La Nuova Sardegna

Arrestato dopo 8 tentativi di dare fuoco alla pineta

di Gianni Bazzoni
Arrestato dopo 8 tentativi di dare fuoco alla pineta

La Forestale ha fermato un 53enne: rischia una condanna da 4 a 10 anni  È accusato di avere cercato di distruggere più volte l’area verde di Maria Pia

03 agosto 2021
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SASSARI. In quasi un anno ci aveva provato almeno otto volte a incendiare la pineta di Maria Pia ad Alghero e non gli era mai andata bene perchè il livello alto di sorveglianza e l’attività di prevenzione in uno dei polmoni verdi più importanti del territorio avevano impedito l’avanzata del fuoco. Ma non aveva mai desistito, a quanto pare. L’ultimo episodio risale a martedì scorso ed è quello che probabilmente è costato caro a Giuseppe Fenu, algherese di 53 anni, che ieri è stato arrestato dagli agenti del Nucleo investigativo dell’Ispettorato del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale di Sassari e accompagnato nel carcere di Bancali.

Gli investigatori hanno eseguito la misura cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Sassari Antonio Spanu su richiesta del sostituto procuratore Enrica Angioni. L’uomo è accusato di incendio boschivo doloso e rischia una condanna da 4 fino a 10 anni di reclusione.

Giuseppe Fenu è stato sorpreso dagli agenti della stazione Forestale di Alghero e da quelli del Nucleo investigativo di Sassari mentre era intento ad appiccare l’ultimo di una serie di incendi (dall’estate del 2020, tutti bloccati e per fortuna risolti quando erano ancora nella fase preliminare).

Dagli elementi raccolti dai Forestali risulterebbe che l’arrestato «agiva sempre con la stessa metodica», si muoveva nella pineta cercando di evitare incontri e per questo effettuava diversi «passaggi preparatori». Secondo i Ranger, il 53enne arrestato sarebbe «un incendiario seriale con comportamenti tipici del piromane patologico». Una persona considerata «particolarmente pericolosa – ha spiegato il direttore dell’Ispettorato Forestale di Sassari Giancarlo Muntoni – soprattutto perchè agiva sempre in un luogo di alta frequenza turistica e di grande pregio naturalistico».

L’ultimo tentativo di fare scoppiare l’incendio nel bosco di Maria Pia risale al 27 luglio. La vedetta antincendio di Monte Vaccaro, alle 17.50, aveva segnalato prontamente le fiamme all’interno della pineta: un allarme valutato di livello alto, anche per la presenza di centinaia di bagnanti e turisti. Il Centro operativo provinciale del Corpo Forestale aveva inviato sul posto una pattuglia della stazione di Alghero e gli agenti avevano individuato due distinti principi di incendio (la conferma di due azioni dolose attivate su fronti differenti). Immediate le operazioni di spegnimento (prioritarie in questi casi) con la collaborazione di una squadra della Compagnia barracellare di Alghero. Dagli accertamenti avviati subito dopo, gli investigatori avrebbero accertato la presenza nella zona degli incendi di Giuseppe Fenu, in orari compatibili con l’origine delle fiamme. Su di lui sarebbero stati raccolti «indizi univoci, gravi, precisi e concordanti».

Il presidente della giunta regionale Christian Solinas ieri sera si è voluto complimentare con gli investigatori del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione per l’operazione che ha portato all’arresto del presunto incendiario di Alghero. Il presidente ha sottolineato «il fondamentale e prezioso lavoro svolto dagli investigatori e da tutti gli agenti del Corpo forestale regionale a presidio della sicurezza dei cittadini e del territorio, attraverso l’impiego dei 1300 agenti giornalmente sul campo, per la difesa del nostro importante patrimonio boschivo e ambientale. Il nostro massimo sforzo – ha concluso il presidente – è quello di garantirne la massima salvaguardia e di assicurare alla giustizia tutti coloro che mettono a rischio la sua integrale tutela».

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