La Nuova Sardegna

Sassari, in cattedra il magnate della vodka: «Puntate su trasporti e vacanze esclusive»

di Paolo Ardovino
Sassari, in cattedra il magnate della vodka: «Puntate su trasporti e vacanze esclusive»

All’università lezione di Roustam Tariko. I consigli agli studenti: servono idee forti e tanta passione

22 ottobre 2021
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SASSARI. Tutti zitti, parla il professore. Questa volta anche i docenti erano seduti in platea, in ascolto. Per l’occasione, la lezione l’ha tenuta Roustam Tariko. Il ricco imprenditore, il magnate, il Re della Vodka. Gli appellativi si alternano. Al fianco del rettore Gavino Mariotti e della docente Lucia Giovanelli, ha parlato agli studenti tra gli affreschi dell’aula magna dell’Università di Sassari. Lezione di storia, la sua, da come ha iniziato «vendendo camere d’albergo in Russia ai turisti italiani» fino all’impero messo su con l’alcol e le banche. A proposito: «qualche anno fa ho quasi comprato il Banco di Sardegna». Lezione di economia, «insistere sui propri principi». Lezione di personale filosofia, «avere un’idea solida e non cedere a compromessi».

Il gigante russo. Tanti gli spunti dell’incontro con l’imprenditore russo e cittadino onorario di Olbia. L’appuntamento rientrava nell’iniziativa “Uniss: un futuro da giganti” presentata un mese fa e che coinvolge università, Banco di Sardegna, Dinamo basket e Fondazione Mont’e Prama. Consiste in una serie di azioni culturali e sociali per il rilancio del territorio. Il primo “gigante” è stato proprio Roustam Tariko, forte del grande legame con l’isola, dove ha investito e dove risiede, a Porto Rotondo.

Le scelte. Come una lezione universitaria, accompagnato dalle slide al proiettore, Tariko ha raccontato i primi passi e i grandi successi. La nascita della sua Russian standard vodka: «Era un paradosso, proprio nel paese della vodka non esisteva un marchio premium in cui tutti potessero riconoscersi». È il 1998. L’internazionalizzazione arriva poco dopo, addirittura «per il lancio in America riuscii ad affittare l’isola della Statua della Libertà, a New York. Io, un russo». Parallelamente, il ramo bancario con la Russian standard bank. Oggi i gruppi di Tariko sono tra i maggiori produttori al mondo di alcol e leader indiscussi nell mondo della vodka, e buona parte delle carte di credito russe hanno il marchio del suo istituto.

In mezzo, la Sardegna. «Ci arrivai per caso – il racconto del miliardario –, per un’operazione all’appendice a Torino. Il dottore mi consigliò di rimanere in Italia a riposo per un paio di settimane. Scelsi l’isola. Ho visto subito la Costa Smeralda, poi con una Fiat Tipo feci il giro sino ad Alghero, mi innamorai. Ho cominciato a frequentarla ogni estate, in seguito è diventata la mia casa, dove vivo almeno sei mesi l’anno con la mia famiglia».

L’occasione è ghiotta per dare qualche consiglio agli studenti sardi: «L’importante non è investire nei settori che vanno di moda, fate solo quello che vi trasmette passione e non prendete in giro voi stessi». E lui, fosse un giovane imprenditore, punterebbe sulla Sardegna? «Ci sono delle fantasie che ho in proposito, avessi trent’anni in meno. L’isola ha davvero un clima unico, penserei a un servizio di vacanze esclusive. E soprattutto i trasporti: sarebbe molto divertente puntarci. La Sardegna è molto remota, si potrebbero fare grandi investimenti. Racconto una cosa: ho quasi comprato il Banco di Sardegna. Mi piaceva l’idea e intendevo farne qualcosa di globale, insieme alla mia banca russa. Ma il sistema bancario italiano non era molto vantaggioso, non se ne fece niente». Probabile che il riferimento temporale sia attorno al 2010, quando si vociferava appunto di un suo grande investimento italiano. Alla fine puntò su Gancia per 150 milioni.

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