La Nuova Sardegna

Il giallo di Mogorella: il conto di Marinella inattivo da 4 mesi

di Paolo Camedda
Marinella Castangia
Marinella Castangia

Il fratello, Antonio Castangia, ascoltato prima dal magistrato e poi dai carabinieri: «Ho detto loro tutto quello che so»

28 giugno 2021
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CABRAS. «Mia sorella è una spendacciona e una persona generosa, quando decideva di comprare qualcosa per sé o per le persone cui voleva bene era capace di esaurire in pochi giorni la pensione e l'invalidità che percepisce. Purtroppo sappiamo che da quattro mesi sul suo conto non sono registrati movimenti in uscita, nonostante i soldi arrivino regolarmente».

Antonio Castangia, fratello di Marina, la sessantenne di Cabras di cui non si hanno notizie da mesi, ribadisce i suoi timori. «Significa che è impossibilitata a utilizzare i suoi soldi, – afferma – quindi che la tengono segregata da qualche parte, oppure, nell'ipotesi, più tragica, di cui ho già parlato, che l'abbiano uccisa». Dopo la denuncia di scomparsa fatta dai figli a maggio, a giugno la Procura della Repubblica di Oristano ha aperto un'inchiesta per omicidio volontario e al momento continua ad indagare su Tonino Demelas, il compagno con cui lei conviveva a Mogorella.

Gli inquirenti cercano indizi che possano dare una svolta alle indagini e per questo, negli ultimi giorni, sia il magistrato, sia i carabinieri di Cabras, hanno raccolto la testimonianza di Antonio Castangia. «In Tribunale sono stato cinque ore – ha detto Antonio – e ho raccontato tutto quello che sapevo. Al magistrato ho spiegato che è dal 17 febbraio che non sento mia sorella. Nonostante l'abbia telefonata più volte, non ho mai avuto risposta. Poi ad aprile venne a casa Tonino Demelas, di cui non ho il numero. Gli dissi che chiamavo Marina e che lei non mi rispondeva, e lui mi fece: “Anche a me”. Non può aver frainteso la mia domanda. Successivamente mi sono procurato il numero di una amica di Marina. Come fa a risponderti – furono le sue parole che ho ribadito agli investigatori – se i telefoni li ha tutti Tonino?».

I telefoni sono stati poi consegnati alle forze dell'ordine l'8 maggio dallo stesso Demelas. Nella deposizione resa ai carabinieri, invece, Antonio ha voluto fornire particolari in teoria utili alle indagini: «Anche a loro ho raccontato tutto quello che sapevo. Ho voluto segnalare quell'appezzamento di terra che Demelas possiede sul Monte Arci. I Carabinieri non sapevano di questa proprietà sperduta sulla montagna. Fra i dettagli che ho dato loro c'è anche il preventivo con gli schizzi, i disegni del progetto che avevo fatto per la ristrutturazione di uno dei due rami dell'abitazione di Mogorella quando ero stato da loro dopo le dimissioni dall'ospedale di Isili il 15 febbraio. Marina era venuta a prendermi e mi ero intrattenuto con loro la notte e il 16, giorno del mio compleanno, per il pranzo. Pensavano di restaurare l'altro ramo della casa, non quello dove abitavano e sul quale Demelas è intervenuto dopo la sua scomparsa, tinteggiando le pareti e cambiando mobili».

Un ultimo particolare di cui Castangia avrebbe informato i carabinieri, sarebbe relativo a quanto accaduto il 15 febbraio nella casa di Mogorella fra sua sorella e Demelas. «Marina era molto arrabbiata con lui – rivela il fratello – e la sera hanno litigato. Ai Carabinieri ho riferito tutti i dettagli».

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