La Nuova Sardegna

Le difese eccepiscono nuove nullità: «Sembra di essere ritornati nel Medioevo»

CITTÀ DEL VATICANO. Non esce ancora dalla fase delle eccezioni procedurali il processo in Vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato, nato dalla compravendita del Palazzo di Sloane...

19 febbraio 2022
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CITTÀ DEL VATICANO. Non esce ancora dalla fase delle eccezioni procedurali il processo in Vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato, nato dalla compravendita del Palazzo di Sloane Avenue a Londra, la cui settima udienza nella Sala polifunzionale dei Musei è durata ieri quattro ore e mezza. Presenti, tra gli imputati, i soli cardinali Angelo Becciu e monsignor Mauro Carlino. Novità della giornata è stata l'ingresso tra le parti civili - oltre alla Segreteria di Stato, lo Ior e l'Apsa - anche dell'Asif (Autorità di supervisione e informazione finanziaria), i cui ex dirigenti René Bruelhart e Tommaso Di Ruzza, rispettivamente ex presidente ed ex direttore, figurano tra gli imputati del processo. Con l'accordo delle parti il presidente della corte Giuseppe Pignatone ha definitivamente riunito i due tronconi del procedimento: quello con sei imputati (compreso Angelo Becciu) che era andato avanti nonostante le eccezioni di nullità e quello con i quattro per i quali gli atti erano stati restituiti al promotore di giustizia e per i quali è stato decretato un nuovo rinvio a giudizio. L'udienza di ieri è stata nuovamente dedicata alle eccezioni delle difese, tutte ancora nel segno della “nullità” della richiesta e del decreto di citazione a giudizio. «Il tema cruciale è la violazione del principio di legalità, che determina una serie di nullità assolute – ha detto l'avvocato Luigi Panella -. Questo processo ha visto adottare 4 “rescritti” con cui il Papa ha modificato parti dell'ordinamento, ma ne siamo venuti a conoscenza solo nel luglio 2021. E il promotore di giustizia Milano, dicendo che il Papa è espressione del diritto divino e può modificare l'ordinamento come vuole, ha teorizzato l'inesistenza in questa giurisdizione dello stato di diritto». Secondo Panella, «questa impostazione non può essere condivisa, rischia di creare confusione tra il piano religioso e quello giuridico. Il Papa può cambiare le leggi come vuole, con le forme previste, ma finché ci sono devono essere rispettate». Il legale ha parlato di «processo penale d'eccezione», di «negazione dello stato di diritto per come è evoluto negli ultimi secoli, riportando a una situazione alto-medievale. Nessun paese ha un diritto su queste basi». Sugli atti adottati in conformità del “rescritto” c'è quindi «una nullità assoluta e insanabile». Altre specie di nullità hanno riguardato il mancato deposito degli atti. Tutte le difese hanno contestato la tesi dell’accusa di aver voluto mettere a disposizione delle parti solo i documenti utilizzati ai fini del rinvio a giudizio. Il Tribunale ha quindi rinviato il processo al 28 febbraio.

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