassato i confini dell'isola; qui, dall'altra parte del fiume, è stata costruita la città industriale che voleva portare la Sardegna nell'era moderna e che è poi diventata un simbolo degli effetti ambientali e culturali provocati dalla corsa verso un progresso non sostenibile. Sono convinto che il lascito di quest'ultima esperienza renda Porto Torres una delle sedi più idonee per sviluppare i progetti del nuovo Green Deal europeo».

Il sindaco sgombra il campo da ogni dubbio e candida Porto Torres come sede ideale per il Bètile, ricorda quell’idea cara al grande Giovanni Lilliu, accademico dei lincei, che aveva lanciato la proposta di “trasportare i visitatori in una macchina del tempo culturale”. «Lo sanno tutti che Porto Torres potrebbe ospitare il Bètile – dice il sindaco –, perché il nostro è un territorio che porta tutti i frutti preziosi e le stigmate della millenaria storia sarda. Un luogo con una identità profonda, dove abbiamo sognato il futuro, dove abbiamo sperimentato la brutta sensazione di non essere “padroni a casa nostra”, dove ci apriamo ogni giorno all'incontro con portatori di culture diverse, dove da millenni vediamo per primi passare la Storia che poi attraversa l'Isola. Ci auguriamo che lo spunto lanciato da Marcello Fois possa essere l'inizio di una riflessione condivisa sulle strade da percorrere per rilanciare il nostro territorio e l'intera Sardegna».

Non nasconde le ambizioni e cala tutte le carte possibili il sindaco di Porto Torres. Non è solo un discorso del risarcimento del danno subito dal territorio e dalla sua gente, stavolta c’è qualcosa di più.

L’idea di entrare nel circuito internazionale della cultura gira nell’aria da sempre. E questa è l’opportunità che va sostenuta, non in un’ottica di campanile ma nell’interesse di una regione che deve avere la capacità di valorizzare le risorse, al di là della collocazione geografica e delle attenzioni istituzionali.

Renato Soru, che da presidente della Regione ha voluto fortemente il progetto Bètile conosce bene la realtà di Porto Torres e quindi anche quale patrimonio può mettere umilmente in campo. Finora quel progetto è rimasto indietro nonostante la straordinaria valenza e viene citato come un’occasione di crescita perduta per l’intera Isola. Ora - dopo il rilancio di Marcello Fois - si è riacceso l’interesse, magari scatteranno anche le solite guerre politiche, quelle che distruggono tutto senza mai creare niente se non è nel cortile di casa. «Meglio che si sappia, comunque vada, – conclude il sindaco – che Porto Torres c’è e merita attenzione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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