La Nuova Sardegna

Incendi su più fronti Due di origine dolosa

di Mauro Lissia
Incendi su più fronti Due di origine dolosa

La Forestale continua le indagini sul maxirogo che ha sconvolto il Montiferru Pochi dubbi sul fatto che all’origine del disastro ci sia la mano dell’uomo

28 luglio 2021
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CAGLIARI. Gli incendi sono tre, uno è partito accidentalmente da un’automobile lasciata in sosta sulla Provinciale vicino a Bonarcado, quelli esplosi a Usellus e nel territorio di Escovedu-Mogorella sono certamente dolosi. Un’inchiesta giudiziaria sarebbe già stata aperta. La Procura di Oristano (che ha aperto un fascicolo per “incendio boschivo colposo aggravato” al momento a carico di ignoti) attende i rapporti del Nucleo investigativo regionale e del nucleo provinciale oristanese del Corpo Forestale.

Le indagini condotte fin qui tra difficoltà non difficili da immaginare conducono però in queste direzioni e dal riserbo investigativo trapela la convinzione che presto i responsabili dei due incendi meno estesi saranno identificati e denunciati. Testimonianze delle prime ore e accertamenti successivi avrebbero consentito di rompere il tradizionale silenzio che circonda indagini di questo tipo, aprendo la strada a sospetti precisi, che i forestali stanno verificando in queste ore. L’impegno investigativo è totale, l’ondata di indignazione e il dolore diffuso seguiti alle notizie del disastro rappresentano la spinta migliore per chiudere il cerchio in tempi brevi. Aprire le porte del carcere agli incendiari non restituirà alla Sardegna i boschi distrutti, ma l’esigenza di punire chi ha progettato e provocato lo scempio è una priorità.

Impossibile prevedere come la Procura di Oristano intenda procedere: per l’apocalisse ambientale del Montiferru, che tra venerdì 23 luglio e ieri ha cancellato il patrimonio boschivo dell’oristanese e ucciso migliaia di animali domestici e selvatici, l’inchiesta potrebbe restare orientata sull’ipotesi di incendio boschivo colposo - da uno a cinque anni di carcere - sempre che la condotta del proprietario dell’automobile da cui sono partite le scintille all’origine dell’incendio, immediatamente identificato, sia stata negligente. Altrimenti, esclusa almeno per ora l’ipotesi dolosa, saremmo di fronte ad uno dei rarissimi casi in cui è legittimo parlare di autocombustione.

Ci sarebbe poi da valutare sotto il profilo della responsabilità penale l’intervento degli operatori che hanno spento le fiamme partite dall’automobile: concluso il lavoro, si sono spostati su altre zone minacciate dal fuoco. L’ipotesi, ancora da accertare, è che la bonifica dell’area bruciata ai margini della strada non sia stata perfetta e che alcuni focolai siano stati trascurati nella fretta di bloccare sul nascere ulteriori minacce. L’incendio sarebbe ripartito proprio da quella superficie di campagna, per allargarsi sulla spinta del vento e provocare quello che ha provocato. Se quindi da una parte la tesi dell’incidente resta la più accreditata, del tutto diversa è la posizione di chi ha innescato gli altri due focolai, forse meno estesi ma comunque gravissimi: il reato di incendio boschivo, regolato dall’articolo 423-bis del codice penale, prevede una pena da quattro a dieci anni, aumentata se le fiamme hanno messo in pericolo edifici o aree protette. Per non parlare dei danni economici ingenti cagionati agli imprenditori agricoli e agli allevatori, che insieme a migliaia di animali hanno perso le loro aziende ed ora potranno sperare soltanto nei risarcimenti pubblici.

Fra i mille interrogativi che circondano il disastro dell’Oristanese sono emersi in queste ore i dubbi sugli aspetti legati alla prevenzione: un disastro così rapido e definitivo non si era mai visto in Sardegna e le condizioni dei boschi, autentica benzina per il fuoco, sono al centro del dibattito tecnico seguito al grande rogo del Montiferru. Le critiche riguardano la mancata manutenzione delle foreste e l’assenza di attività di prevenzione, critiche che riguarderebbero il livello politico e amministrativo. Non è da escludere che la Procura decida di approfondire anche questo versante, che potrebbe portare molto lontano.



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