La Nuova Sardegna

Sabbia bianca da Stintino? No, dalla cava di Buddusò

di Gianni Bazzoni
Sabbia bianca da Stintino? No, dalla cava di Buddusò

Ripascimento in Toscana con materiale proveniente dalla Sardegna Ma la spiaggia del nord dell’isola non c’entra. Il sindaco Diana: notizia falsa

05 luglio 2021
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STINTINO. Da rossa a bianca. Anzi, biancorossa. Tutta colpa di quella sabbia arrivata dalla Sardegna, per la precisione dalla spiaggia della Pelosa di Stintino che sarebbe stata utilizzata per il ripascimento della mitica “Rossa” sull’Isola d’Elba. La fake news dell’estate nasce in tre secondi: basta che uno dica che il carico è partito con i camion dalla Sardegna, per la precisione da Stintino, così diventa vera. Almeno per un po’.

In realtà è una bufala. La sabbia arrivata in Toscana, infatti, è stata prelevata con regolare autorizzazione da una cava di Buddusò (quindi in Sardegna) dall’azienda incaricata dal Comune di Porto Azzurro con tanto di delibera (588 del 21 giugno scorso). C’è anche la determina dirigenziale che illustra tecnicamente la tipologia di intervento con quadro economico, analisi dei costi e planimetrie. Nella parte relativa all’analisi dei costi, firmata dal geometra Riccardo Ravaioli, c’è la parte che riguarda anche la Sardegna e che non sfiora minimamente Stintino: la sabbia per l’intervento arriva da una cava di Buddusò, importo per fornitura e trasporto 10.500 euro. Il tutto eseguito dalla Eurit Srl con sede legale a Porto Azzurro, l’azienda che si è aggiudicata la gara. A Stintino la storia della sabbia “trafugata” senza che nessuno se ne sia accorto non l’hanno presa bene. Proprio loro che a tutti quelli che escono dalla spiaggia bianca diventata una sorta di “santuario” dei bagnanti, fanno sciacquare i piedi per recuperare anche gli ultimi granelli di sabbia. E obbligano a usare la stuoia al posto degli asciugamani.

«La spiaggia è cresciuta così tanto che adesso possiamo permetterci anche di trasferire la nostra sabbia in altre realtà d'Italia. Si potrebbe quasi dire che questo è il nostro contributo per l'ambiente». Comincia in tono ironico il sindaco Antonio Diana. Ma subito dopo afferma che «c'è sicuramente stupore nel leggere questo tipo di notizie che non trovano fondamento nella realtà. La nostra è una spiaggia sottoposta a massima salvaguardia e sulla quale, ormai da anni, vi è un preciso progetto di tutela. Dalla spiaggia è vietato asportare la sabbia, figuriamoci portarla via con ruspe e camion».

Diana va orgoglioso del progetto di recupero e valorizzazione della Pelosa che nel tempo ha dimostrato di funzionare: «Un vero e proprio esempio per altre realtà italiane, direi quasi da esportare». Il sindaco di Stintino poi fa riferimento alla deliberazione del Comune di Porto Azzurro (la numero 588 del 21 giugno scorso) relativa all'affidamento della fornitura di materiali inerti per i lavori di riprofilatura stagionale 2021 delle spiagge del Comune di Porto Azzurro e approvazione del progetto.

«Da quel documento si legge che la sabbia arriverebbe dalla Sardegna, ma non certo da Stintino. Il vincitore della gara d'appalto, infatti, per la sabbia si rifornirebbe da una cava di Buddusò, sabbia che avrebbe le certificazioni di legge per l'utilizzo come ripascimento delle spiagge».

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