La Nuova Sardegna

I sindacati e le opposizioni: un disastro per l’economia

I sindacati e le opposizioni: un disastro per l’economia

Boeddu, Cgil: l’incertezza crea danni enormi. Palenzona, Cisl: rischio isolamento Consiglieri e deputati M5s e Pd: lo stallo per colpa dell’incapacità della Regione

08 ottobre 2021
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SASSARI. Se le rivolte si facessero a parole, quella scatenata ieri dalla notizia dell’esclusione di Ita dal bando per la continuità ne avrebbe tutte le caratteristiche. Durissimi i sindacati. «Un disastro sotto tutti i punti di vista le cui conseguenze le stanno subendo i sardi – osserva il segretario generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu –. Tutta questa incertezza sta creando un danno sotto l'aspetto economico e sociale con effetti a catena per l'indotto collegato all'intero comparto del trasporto aereo». Michele Palenzona, segretario Cisl Trasporti settore aereo, si chiede se «ancora una volta a pagare saranno i sardi. Questa ulteriore seconda fase di incertezza porterà disagi per i passeggeri isolani. I tempi tecnici per adeguare i sistemi di prenotazione sono di due o tre giorni e il rischio è che la Sardegna e i sardi rimangano senza voli in continuità per chissà quanto tempo».

«Purtroppo non siamo riusciti neanche con la procedura d'urgenza a garantire la presenza di un vettore per la continuità territoriale – osserva William Zonca segretario della Uiltrasporti Sardegna – speriamo che non succeda ancora il peggio cioè andare a libero mercato o, peggio, che si vada verso una continuità garantita solo dalle low cost. Siamo comunque fiduciosi che questa vicenda incresciosa si concluda in pochissimi giorni se non ore. Riteniamo opportuno però che venga identificato subito un vettore».

L’opposizione spara a palle incatenate: «Il rischio di rimanere prigionieri nella nostra isola si fa di ora in ora più concreto: siamo in una situazione assurda, gravissima e senza precedenti, per cui chiediamo al ministro Giovannini di avocare a sé le funzioni assegnate alla Regione garantendo che ai sardi non sia strappato il diritto alla mobilità e ai collegamenti aerei col continente», scrivono in una nota i parlamentari del Pd Romina Mura, Andrea Frailis e Gavino Manca.

«Mentre Solinas correva a confermare fedeltà a Salvini – continuano i parlamentari dem – il bando della continuità territoriale aerea naufragava. A questo punto si deve prendere definitivamente atto che la Giunta Solinas non solo non è in grado di garantire le più importanti esigenze dei sardi ma nemmeno di sostenere le responsabilità connesse alla nostra autonomia regionale, di cui andiamo fieri ma che ogni giorno viene indebolita e calpestata».

«Ancora una volta la Sardegna rischia uno stallo del regime di continuità aerea per l'incapacità manifesta della Regione – dice Nardo Marino, deputato del M5s e componente della commissione Trasporti –. La procedura d'urgenza non deve passare come un qualcosa di normale: è stato solo l'ennesimo salvagente lanciato dal Governo alla Regione. Non si scarichi la responsabilità su Alitalia di cui già da tempo le tristi sorti erano segnate e conosciute da tutti. Non si doveva arrivare alla procedura d'urgenza. Considerato il grave rischio che sta correndo l'Isola e i suoi abitanti proporrò di dare immediata attuazione al mio ordine del giorno, già approvato dal Governo nel luglio del 2020, con il quale chiedevo che venisse sospeso il protocollo del 2010 con assunzione diretta da parte del Governo delle competenze in materia di continuità territoriale aerea in caso di inottemperanza da parte della Regione».

«La Sardegna si trova in una condizione disperata a causa del proprio immobilismo e della propria irresponsabilità e inadeguatezza – dice il consigliere regionale M5s, Roberto Li Gioi –, avendo atteso come da prassi consolidata, gli ultimi giorni utili per approntare un bando cosiddetto di emergenza, che è tale soltanto per l’inerzia della Regione». «Ricordo bene come la prima azione della giunta Solinas sia stata quella di revocare e non difendere in Europa un progetto di continuità territoriale aerea che avrebbe tutelato al meglio i sardi e i loro ospiti. Tutto questo unicamente perché quel bando venne predisposto dalla precedente amministrazione regionale, col grande lavoro dell'allora assessore Carlo Careddu – aggiunge il Pd Giuseppe Meloni –. Se oggi la situazione è diventata così disastrosa è soprattutto per colpa di quella scelta assurda e per l'incapacità totale del presidente della regione e del suo assessore di affrontare e risolvere qualsiasi problema connesso a un settore così importante per la nostra Isola».

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