Spara contro la compagna e poi si toglie la vita
di Salvatore Santoni
Piera Muresu, 48 anni, ferita con due colpi di pistola: è in rianimazione
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INVIATO A SENNORI. «Mi hanno sparato, aiutatemi». Non è riuscita a dire altro Piera Muresu, la 48enne di Sennori, che ieri pomeriggio si è presentata in stato di choc e con due buchi sul torace nella stazione del 118 di Sardegna emergenza. L’ipotesi più accreditata è che l’ex compagno 42enne, Adriano Piroddu, le avrebbe sparato due colpi di pistola alla schiena. Per poi decidere di togliersi la vita impiccandosi nel suo garage.
L’allarme. La donna era visibilmente agitata. Si è lanciata contro le transenne della recinzione della base del 118 e poi si è lasciata cadere. Continuava a ripetere che qualcuno le aveva sparato, senza dire chi o dove. Era in stato di choc, e nonostante due buchi nel torace è rimasta cosciente. Il personale sanitario ha immediatamente capito la gravità della situazione, e la possibilità che uno dei due fori potesse aver causato una lesione a un polmone. Da Sardegna emergenza hanno quindi contattato la centrale operativa di Sassari, per poi caricare subito la 48enne sul primo mezzo disponibile e partire in codice rosso verso il pronto soccorso del Santissima Annunziata di Sassari.
Corsa contro il tempo. La donna è arrivata in ospedale in condizioni molto gravi, in pieno choc emorragico interno. I medici hanno notato subito sul suo corpo due piccoli fori di entrata e uscita di circa 5mm, uno alla base del collo e l’altro sotto una scapola. Le condizioni della donna sono apparse molto gravi fin da subito, e per questo Piera Muresu è stata traferita nel reparto di Rianimazione: la sua vita è appesa a un filo. Le ferite sono compatibili con i proiettili di un’arma da fuoco di piccolo calibro. I colpi di pistola l’hanno raggiunta alla schiena. E sul fatto che sia stato Adriano Poroddi i sospetti sono forti, anche se necessitano di altri approfondimenti da parte degli investigatori.
Le indagini. Sul campo sono intervenuti parecchi carabinieri della compagnia di Porto Torres, guidata dal capitano Danilo Vinciguerra, che un minuto dopo aver saputo del fatto hanno cominciato a scavare – insieme ai colleghi della stazione di Sennori – nella vita di Piera Muresu per cercare di ricostruire prima di tutto l’aggressione, e poi stringere il cerchio attorno ai responsabili. L’aggressione alla donna sarebbe avvenuta nella casa dove viveva, in via Volta, nel quartiere delle Conce, a circa 200 metri dalla stazione base delle ambulanze del 118: è questo il tragitto lungo via San Giovanni che la donna è riuscita a fare per chiedere aiuto, nonostante i due fori in corpo e un’emorragia importante.
Caccia all’uomo. Mentre gli investigatori valutavano le varie ipotesi, decine di uomini e mezzi dei militari hanno invece accerchiato il paese della Romangia per avviare una vera e propria caccia all’uomo. Il centro di Sennori si è immediatamente riempito carabinieri armati e con indosso giubbini anti proiettile. E tutti gli incroci più importanti per entrare e uscire dal paese sono stati sbarrati da una serie di posti di blocco. Le prime persone che vengono cercate in queste situazioni sono proprio quelle più vicine a chi subisce l’aggressione. E uno tra questi era sicuramente compagno della donna.
La macabra scoperta. Le ricerche di Adriano Piroddu, però, non sono durate molto. Il 42enne, infatti, è stato ritrovato morto impiccato nel garage della casa dove viveva con i suoi genitori e fratelli, in via Carducci, nel quartiere alto di Santa Lucia. L’uomo è arrivato in tutta fretta a bordo della sua auto, parcheggiandola di traverso davanti all’ingresso del locale. Dopo di ché ha varcato la porta e si è tolto la vita impiccandosi. Sul posto anche il sostituto procuratore Paolo Piras e il medico legale. La salma di Piroddu è stata trasportata al reparto di Medicina legale per l’esame autoptico. Nel quartiere, a seguire le operazioni dei militari, si è radunata una piccola folla di persone, tutte attonite per il dramma che si è consumato a pochi metri dalle loro abitazioni.
