La Nuova Sardegna

Covid, debuttanti o veterani: nell'isola tutti in fila per i vaccini

Claudio Zoccheddu
Covid, debuttanti o veterani: nell'isola tutti in fila per i vaccini

Super green pass e festività natalizie stanno convincendo anche gli scettici. Bene le terze dosi, ma nelle ultime ore in più di 700 hanno ricevuto la prima

28 novembre 2021
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SASSARI. Sono le terze dosi a spingere la campagna vaccinale nell’isola ma il “super green pass” e la minaccia di un Natale “limitato” hanno avuto effetto anche sui più scettici, perché sono riprese le somministrazioni delle prime dosi di vaccino, con numeri in crescendo da qualche giorno a questa parte. Due buone notizie sul fronte della pandemia che faranno lievitare i numeri, già positivi, della campagna vaccinale.

I numeri. Venerdì 26 sono state inoculate 727 “prime dosi”, 824 richiami e 9.945 dosi booster. Ragionando sui valori assoluti, i numeri registrati avantieri hanno un peso specifico piuttosto basso, ma se confrontati con quanto registrato appena dieci giorni prima, il 16 novembre, il conto assume un altro significato. Poco più di dieci giorni fa, infatti, erano state inoculate appena 455 prime dosi, 566 richiami e 4.543 booster. L’aumento delle somministrazioni è evidente, così come la tendenza: il 22 novembre, in totale, erano state somministrate 6.833 dosi, il 25 le dosi inoculate erano state 10.738 mentre il 26 il numero è cresciuto fino a raggiungere quota 11.510. Di riflesso, non possono che aumentare anche le somministrazioni per fascia d’età, con l’isola sopra l’80 per cento dai 40 anni in su, con il picco del 91,46% tra i 70 e i 79 anni e l’83% dei ventenni ormai coperto da almeno una dose di vaccino. Spicca anche il 76,70% dei vaccinati nella fascia d’età che va dai 12 ai 19 anni, ben sette punti percentuale sopra la media registrata in tutta Italia. In totale, l’84,3% dei sardi ha ricevuto le prime due dosi di vaccino, il 2,4% ha ricevuto solo la prima ed è in attesa della seconda mentre il 13,3% resiste e non ha ancora messo piede negli hub o nei centri di somministrazione comunale. Con la sensazione che il numero dei restii sia destinato ad assottigliarsi con il passare dei giorni, passando dalle percentuali ai numeri assoluti, al 26 novembre 1.251.464 sardi aveva ricevuto almeno una dose di vaccino mentre dei 2.806.015 consegnati all’isola dalla struttura gestita dal generale Figliuolo ne sono state utilizzate 2.626.949. Nello specifico, tra i quattro sieri disponibili quello utilizzato con maggiore frequenza è senza dubbio il Pfizer/Biontech, con 1.843.669 somministrazioni. Seguono i sieri di Moderna, 390.442, e Astrazeneca, 371.075. Sul vaccino “Vaxveria” di Astrazeneca, poi, potrebbe nascere un piccolo caso. Secondo quanto riportato dal sito del Sole24Ore che segue giornalmente l’evoluzione della campagna vaccinale, all’isola ne sarebbero state consegnate 358.888 dosi ma ne sarebbero state somministrate, come detto, 371.075: il 103% della scorta disponibile.

Le prenotazioni. Proseguono senza sosta le prenotazioni per le terza dose, con migliaia di sardi over 40 in lista d’attesa già da giorni. Eppure, l’abbassamento dell’età vaccinabile sostanzialmente contestuale alla possibilità di effettuare la dose “booster” a cinque mesi dalla somministrazione del richiamo ha prodotto una pericolosa zona d’ombra in cui rischia di finire chi non ha bruciato i tempi nella prenotazione, a favore di chi, invece, avrebbe avuto più tempo di “copertura” ma che, vista la possibilità, ha deciso di anticipare la terza dose. Chi ha passato il Covid, e ha quindi ricevuto una sola dose di vaccino, magari nei mesi primaverili, si è trovato a dover fare i conti con la rapida assegnazione degli slot durante l’ondata di prenotazioni dei giorni scorsi, 62mila in 36 ore, ed è quindi scivolata a gennaio, quando cioè il green pass rilasciato durante la scorsa primavera sarà ormai scaduto. Per evitare che il corto circuito possa diventare un problema per i vaccinandi che hanno avuto la “colpa” di non essere ultra tempestivi nella prenotazione, l’Ats dovrà creare una corsia preferenziale per i cittadini che rischiano di indossare i panni dei “no grenn pass” loro malgrado.

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