medaglia d’oro nel 2020
Il Gigante del Cedrino è un Pecorino da 600 chili
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Il pecorino da record di Loculi07 novembre 2021
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SASSARI. Di fronte al “Gigante del Cedrino” la concorrenza è impallidita. Anche Ascoli Piceno, per 10 anni di fila titolare del record, ha dovuto inchinarsi di fronte alla mega forma di formaggio pecorino realizzata a Loculi, in Baronia. Un gigante appunto, dal peso di 598,5 chilogrammi, 165 centimetri di diametro, 60 centimetri di altezza e 12 mesi di stagionatura. Per realizzarlo sono serviti 4500 litri di latte, 25 chili di sale, 700 millilitri di caglio, 200 grammi di fermenti lattici e 33 calderoni di rame (lapiolos) per contenere tutto. A firmare l’opera sono stati 50 pastori, di Loculi e provenienti da altri paesi del territorio, che hanno iniziato un anno prima , guidati dai maestri casari Pietro Deledda e Luigi Costa. L’avversario da battere erano le Marche, medaglia d’oro in carica con una forma di formaggio di 534 chili. Missione compiuta il 20 luglio dello scorso anno: quando è arrivata la certificazione del record, ad accoglierla ha trovato una folla in festa, centinaia di persone protagoniste di una solenne mangiata collettiva.
Una storia molto simile a quella di due anni prima a Villacidro: a cambiare sono il cibo protagonista e la stagione. È quasi Natale quando il panettone realizzato dal pasticcere di Sarroch Emanuele Pinna entra nel guinness dei primati: una “bomba” di dolcezza dal peso di 400 chili e 200mila calorie. È il panettone più grande del mondo, ancora titolare del record. L’opera pasticcera a base di canditi e uvetta conquista una pioggia di applausi nella galleria commerciale a Villacidro in cui viene presentata per la prima volta, in attesa che arrivi l’ufficialità del guinness. Anche in questo caso, di fronte all’avversario c’è da togliersi il cappello: Milano, la patria del panettone, detentrice del record con 334 chili di bontà. Per vincere, Emanuele Pinna si è ispirato a Sa Turri ‘e Su Scogliu, un luogo suggestivo di Sarroch «che esprime bellezza e salute proprio come il maxi panettone». Quindici giorni di preparazione, quaranta ore di cottura, il colore rosato per omaggiare le donne e una dedica speciale del cuoco ai suoi due bambini: un mix di maestria e buoni ingredienti premiato senza indugio dalla commissione e apprezzato dai tantissimi presenti, ognuno dei quali ha potuto gustare una fetta gigante.
Molti anni prima ad Assemini, la vittoria era arrivata al secondo tentativo: protagonista una salsiccia lunga più di 1 chilometro (1008 metri) preparata da 20 macellai con otto quintali di carne nel tempo record di 3 ore. Era stata una bella rivincita dopo la sconfitta ancora bruciante dell’anno precedente quando a entrare nel Guiness era stata una cittadina tedesca con una salsiccia di 826 metri. Niente a che vedere con l’opera campidanese misurata dal notaio e subito dopo proclamata trionfatrice. Anche in questo caso, c’è stato giusto il tempo di ammirarla prima che venisse divorata dal pubblico.
Una storia molto simile a quella di due anni prima a Villacidro: a cambiare sono il cibo protagonista e la stagione. È quasi Natale quando il panettone realizzato dal pasticcere di Sarroch Emanuele Pinna entra nel guinness dei primati: una “bomba” di dolcezza dal peso di 400 chili e 200mila calorie. È il panettone più grande del mondo, ancora titolare del record. L’opera pasticcera a base di canditi e uvetta conquista una pioggia di applausi nella galleria commerciale a Villacidro in cui viene presentata per la prima volta, in attesa che arrivi l’ufficialità del guinness. Anche in questo caso, di fronte all’avversario c’è da togliersi il cappello: Milano, la patria del panettone, detentrice del record con 334 chili di bontà. Per vincere, Emanuele Pinna si è ispirato a Sa Turri ‘e Su Scogliu, un luogo suggestivo di Sarroch «che esprime bellezza e salute proprio come il maxi panettone». Quindici giorni di preparazione, quaranta ore di cottura, il colore rosato per omaggiare le donne e una dedica speciale del cuoco ai suoi due bambini: un mix di maestria e buoni ingredienti premiato senza indugio dalla commissione e apprezzato dai tantissimi presenti, ognuno dei quali ha potuto gustare una fetta gigante.
Molti anni prima ad Assemini, la vittoria era arrivata al secondo tentativo: protagonista una salsiccia lunga più di 1 chilometro (1008 metri) preparata da 20 macellai con otto quintali di carne nel tempo record di 3 ore. Era stata una bella rivincita dopo la sconfitta ancora bruciante dell’anno precedente quando a entrare nel Guiness era stata una cittadina tedesca con una salsiccia di 826 metri. Niente a che vedere con l’opera campidanese misurata dal notaio e subito dopo proclamata trionfatrice. Anche in questo caso, c’è stato giusto il tempo di ammirarla prima che venisse divorata dal pubblico.