La Nuova Sardegna

Carraro: «Basta con questo tormento»

di Tiziana Simula
Carraro: «Basta con questo tormento»

L’ex ministro dal 2019 è imputato per corruzione come presidente di Smeralda holding: «Per favore, il Tribunale decida»

02 dicembre 2021
3 MINUTI DI LETTURA





ARZACHENA. «Ma questo tormento quando avrà fine? Per favore, il tribunale decida». Si è rivolto così al collegio dei giudici, rendendo spontanee dichiarazioni, l’ex ministro ed ex senatore Franco Carraro, presidente della Smeralda holding, imputato per corruzione insieme ad altre nove persone nel processo sulla riqualificazione dei grandi alberghi della Sardegna Resort (Romazzino, Pitrizza, Cervo). Nelle sue parole tutta l’esasperazione per un processo infinito che si trascina da anni. E che ieri – giorno in cui il tribunale si sarebbe dovuto esprimere sulla prescrizione per tutti i capi d’imputazione, eccetto per un’ipotesi di corruzione, così come richiesto dal pubblico ministero Ilaria Corbelli – ha registrato una nuova battuta d’arresto, con un rinvio a gennaio perché il processo dovrà essere trattato da un altro collegio.

Ciò in base alle nuove disposizioni tabellari «inderogabili ed esecutive», come ha rimarcato nell’ordinanza, dopo la camera di consiglio, il presidente del collegio Marco Contu. «Tra qualche giorno compirò 82 anni – ha detto l’ex ministro Carraro – ho cominciato ad assumere incarichi sessant’anni fa. Sono stato indagato diverse volte e sempre prosciolto. Questo processo sta avendo dei contraccolpi pesantissimi sul piano morale, fisico ed economico. Essere imputati di corruzione è un’accusa gravissima. Che scredita. Avrei chiesto di essere processato con rito abbreviato in udienza preliminare se avessi avuto in mano tutti gli elementi in mia difesa, la trascrizione di venti intercettazioni che dimostravano la mia innocenza. Cosa che mi è stata negata. Sono stato rinviato a giudizio nel luglio 2019 e da due anni siamo davanti al collegio: ma quanto dobbiamo aspettare ancora? Siamo sconcertati di fronte a questo cambio di collegio. Chiedo rispetto per gli uomini che sono sottoposti a un simile tormento che credo non faccia parte della giustizia. Per favore, si decida».

«È una situazione paradossale. È impensabile cambiare il giudice in corso d’opera e quando il pm ha già in parte concluso», ha detto in aula, il difensore di Carraro, l’avvocato Roberto Borgogno. Che ha poi eccepito la nullità dell’ordinanza del collegio.

Spontanee dichiarazioni sono state rese anche dall’ex manager della Sardegna Resort, Mariano Pasqualone, assistito dall’avvocato Antonella Cuccureddu. «Sono innocente, è tutto dimostrato con prove documentali nella memoria difensiva depositata dal mio avvocato», ha detto.

La maxi inchiesta dell’allora procuratore Domenico Fiordalisi è datata 2014. Alcuni degli imputati, tra i quali Carraro, inizialmente furono accusati anche di associazione per delinquere, accusa, poi, caduta in udienza preliminare dove furono inoltre dichiarati prescritti gli abusi edilizi.

Imputati insieme a Carraro, gli ex manager della Sardegna Resort Mariano Pasqualone e Alexandra Dubrova, i dirigenti del Comune di Arzachena Antonello Matiz e Libero Meloni, l’ex comandante della polizia locale Giovanni Mannoni, l’imprenditore Angelo Filigheddu, Antonio Tramontin della commissione paesaggio della Regione, l’ingegnere Tonino Fadda, e il tributarista Stefano Morri. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Agostinangelo Marras, Francesco Rubino, Gerolamo e Filippo Orecchioni, Emilio Nicola Ricci, Antonella Cuccureddu, Marco Pilia, Maurizio Scarparo, Domenico Putzolu, Rita Dedola, Benedetto Ballero, Adriano Raffaelli e Federico Pezzani.

In Primo Piano
I controlli

In gita da Sassari a Nuoro senza assicurazione: nei guai il conducente di un pullman pieno di studenti

Le nostre iniziative