Giorgetti: «Governo al lavoro per evitare i licenziamenti»
Il titolare del Mise: «Continuità territoriale fondamentale» Sono in corso colloqui «a tutela dei diritti dei lavoratori»
24 giugno 2021
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SASSARI. Il suo silenzio sulla vicenda Air Italy era stato definito “inquietante” dalla presidentessa della commissione lavoro della Camera, Romina Mura. E ieri il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti si è espresso confermando che lo spiraglio che si è aperto per la proroga della cassa integrazione è qualcosa di concreto: «Stiamo lavorando nel governo per scongiurare il licenziamento dei lavoratori Air Italy – ha dichiarato –. Ho sostenuto più volte, anche in sede di commissione europea, l’importanza di garantire la continuità territoriale con la Sardegna. Un passaggio che ho chiesto personalmente fosse inserito anche nel decreto Sostegni bis e che non deve essere sottovalutato. Sono tuttora in corso colloqui e confronti con tutti i protagonisti, presidente Solinas e ministro del lavoro in primis, affinché siano tutelati prima di tutto i diritti dei lavoratori».
Parole importanti e che rafforzano la speranza sul destino dei 1.383 lavoratori della compagnia ex Meridiana, a rischio licenziamento dal 1° luglio. Che qualcosa stesse accadendo è stato confermato dalla decisione delle scorse ore da parte degli azionisti di Air Italy, Qatar e Karim Aga Khan, di non far partire le lettere di licenziamento già pronte e affidarsi a parlamento e governo per offrire una nuova chance ai lavoratori, confidando nella conversione in legge del decreto Sostegni-bis entro il 25 luglio e nella approvazione di un emendamento all’articolo 45 che di fatto consente all’azienda in liquidazione di poter usufruire di ammortizzatori sociali senza alcun onere. L’apertura era avvenuta durante un incontro online tra i liquidatori Air Italy Enrico Laghi e Franco Lagro, i rappresentanti dei ministeri interessati (trasporti, sviluppo economico e lavoro) e quelli delle Regioni Sardegna e Lombardia, oltre a quelli sindacali. Il prossimo appuntamento è per il 30 giugno per firmare l’accordo.
Certo non può lasciare dormire sonni tranquilli il fatto che tutto sia legato all’approvazione del decreto, ma sono gli stessi sindacati a ritenere che la situazione sia decisamente meno fosca, pur considerando inaccettabile la clausola del sì preventivo ai licenziamenti nel caso che il decreto non diventi legge e non passi l’emendamento: una pretesa inaccettabile – ha detto il segretario regionale di Filt Cgil Arnaldo Boeddu – affermando l’impossibilità che un qualunque sindacato firmi un accordo simile come chiesto dai liquidatori.
In ballo quasi 1.400 posti di lavoro, molti dei quali di sardi: tenere accesa la speranza con la proroga della cassa integrazione al 31 dicembre significa guadagnare sei mesi preziosi in attesa che si sblocchi lasituazione generale del trasporto aereo italiano e nella rinascita vengano ricomprese le professionalità di Air Italy.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Parole importanti e che rafforzano la speranza sul destino dei 1.383 lavoratori della compagnia ex Meridiana, a rischio licenziamento dal 1° luglio. Che qualcosa stesse accadendo è stato confermato dalla decisione delle scorse ore da parte degli azionisti di Air Italy, Qatar e Karim Aga Khan, di non far partire le lettere di licenziamento già pronte e affidarsi a parlamento e governo per offrire una nuova chance ai lavoratori, confidando nella conversione in legge del decreto Sostegni-bis entro il 25 luglio e nella approvazione di un emendamento all’articolo 45 che di fatto consente all’azienda in liquidazione di poter usufruire di ammortizzatori sociali senza alcun onere. L’apertura era avvenuta durante un incontro online tra i liquidatori Air Italy Enrico Laghi e Franco Lagro, i rappresentanti dei ministeri interessati (trasporti, sviluppo economico e lavoro) e quelli delle Regioni Sardegna e Lombardia, oltre a quelli sindacali. Il prossimo appuntamento è per il 30 giugno per firmare l’accordo.
Certo non può lasciare dormire sonni tranquilli il fatto che tutto sia legato all’approvazione del decreto, ma sono gli stessi sindacati a ritenere che la situazione sia decisamente meno fosca, pur considerando inaccettabile la clausola del sì preventivo ai licenziamenti nel caso che il decreto non diventi legge e non passi l’emendamento: una pretesa inaccettabile – ha detto il segretario regionale di Filt Cgil Arnaldo Boeddu – affermando l’impossibilità che un qualunque sindacato firmi un accordo simile come chiesto dai liquidatori.
In ballo quasi 1.400 posti di lavoro, molti dei quali di sardi: tenere accesa la speranza con la proroga della cassa integrazione al 31 dicembre significa guadagnare sei mesi preziosi in attesa che si sblocchi lasituazione generale del trasporto aereo italiano e nella rinascita vengano ricomprese le professionalità di Air Italy.
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