La Nuova Sardegna

La Sardegna megalitica fa il pienone a Berlino

La Sardegna megalitica fa il pienone a Berlino

La mostra al Neues chiusa con 96mila visitatori: ora si va a San Pietroburgo.  Il bilancio di un anno straordinario per il complesso di “Su Nuraxi” di Barumini

07 ottobre 2021
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SASSARI. Per la serie “con la cultura di mangia eccome” dalla Germania e da Barumini arrivano due esempi di come dal patrimonio storico, archeologico e culturale, appunto, della Sardegna si possano trarre opportunità di crescita anche economica.Dalla Germania arriva il successo di pubblico della mostra sul megalitismo in Sardegna: «Un successo oltre le aspettative, che testimonia l'interesse per la Sardegna e per il suo straordinario patrimonio storico, culturale e archeologico», dice l’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa, commenta il bilancio della mostra “Sardegna isola Megalitica”, che si è chiusa al Neues Museum di Berlino. Per oltre 90 giorni cittadini e turisti muniti di green pass hanno potuto scoprire le bellezze e i segreti della civiltà Megalitica della Sardegna. «Matthias Wemhoff, direttore del Neues Museum, ha espresso la sua piena soddisfazione per la collaborazione e il lavoro di ricerca comune - ha aggiunto Chessa - Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva espresso il suo apprezzamento, conferendo una medaglia alla Mostra Internazionale itinerante, che da Berlino si sposterà ora a San Pietroburgo, dove alla fine di ottobre troverà la sua riapertura nel più grande Museo del Mondo: l'Ermitage. In seguito raggiungerà Salonicco, per concludere il suo viaggio a Napoli, prima del ritorno in Sardegna».

E dal complesso “Su Nuraxi” di Barumini arrivano altri numeri: quelli delle presenze 2021, moltovicini a quelli dell’estate 2019, l’ultima pre-covid. Tra giugno, luglio, agosto e settembre i visitatori del complesso nuragico, del polo museale “Casa Zapata” e Centro culturale “Giovanni Lilliu”, sono stati più di 59mila, contro i 36mila e più del 2020. Numeri ancora inferiori allo stesso periodo del 2019 (86.267), ma che dimostrano un evidente trend positivo. «Finalmente - dice il coordinatore della Fondazione Barumini, Tonino Chironi -, dopo un lungo periodo di sofferenza causata dal Covid che ha determinato prolungate fasi di chiusura forzata dei musei e dei luoghi di cultura, la Fondazione, strutturata in diverse attività culturali e turistiche, può guardare con fiducia al futuro».

«Pur tra tante difficoltà, dice il presidente della Fondazione, Emanuele Lilliu - non abbiamo mai interrotto il nostro lavoro per rendere la sua offerta culturale ancora più integrata, e per attivare nuovi eventi e percorsi». (l.on.)

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