La Nuova Sardegna

Quegli anni con il mostro: botte, abusi e la paura dell’Hiv

di Tiziana Simula
Quegli anni con il mostro: botte, abusi e la paura dell’Hiv

Olbia, 60enne condannato a 9 anni di reclusione dopo un lungo iter processuale Violentava la compagna nonostante fosse consapevole di avere l’Aids

23 settembre 2021
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OLBIA. Cinque anni di inferno. Di insulti, schiaffi e violenze sessuali continue. Abusava di lei nonostante avesse l’Aids, prima taciuta e poi rivelata, la costringeva ad avere rapporti non protetti contro la sua volontà nel tentativo di contagiarla. E per anni lei ha rischiato di ammalarsi infettata dal virus Hiv. Ieri Giovanni Calvani, 60 anni, originario di Bisceglie e all’epoca dei fatti residente a San Teodoro, è stato condannato a 9 anni di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 50mila euro (immediatamente esecutiva). Il collegio dei giudici presieduto dal presidente del tribunale di Tempio, Giuseppe Magliulo, gli ha inflitto una condanna superiore alla pena di 7 anni e sei mesi richiesta dal pubblico ministero. Nei confronti dell’uomo, difeso dall’avvocato Angelo Merlini, gravava una pesante catena di accuse, alcune delle quali sono state dichiarate prescritte. Tre i reati rimasti in piedi dopo sette anni di processo: violenza sessuale, lesioni personali gravissime consistite nel tentativo di contagio del virus Hiv, e stalking.

Una terribile storia di violenza fisica e psicologica che ha segnato in maniera devastante la vita di una donna continuamente abusata dall’uomo di cui si era innamorata. Tanto da continuare quella relazione tossica e malata, anche quando aveva scoperto che lui aveva l’Aids. Una storia di abusi dai risvolti agghiaccianti, con un uomo che, pur sapendo di poterla contagiare, la obbligava a rapporti sessuali non protetti contro la sua volontà. Le diceva che voleva un figlio. Da quella relazione diventata col tempo impossibile, la donna aveva trovato la forza di liberarsi dopo aver subito per cinque anni i suoi comportamenti. Lo aveva denunciato e aveva chiesto aiuto al centro antiviolenza “Prospettiva donna”, di cui è presidente Patrizia Desole, che l’ha sostenuta, ospitandola anche nella Casa rifugio delle donne vittime di violenza.

«Un caso eclatante, uno dei più tremendi di cui mi sia occupato. Oggi, finalmente, il tribunale si è pronunciato», ha commentato l’avvocato Nicola Di Benedetto con cui la vittima si è costituita parte civile.

La donna, come emerge dal capo d’imputazione, avrebbe subito a lungo una serie di gravissime e continuate violenze, cominciate nel 2006 e proseguite fino al 2011. Giovanni Calvani era anche finito agli arresti domiciliari. All’inizio della loro relazione, non le aveva detto di avere l’Aids, glielo aveva tenuto nascosto. Poi, quando la verità era venuta a galla, lui aveva abusato di lei ripetutamente. Si era messo in testa che voleva un figlio. E nonostante lei si opponesse, la costringeva a rapporti non protetti minacciandola e bloccandola con forza,

Veniva spesso picchiata, colpita con schiaffi ma anche con oggetti, perfino con delle pietre. In più di un’occasione aveva riportato ferite, lesioni ed ecchimosi, ricorrendo alle cure mediche. Lui la assillava al telefono, la minacciava e la molestava. Condizionava tutta la sua vita, anche quella lavorativa, causandole gravi problemi economici. Lei stessa nel 2018 aveva raccontato in aula le violenze subite. Erano stati sentiti diversi testimoni, tutti avevano confermato le sue accuse nei confronti dell’uomo.

«Ha riportato gravissime conseguenze sia fisiche che psicologiche che ancora oggi la affliggono e che saranno permanenti», ha rimarcato ai giudici l’avvocato Di Benedetto. Ieri la condanna a 9 anni.

Per la Gallura non è il primo caso di sentenza legata al contagio di Hiv.

Nel 2017 un giovane originario di Ozieri nascose al compagno col quale aveva avuto una relazione durata oltre un anno, di essere sieropositivo, contagiandolo. Il tribunale di Tempio lo aveva condannato a otto anni di reclusione per lesioni personali gravissime, oltre al pagamento di una provvisionale di 50 mila euro.

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