La Nuova Sardegna

Decreto energia, il no dei sindacati

Decreto energia, il no dei sindacati

Cgil Cisl e Uil chiedono modifiche e bocciano la Regione: «Contraddittoria»

26 novembre 2021
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CAGLIARI. Neppure al sindacato, dopo Regione e Confindustria, piace la bozza definitiva del decreto sul sistema energetico sardo. Cgil Cisl e Uil chiedono «più chiarezza e qualche correttivo, per assicurare pari condizioni fra i territori e garantire la ripresa del tessuto produttivo da nord a sud della Sardegna». Speriamo che il Presidente Draghi la firmi prima possibile, insistono, perché «non c’è più tempo per tergiversare – hanno detto i segretari Samuele Piddiu, Gavino Carta e Francesca Ticca – ed è necessario dar corso subito alla metanizzazione recuperando il divario fra la Sardegna e il resto d’Italia, una condizione inaccettabile che deve essere sanata». A fronte della situazione di grave incertezza e preoccupazione, Cgil, Cisl e Uil non possono non evidenziare la posizione della Regione, «poco chiara e contraddittoria negli atti: chiamata a dare un parere istituzionale vincolante sulla bozza di decreto, non si esprime con opposizioni formali e poi ne prende le distanze attraverso la stampa e in modo confuso. È quindi evidente che manca una proposta chiara della Regione, sia sulla bozza che sull’intero percorso della transizione energetica nell’Isola. Per evitare ulteriori confusioni – hanno detto i segretari generali – occorre costruire quella proposta, in modo chiaro e partecipato, insieme alle parti sociali, per portarla con forza al confronto con il governo nazionale».

Secondo i sindacati, il governo nazionale «può e deve licenziare il decreto con le opportune modifiche per garantire, senza margini di incertezze o interpretazioni, tempi e modalità di realizzazione delle infrastrutture. Le aziende invece, dovranno strutturarsi per contribuire a rendere attrattive le aree industriali sulle quali dovranno sorgere i poli energetici per la nuova generazione di energia, elettrica e termica da gas oggi, da idrogeno e biogas in futuro».

Secondo il sindacato devono essere espliciti alcuni punti: i volumi della fornitura, «perché le quantità di Gnl non possono essere subordinate a futuri calcoli ma sono un dato prioritario da definire subito; tariffe in linea con il mercato italiano e non per un periodo limitato; certezza sulla Fsru (nave deposito per il gas, ndr) nella zona industriale di Porto Torres e relativa rete di collegamento con l’area di Sassari; previsione della rete di interconnessione tra rigassificatori e bacini di stoccaggio, anche con riguardo alle aree del Nuorese dell'Ogliastra e della Gallura». In riferimento alla Fsru al Sud «occorre superare le incertezze sulla realizzazione nel Sulcis e definire investimenti in maniera da arrivare in tempi rapidi alla infrastrutturazione dell’area di Cagliari e del sud». Infine, sulle nuove produzioni da rinnovabili bisogna definire «tipologie, ubicazione, connessione alle filiere green e specifici iter autorizzativi con tempi definiti.

Giuseppe Centore

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