La Nuova Sardegna

«I circoli dei sardi fanno crescere l’isola»

di Luciano Piras
«I circoli dei sardi fanno crescere l’isola»

Il neo presidente Bastianino Mossa: «Il mondo dell’emigrazione è una opportunità di sviluppo sociale ed economico»

08 gennaio 2022
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PIACENZA. «Dobbiamo vedere l’emigrazione non più come fatto negativo, ma come una opportunità di sviluppo sociale ed economico, di crescita e di conoscenza che possa avere un ritorno positivo nella nostra terra di origine, attraverso un utilizzo proficuo delle risorse disponibili». Bastianino Mossa è abituato a rimboccarsi le maniche. Veterinario di professione, originario di Bultei, vive e lavora a Piacenza, è già preso dai mille progetti che la Fasi metterà a correre in questo 2022. «Sempre all’insegna della Sardegna» sottolinea con entusiasmo. È la promessa del nuovo presidente della Federazione delle associazioni sarde in Italia. Mossa è stato eletto all’unanimità lo scorso 12 dicembre, nel corso del VII Congresso Fasi nel Centro congressi NH di Assago, a Milano.

«Massimo impegno da parte del nuovo gruppo dirigente – assicura facendo subito squadra –, supportati da quella “sardità” e senso di appartenenza che fa parte del nostro Dna, delle prime, seconde e terze generazioni di emigrati che coinvolgono anche le genti dei territori continentali». Parla sempre al plurale, Bastianino Mossa, mai al singolare. Lo ha fatto anche davanti al congresso, “Su nou e su connotu” il titolo dell’appuntamento. “La forza del nuovo e il valore dell’esperienza per orientarsi nel domani” l’esplicativo sottotitolo. In perfetta linea con la “politica” del neo eletto timoniere, classe 1961, presidente del Gremio sardo Efisio Tola della città dell’Emilia-Romagna. Raccoglie il testimone di Serafina Mascia, che ha retto la Fasi per 10 anni di fila e a Milano è stata salutata da una platea di 350 delegati, rappresentanti di 70 circoli sparsi in tutta Italia, dislocati su 10 Regioni e in 45 province, a cui aderiscono 33.000 soci. «Ma sono almeno 500.000 le persone che ruotano intorno al mondo Fasi» spiega Mossa. «Dal congresso Fasi è scaturito un comitato esecutivo rinnovato che ha comunque conservato con parecchi elementi la continuità di azione di quello uscente – va avanti il presidente –. È evidente la grossa responsabilità di rappresentare quella parte di Sardegna che non risiede nell’isola».

«A tal fine stiamo già predisponendo un sistema di lavoro organizzato che coinvolga le migliori risorse in termini di competenza presenti all’interno del comitato esecutivo e anche nelle quattro circoscrizioni territoriali Fasi e che permetta di elaborare idee e progetti riguardanti le diverse aree tematiche: cultura, agroambiente, trasporto e turismo oltre che le nuove tecnologie. Sono alcuni degli assi su cui svilupperemo la nostra attività nei prossimi mesi, proseguendo azioni importanti già avviate e sviluppando nuove iniziative».

La forza è tutta nelle potenzialità evidenti dei circoli Fasi: «Possiamo incidere in maniera determinante sull’economia isolana» sottolinea il veterinario di Bultei. «Abbiamo già da tempo il supporto dall’Agenzia Eurotarget Servizi per quanto riguarda la bigliettazione verso i soci: facciamo viaggiare verso la Sardegna mediamente diverse migliaia di passeggeri all’anno». Ecco perché la Fasi farà pressing per inserire nella Costituzione italiana il “principio dell’insularità”. «È determinante» dice Mossa. Non soltanto continuità territoriale, dunque, per garantire il pieno diritto alla mobilità dei sardi.

«C’è poi la piattaforma Cibus/Sarda tellus per la commercializzazione dei prodotti agroalimentari di qualità nella rete dei nostri 70 circoli».

Il futuro della Fasi passa anche nel rapporto istituzionale con la Regione Sardegna, «regolamentato dalla legge regionale n° 7 del 1991, unica nel panorama europeo, e che sicuramente necessita di una revisione e adeguamento ai tempi d’oggi, essendo mutata la tipologia dell’emigrazione stessa – ribadisce Bastianino Mossa –, che non richiede più un sostegno economico di tipo assistenziale ma bensì di investimento nel settore emigrazione da parte dell’assessorato di riferimento: Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Servirà un coinvolgimento diretto della Fasi anche in consiglio regionale vista la trasversalità del fenomeno emigrazione, e soprattutto un interessamento interassessoriale».

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