Economia
L’amore tra l’isola e Israele nato durante la pandemia
Claudio Zoccheddu
Anche ragioni economiche dietro la visita dell’ambasciatore
02 luglio 2022
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Sassari Amici all’improvviso. Il repentino avvicinamento tra l’isola e Israele ha sorpreso molti, anche perché i rapporti non erano mai stati particolarmente fitti. Anzi.
Probabilmente, all’origine del viaggio di rappresentanza dell’ambasciatore Dror Eydar ci sono soprattutto ragioni economiche, forse legate all’esportazione del gas naturale dallo Stato ebraico all’Europa. Un tema che lo stesso ambasciatore ha ripreso più volte durante le interviste rilasciate ai cronisti sardi e non solo. Eydar, infatti, non si è limitato a visitare l’isola ma è reduce da un’esplorazione di quasi tutto il sud del Paese, che poi sarebbe il punto di approdo (la Puglia in questo caso, visitata da Eydar nel giugno del 2021) del gasdotto che unirebbe Israele all’Italia. E la Sardegna? È stato lo stesso ambasciatore a parlare del trasporto navale del gas, magari anche verso i porti dell’isola, in attesa della realizzazione dell’infrastruttura ritornata di grande attualità dopo la crisi energetica generata dalla guerra in Ucraina. Ma non ci sono solo i verdoni dietro i nuovi rapporti di amicizia tra Israele e l’isola. Il primo ammiccamento è datato 2020, in piena pandemia. Il governatore Solinas aveva chiesto una mano d’aiuto per gestire l’emergenza anche a Israele.
C’è poi il tema del passaporto sanitario, invocato da Solinas ma bocciato dal governo italiano che, invece, è diventato velocemente realtà proprio nello Stato ebraico. Tanto che, anche quando garantire i viaggi turistici era un problema, da Israele erano arrivati in Sardegna alcuni voli charter carichi di turisti israeliani che avevano occupato diversi resort del sud dell’isola. Per concludere, l’ambasciatore Dror Eydar è un appassionato di archeologia, ha seguito da vicino i ritrovamenti “nuragici” nel sito di El-Ahwat e si appassionato alla storia dei popoli del mare, al punto da cogliere al volo l’occasione di visitare l’isola. In mezzo, l’opportunità di incontro tra le aziende agricole sarde e le avanzatissime imprese israeliane, pronte ad esportare le loro costose tecnologie.
