La Nuova Sardegna

SASSARI. Quando capisce che il tema è la grande incognita sulla continuità territoriale fa per tirarsi indietro, vorrebbe cambiare argomento. Non per sviare la discussione, ma perché sul grande pasticcio dei voli ha già detto la sua - con toni non poco piccati - nell'incontro di 24 ore prima con l'assessore Giorgio Todde. Gian Mario Pileri, presidente di Fiavet Sardegna, l'associazione delle agenzie di viaggio, vede nero sul futuro dei cieli, che è anche il futuro dell'isola. La grande incertezza sulla continuità rischia di dare la spallata finale a un sistema turismo che ancora deve fare i conti con la pandemia che da due anni lo ha messo in ginocchio. «Chiediamo certezze, ma l'assessore ha detto che non è possibile. Ma in questo modo la Sardegna perderà tantissimo traffico, perché davanti all'assenza di certezze la gente preferirà altre mete».

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Alla base della questione c'è il bando sulla continuità più volte annunciato dalla giunta e mai arrivato a destinazione. E così anche questa volta si deve ricorrere a una toppa. Ma questa toppa rischia davvero di essere peggiore del buco, perché di fatto la programmazione potrà partire solo dal 14 maggio, termine ultimo per le compagnie di presentare manifestazioni di interesse per le rotte da e per la Sardegna. «In realtà - dice Pileri - già alcuni mesi fa, vista l'impossibilità di presentare il bando, avevamo chiesto alla Regione di fare sì che venisse prorogata Volotea nella gestione della continuità ancheze in tempi brevi, l'assessore ha per i mesi estivi. Ma ci è stato detto che la Ue bocciava l'ipotesi e dunque bisognava attendere le manifestazioni di interesse. A questo punto, abbiamo chiesto di fare in fretta, di decidere entro marzo: in molti già non stanno confermando perché ancora non si sa quali compagnie voleranno sull'isola. Ma anche in questo caso ci è stato risposto che non è possibile, perché la situazione può cambiare fino al 14 maggio».

Le associazioni di categoria hanno messo sul tavolo anche altre questioni. «Chiediamo che sia una sola compagnia a gestire i voli su Roma o Milano, altrimenti viene meno lo stesso principio di continuità: basta pensare alla impossibilità di cambiare il biglietto se le compagnie sono diverse. Ma anche qui c'è stato risposto che la politica non può fare niente. Come ci è stato risposto picche sulla richiesta di avere una compagnia che abbia un hub su Roma e ci eviti così di fare i salti mortali per le coincidenze».

C'è infine una quarta questione, non di poco conto, che rischia di penalizzare la stagione. «Non c'è il limite al costo per i non residenti. Il che significa che puoi andare a New York andata e ritorno con 540 euro, mentre una sola tratta per la Sardegna può arrivare a costare 500. In questo modo noi rischiamo di perdere davvero tanto traffico, perché la gente sceglierà altre mete». Eppure, dopo questi anni bui per il turismo, qualcosa iniziava a muoversi. «Ci sono spiragli di luce sia in entrata che in uscita - conclude Pileri -. Sta tornando l'interesse degli stranieri, inglesi e tedeschi su tutti, ma anche degli italiani in alta stagione». Ma questo interesse deve essere accompagnato da voli certi e prezzi concorrenziali. Altrimenti per la Sardegna sarà una pandemia economica.