Turismo, pronto un nuovo pacchetto di ristori
Il governo sta preparando un decreto con due obiettivi: continuità aziendale e tutela dell’occupazione
10 gennaio 2022
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ROMA. Continuità aziendale e tutela dell'occupazione. Con questi due obiettivi il governo sta mettendo a punto un nuovo decreto sostegni a favore dei settori maggiormente colpiti dall'ultima ondata di contagi e dalle conseguenti misure restrittive, guardando innanzitutto alla riproposizione della Cassa Covid come strumento per evitare nuovi licenziamenti. Le richieste dei partiti e dei sindacati partono da un pacchetto di 13 settimane ma, stando alle recenti valutazioni interne all'esecutivo, si starebbero calcolando le risorse a disposizione per un range che parte da 9 e arriva appunto a 13 settimane. Più difficile invece che possano trovare spazio le istanze per tornare a equiparare quarantena e malattia per i lavoratori che hanno contatti stretti con un positivo. La materia è nelle mani della presidenza del Consiglio ma, con la decisione di evitare la quarantena per i soggetti vaccinati con tre dosi o con due da meno di 120 giorni, di fatto si consente a chi ha avuto un contatto di uscire e anche di lavorare, eliminando così del tutto la necessità dell'indennità di malattia. Diverso invece il discorso per i congedi parentali di chi ha un figlio minore di 14 anni positivo o in Dad. In questo caso la proroga è stata inserita nel decreto sullo stato di emergenza fino al 31 marzo e l'Inps ha già attivato sul proprio sito la possibilità di fare domanda, fornendo tutte le istruzioni necessarie. Pagare la malattia ai contatti dei quasi 2 milioni di italiani attualmente positivi sarebbe peraltro estremamente costoso e per ora la cifra a disposizione per il provvedimento sembra essere di circa 2 miliardi. Non tantissimi considerando che la lista dei settori che stanno chiedendo aiuto è lunghissima.
In cima c'è il turismo, il più colpito dalle cancellazioni durante le feste. Gli alberghi e tutto il settore hanno, insieme alle discoteche, la massima attenzione del governo, garantisce la ministra degli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini. «Rassicuriamo queste categorie di imprenditori e di lavoratori. L'esecutivo è pronto a intervenire, in tempi brevi, per approvare un piano ristori che vada, in modo preciso, a risarcire coloro che hanno subito i maggiori danni», sottolinea. Ma c'è anche il mondo dei trasporti, che sta facendo i conti con i contagi dei suoi stessi dipendenti, con i costi dell'energia sempre più alti ma con sempre meno viaggiatori. Ci sono i teatri, di giorno in giorno sempre meno frequentati ma anche in questo caso con costi altissimi per rimanere aperti, e ci sono le aziende produttive alle prese con il caro-energia che si sta tramutando in un fardello da decine di miliardi. A farsene interprete è soprattutto Matteo Salvini che anche è tornato a chiedere a gran voce uno scostamento di bilancio subito, anche prima dell'elezione del nuovo capo dello Stato. Secondo il leader della Lega, «il tema dell'energia non ha bisogno di un decretino: servono 30 miliardi. Fossi in Draghi sarei fortemente preoccupato più che dal Quirinale dal tema del caro energia».
In cima c'è il turismo, il più colpito dalle cancellazioni durante le feste. Gli alberghi e tutto il settore hanno, insieme alle discoteche, la massima attenzione del governo, garantisce la ministra degli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini. «Rassicuriamo queste categorie di imprenditori e di lavoratori. L'esecutivo è pronto a intervenire, in tempi brevi, per approvare un piano ristori che vada, in modo preciso, a risarcire coloro che hanno subito i maggiori danni», sottolinea. Ma c'è anche il mondo dei trasporti, che sta facendo i conti con i contagi dei suoi stessi dipendenti, con i costi dell'energia sempre più alti ma con sempre meno viaggiatori. Ci sono i teatri, di giorno in giorno sempre meno frequentati ma anche in questo caso con costi altissimi per rimanere aperti, e ci sono le aziende produttive alle prese con il caro-energia che si sta tramutando in un fardello da decine di miliardi. A farsene interprete è soprattutto Matteo Salvini che anche è tornato a chiedere a gran voce uno scostamento di bilancio subito, anche prima dell'elezione del nuovo capo dello Stato. Secondo il leader della Lega, «il tema dell'energia non ha bisogno di un decretino: servono 30 miliardi. Fossi in Draghi sarei fortemente preoccupato più che dal Quirinale dal tema del caro energia».