La Nuova Sardegna

Pandemia

L’isola fa i conti al Covid: spesi 279 milioni in 2 anni

L’isola fa i conti al Covid: spesi 279 milioni in 2 anni

Il bilancio fra Usca, assunzioni a tempo, straordinari, reparti da ristrutturare, vaccini e tamponi

05 luglio 2022
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CAGLIARI. Il Covid ha pesato come un macigno sulle casse della sanità: oltre 270 milioni in due anni, dal 2020 al 2021. L’ammontare del maggior costo caricato per l’emergenza sanitaria è stato certificato dagli ultimi rendiconti della Regione, dove in un capitolo specifico l’assessorato al bilancio ha messo in fila le spese sostenute dal lockdown in poi. Aveva fatto lo stesso due anni fa, calcolando alla fine 130 milioni, e l’ha riscritto nero su banco anche dopi il via libera della Giunta al bilancio definitivo del 2021. Solo per far fronte alla pandemia il sistema sanitario regionale, che di per sé ha un costo standard appena sotto i 3,5 miliardi, l’anno scorso s’è dovuto accollare altri 149 milioni e mezzo. Non sono tutti usciti dalle casse della Regione visto che, in più di un’occasione, lo Stato ha trasferito contributi straordinari e l’ha fatto per evitare il tracollo finanziario delle Aziende.

Quindici voci di spesa. Secondo la tabella allegata alla contabilità del 2021, il costo più alto, 44,8 milioni, è stato sostenuto per la gestione complessiva dell’emergenza sanitaria. In questo caso gli interventi sono stati di vario tipo, ma soprattutto strutturali, per permettere gli ospedali di separare i percorsi interni fra pazienti positivi al Covid e ricoveri ordinari. Un altro milione abbondante – si legge nella relazione – è stato speso per «adeguare l’edilizia sanitaria, aumentare il numero di posti letto in rianimazione e nell’area medica destinata ai casi meno gravi». La seconda voce di spesa più alta è stata quella per far partire le Unità speciali di continuità assistenziale, le Usca: 37,7 milioni, compreso il personale assunto con contratti a tempo, rinnovati di sei mesi in sei mesi. Proprio nei giorni scorsi, alla scadenza dell’ultimo semestre pagato dallo Stato, la Regione ha stanziato otto milioni per evitare che le Unità siano smantellate. Rimarranno in servizio fino a dicembre e dovranno fronteggiare l’aumento costante di casi ora scatenato dalla variante Omicron 5. Con altri 6,8 milioni, l’assessorato ha rafforzato l’assistenza domiciliare, con 1,2 le centrali operative di pronto intervento e con quasi uno messo al sicuro i pazienti fragili.

Costo del personale. Ore di straordinario, contratti a tempo, l’ingaggio degli specializzandi: sono diverse le voci che sono state conteggiate nei trasferimenti correnti alle Aziende sanitarie. A partire dai 30 milioni per la chiamata in servizio di medici e infermieri, o altrimenti gli ospedali non ce l’avrebbero fatta a tener testa all’ondata di ricoveri nel 2021, il secondo anno horribilis della pandemia. I turni stressanti dei medici dipendenti ospedalieri sono stati remunerati con 9,5 milioni. Gli specializzandi, con 274mila euro in tutto.

Tamponi e vaccini Nel 2021 sono stati spesi quasi 10 milioni per l’acquisto delle dosi di vaccini e 2,7 milioni è costata l’organizzazione dei centri territoriali di somministrazione, personale compreso. Poco meno di 2 milioni sono stati finanziati per i tamponi antigenici eseguiti negli ambulatori da medici di famiglia e pediatri. (ua)

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