La Nuova Sardegna

Prezzi, attività del Nuorese in affanno

di Valeria Gianoglio
Prezzi, attività del Nuorese in affanno

Energia e materie prime alle stelle: «L’acqua del rubinetto cara come il prosecco»

18 gennaio 2022
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NUORO. Persino le buste di cortesia, i sacchetti che i commercianti danno ai clienti per sistemare la spesa, sono aumentate del 30 per cento. Per non parlare, poi, della classica tazzina di caffè acquistata al bar: il costo dell’arabica, la miscela più utilizzata nei locali, negli ultimi tempi ha registrato un rincaro del 63 per cento. E l’acqua, pure l’acqua che sgorga dai rubinetti, per utilizzare le parole cariche di amara ironia del presidente provinciale dei panificatori Confcommercio, Giampietro Secchi, «è venduta ormai come se fosse prosecco». E per questo, dice, «in Regione abbiamo presentato la proposta di accedere a un bonus idrico». Parte dal Nuorese, dunque, la battaglia contro il rincari esorbitanti delle materie prime nel territorio provinciale che insieme alle famiglie stanno mettendo in ginocchio anche tanti commercianti e piccoli imprenditori. E parte con una denuncia dettagliata di ogni singolo aumento registrato tra la fine dell’anno scorso e quello appena cominciato. E a quanto pare, in particolare per le attività commerciali, non c’è molto da stare allegri. Tant’è che per contrastare gli aumenti, tra i titolari delle attività, c’è anche chi è costretto a diminuire le ore di riscaldamento all’interno dei locali o a spegnere prima del tempo le luci delle vetrine.

«Non saranno solo i problemi legati al Covid 19 a far saltare in aria le aziende, ma l’aumento dei prezzi delle materie prime – spiega, infatti, il direttore della Confcommercio Nuoro Ogliastra, Gianluca Deriu – e l’aumento del costo delle materie prime e delle fonti energetiche sta condannando molte imprese del Terziario a sicuro ridimensionamento e alla chiusura, nei casi migliori solo temporanea. Da un’indagine di Confcommercio Nuoro Ogliastra svolte sulle bollette energetiche delle imprese associate si rilevano incrementi del prezzo dell’energia in questo primo mese che rispetto 2021 sono del + 57,6 per cento ma già ad ottobre dello scorso anno avevamo rilevato un + 74,4 per cento». E scorrendo settore per settore, si scopre che uno dei settori più colpiti dagli aumenti delle materie prime è quello della la panificazione, denuncia il presidente provinciale dei panificatori Gian Pietro Secchi: «Il gasolio per la produzione è aumentato del 38 per cento – spiega ancora il decano del settore, Gian Pietro Secchi – poi si apre il fronte delle materie prime, infatti il grano tenero è passato da 0,40 a 0,60 al chilo (+50 percento), il grano duro da 0,40 a un euro al chilo (aumento del 66 per cento). Le buste di cortesia per i clienti +30 per cento, e a questo si aggiunga anche il costo dell’acqua che Abbanoa ci fa pagare come se fosse prosecco e per il quale abbiamo già avanzato la proposta in regione per avere un bonus idrico». Ma anche nel comparto hotel e turismo, la denuncia è unanime. «Ai problemi del covid, dei trasporti, si è aggiunta questa nuova piaga d’Egitto del raddoppio dei costi energetici – spiega il presidente di Federalberghi Nuoro Ogliastra, Massimiliano Troncia – Solo un esempio, la multioraria è passata da 0,21 a 0,46 euro per chilowatt ora, uno sproposito. Occorre trovare delle soluzioni in tempi rapidi».

Gli aumenti dell’energia colpiscono anche le piccole attività e pertanto si corre ai ripari, «Qualche collega ha già ridotto le luci in vetrina e temporizzato l’accensione delle insegne per poche ore la sera, e sappiamo quanto siano importanti le luci per le vetrine del settore moda. Ci troveremo costretti ad usare con attenzione anche l’uso del riscaldamento nei nostri negozi in questo periodo invernale. Ognuno di noi si troverà ad individuare il sacrificio meno pesante per poter risparmiare qualcosa su bollette che sono sempre più insostenibili» dice Antonio Cambedda, presidente di Federmoda Confcommercio Nuoro Ogliastra.



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