La Nuova Sardegna

Covid, l’isola “bianca” sorride: fine estate senza restrizioni

di Claudio Zoccheddu
Covid, l’isola “bianca” sorride: fine estate senza restrizioni

Dati in calo o stabili, nessun declassamento ma il cambio di stagione spaventa 

11 settembre 2021
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SASSARI. È stato il vero tormentone dell’estate ma il giallo (quella della “zona”) non è ancora arrivato e, a questo punto, non è detto che arrivi. Da più di tre mesi in zona bianca, l’isola ha schivato il declassamento nelle misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 ma, cosa che non accadeva nel recente passato, le autorità sanitarie e gli istituti di statistica hanno segnalato un netto calo nelle percentuali dei contagi. Secondo i dati del monitoraggio settimanale, l'incidenza è pari a 148,7 casi per 100mila abitanti in Sicilia, 92,1 in Calabria e 91,4 nella Provincia autonoma di Bolzano (periodo di riferimento 3-9 settembre 2021). La scorsa settimana anche la Sardegna registrava una incidenza tra le maggiori con Calabria e Sicilia (pari a 117,4), mentre questa settimana è scesa ad un valore di 73,4. Potrebbe essere merito dei vaccini, oppure del calo del movimento turistico o magari anche di una rinnovata attenzione dei sardi nei confronti della profilassi anti virus, fatto sta che l’isola sembra destinata ad uscire dall’elenco dei cattivi, almeno per il momento.

Ricoveri in ospedale. La situazione nazionale sembra arrivata ad una svolta: «La curva media degli ingressi giornalieri in terapia intensiva ha raggiunto il massimo sette giorni fa e ora decresce – osserva il matematico Giovanni Sebastiani dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M.Picone”, del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) – e l'incidenza dei decessi sembra aver raggiunto il massimo due giorni fa».

Tuttavia, aggiunge il matematico, solo «con i dati dei prossimi giorni sarà possibile la conferma e una più precisa localizzazione del giorno del massimo». Prosegue nel frattempo «la frenata della decrescita dell'incidenza dei positivi totali e della percentuale dei positivi ai test molecolari», osserva Sebastiani prima di definire la situazione dell’isola: «Stazionaria, ma al limite», come dimostra la curva media dei ricoverati, appiattita al 14.5 per cento, e quella media delle terapie intensive al 13 per cento, mentre il valore misurato martedì 7 settembre raggiungeva il 14.7 per cento.

I dubbi di Altems. Prima di ipotizzare una lunga discesa verso l’uscita dalla pandemia, però, è necessario raccogliere anche le previsioni su scala nazionale dell'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell'Università Cattolica: «Per quanto risulti in discesa nell'ultima settimana, l'incidenza dei casi rispetto al dato di fine luglio è, invece, in aumento – si legge nel report settimanale di Altems –. Infatti, se nella settimana appena trascorsa si è registrato un valore nazionale pari a 62 ogni 100mila residenti, questo valore era più basso e pari a 47 ogni 100mila residenti il 26 luglio scorso, aspetto che potrebbe rappresentare un segnale di ripresa del virus con la fine della stagione estiva». Tra la regioni sotto osservazione, manco a dirlo, c’è la Sardegna: «Nell'ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è di 300 casi ogni 100mila residenti, in aumento rispetto ai dati del 26 luglio, con 127 casi ogni 100mila residenti. Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione – spiega ancora il rapporto Altems – si registra nella provincia autonoma di Bolzano (14,13 per cento), in Val d'Aosta (9,71 per cento), in Veneto (9,44 per cento) ma è in Sicilia (0,59 per cento), in Sardegna (0,42 per cento) ed in Emilia-Romagna (0,35 per cento) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi».

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