La Nuova Sardegna

Energia

Il perché dei mega impianti

di Giuseppe Centore
Il perché dei mega impianti

Solo una frazione della potenza nominale finisce nella rete

30 luglio 2022
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Cagliari Sono quaranta i progetti presentati preliminarmente al Mite dedicati ad impianti eolici off-shore, al largo delle coste italiane. Di questi una decina riguardano la Sardegna, per una potenza dichiarata globale di circa 7 gigawatt.

I progetti nazionali, come quelli sardi, per quanto abbia senso una distinzione territoriale così perentoria, non hanno tutti la stessa dote finanziaria. Alcuni sono sostenuti da capitali interamente privati, altri da capitali privati e di aziende anche a capitale pubblico, altri ancora si inseriscono su progetti che ricevono fondi europei. In ogni caso tutti basano i loro progetti finanziari dalla vendita dell’energia prodotta al gestore della Rete, nel nostro caso Terna. Senza la vendita dell’energia prodotta dal vento, questi campi eolici non hanno ragione di esistere.

I numeri. Per raggiungere gli obiettivi del Green Deal l’Italia deve più che raddoppiare l’installazione delle rinnovabili, passando da 55 a 125 gigawatt al 2030. Solo di eolico bisogna passare dagli attuali 11 gigawatt agli oltre 13 sempre entro il 2030, cioè, per i tempi anche di una burocrazia normale, domani.

Tutti questi progetti andranno valutati dalla Commissione Pnrr-Pniec presieduta da Atelli, che ammette una «forte crescita dei dossier. Adesso stiamo rispettando i tempi di legge (abbreviati radicalmente con il decreto semplificazioni, ndr) ma con le forze disponibili della commissione, non sarà facile stare nei termini. Sicuramente in autunno esprimeremo un buon numero di pareri, poi toccherà ad altri assumere le decisioni finali».

Le dimensioni. I progetti dei parchi eolici hanno tutti dimensioni a dir poco impegnative, ma non per la volontà dei proponenti di ingigantire gli introiti, ma per motivi fisici e logici. Il vento è per sua natura una fonte di energia costante ed aleatoria. Di un parco eolico, grande quanto si vuole, si può fare solo una stima della sua producibilità, tenendo presente leggi e limiti fisici, come la velocità e la densità dell’aria. Tutti elementi misurabili, ma non prevedibili nel tempo. Ecco perchè gli studi preliminari per tutti gli impianti sardi disegnano percentuali di utilizzo, con una infinità di varianti. L’unico dato certo è che l’efficienza reale di un impianto eolico di grandi dimensioni off-shore va dal 20 al 40 per cento l’anno, cioè possono marciare alla loro potenza nominale per 1730 o per 3500 ore l’anno. Questo significa che un parco eolico da 1 gigawatt, alle migliori condizioni può al massimo produrre energia per 2000 ore l’anno immettendo nella rete 2 terawatt di energia prodotta. Ma non basta questo dato, se ad esso non si somma anche quello relativo all’impatto che l’energia prodotta da impianti eolici riversa sull’intero sistema. E qui si scopre che l’eolico da un contributo ridotto, pari al 16 per cento, al sistema in termini di adeguatezza. Un dato molto maggiore viene fornito per le centrali a gas, o quelle a carbone, che stabilizzano la rete nei continui momenti di picco. Ecco perchè l’energia eolica costa molto di più: ha bisogno di altre fonti energetiche certe e stabili; e sono loro a “fare” il prezzo. In assenza di questo sistema di compensazione, il mercato va in tilt, come è accaduto a settembre del 2021 in Gran Bretagna dove per una serie di eventi, il gestore della rete dovendo comprare un po’ più di elettricità di quella prevista l’ha pagata 5000 sterline al megawatt. Una follia, prodotta dall’assenza di sistemi produttivi ridondanti che stabilizzano le reti.

Ed ecco perchè Terna sta investendo sul potenziamento della rete, in tutti i modi e a tutte le latitudini. L’energia reale prodotta dall’eolico è solo una frazione di quella potenziale e deve essere accompagnata da energia prodotta da altre fonti, come il gas o il nucleare, per renderla stabile. L’alternativa non è di questo mondo e prevede due o tre reti diverse: una per le l’eolico, una per il fotovoltaico e una che le stabilizzi. Ma i costi sarebbero impraticabili.(g.cen.)

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