L’allarme. La donna era visibilmente agitata. Si è lanciata contro le transenne della recinzione della base del 118 e poi si è lasciata cadere. Continuava a ripetere che qualcuno le aveva sparato, senza dire chi o dove. Era in stato di choc, e nonostante due buchi nel torace è rimasta cosciente. Il personale sanitario ha immediatamente capito la gravità della situazione, e la possibilità che uno dei due fori potesse aver causato una lesione a un polmone. Da Sardegna emergenza hanno quindi contattato la centrale operativa di Sassari, per poi caricare subito la 48enne sul primo mezzo disponibile e partire in codice rosso verso il pronto soccorso del Santissima Annunziata di Sassari.
Corsa contro il tempo. La donna è arrivata in ospedale in condizioni molto gravi, in pieno choc emorragico interno. I medici hanno notato subito sul suo corpo due piccoli fori di entrata e uscita di circa 5mm, uno alla base del collo e l’altro sotto una scapola. Le condizioni della donna sono apparse molto gravi fin da subito, e per questo Piera Muresu è stata traferita nel reparto di Rianimazione: la sua vita è appesa a un filo. Le ferite sono compatibili con i proiettili di un’arma da fuoco di piccolo calibro. I colpi di pistola l’hanno raggiunta alla schiena. E sul fatto che sia stato Adriano Poroddi i sospetti sono forti, anche se necessitano di altri approfondimenti da parte degli investigatori.
Le indagini. Sul campo sono intervenuti parecchi carabinieri della compagnia di Porto Torres, guidata dal capitano Danilo Vinciguerra, che un minuto dopo aver saputo del fatto hanno cominciato a scavare – insieme ai colleghi della stazione di Sennori – nella vita di Piera Muresu per cercare di ricostruire prima di tutto l’aggressione, e poi stringere il cerchio attorno ai responsabili. L’aggressione alla donna sarebbe avvenuta nella casa dove viveva, in via Volta, nel quartiere delle Conce, a circa 200 metri dalla stazione base delle ambulanze del 118: è questo il tragitto lungo via San Giovanni che la donna è riuscita a fare per chiedere aiuto, nonostante i due fori in corpo e un’emorragia importante.
Caccia all’uomo. Mentre gli investigatori valutavano le varie ipotesi, decine di uomini e mezzi dei militari hanno invece accerchiato il paese della Romangia per avviare una vera e propria caccia all’uomo. Il centro di Sennori si è immediatamente riempito carabinieri armati e con indosso giubbini anti proiettile. E tutti gli incroci più importanti per entrare e uscire dal paese sono stati sbarrati da una serie di posti di blocco. Le prime persone che vengono cercate in queste situazioni sono proprio quelle più vicine a chi subisce l’aggressione. E uno tra questi era sicuramente compagno della donna.
La macabra scoperta. Le ricerche di Adriano Piroddu, però, non sono durate molto. Il 42enne, infatti, è stato ritrovato morto impiccato nel garage della casa dove viveva con i suoi genitori e fratelli, in via Carducci, nel quartiere alto di Santa Lucia. L’uomo è arrivato in tutta fretta a bordo della sua auto, parcheggiandola di traverso davanti all’ingresso del locale. Dopo di ché ha varcato la porta e si è tolto la vita impiccandosi. Sul posto anche il sostituto procuratore Paolo Piras e il medico legale. La salma di Piroddu è stata trasportata al reparto di Medicina legale per l’esame autoptico. Nel quartiere, a seguire le operazioni dei militari, si è radunata una piccola folla di persone, tutte attonite per il dramma che si è consumato a pochi metri dalle loro abitazioni.