La Nuova Sardegna

Lo sfogo

Il papà di Giulia e Alessia: «Che cattiveria sui social ma non porto rancore»

Giulia e Alessia
Giulia e Alessia

Sorelle travolte dal treno: lo sfogo del padre

12 agosto 2022
3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Non c’è cosa più terribile per un padre che sopravvivere ai propri figli. Vittorio Pisano l’ultima domenica di luglio ha perso “le sue bimbe” Giulia e Alessia, investite da un treno Frecciarossa alla stazione di Riccione mentre tornavano da una serata in discoteca, al Peter Pan. Se il lutto e il dolore non fossero sufficienti a devastare l’esistenza di un genitore, i social hanno scavato nella piaga, col loro rigurgito di cinismo, sentenze e accuse. «Le sorelle non dovevano essere sole», «come si fa a mollare così due ragazzine», ha vomitato Facebook. E ci vuole una grande forza per non restare scalfiti da tanta cattiva saccenza.

Vittorio Pisano, all’indomani dei funerali, corazzato dal grande affetto che la comunità di Castenaso, il paese dove vive e gestisce la sua azienda, gli ha voluto riversare, ha deciso di affidare i suoi pensieri a una lettera al quotidiano La Repubblica: «Non porto rancore rispetto all’inconsulto vociare che si è scatenato all’indomani della tragedia che mi ha colpito. Voglio, al contrario, che le mie bimbe non siano morte invano, che questa disgrazia porti a qualcosa di buono, a un bene assoluto. Per tutti». E prosegue: «Il pensiero va anche a tutti coloro che hanno espresso giudizi severi verso la mia persona. Sono convinto che ognuno di loro possa trarre insegnamento per la vita che verrà. Vorrei che da questa disgrazia, da questa immensa perdita, si possano trarre nuove energie per plasmarla in amore puro. Affinché da questo vuoto, da questa banalizzazione del male, dal cinismo della disperazione, possa nascere e crescere rigoglioso l’amore verso il prossimo; uno spirito nuovo che possa infondere nella comunità speranza e fiducia. Perché le bimbe, le mie bimbe, le nostre bimbe, i nostri angeli, non siano arrivati in cielo invano».

A chi punta il dito contro il padre irresponsabile, che lascia sole le figlie di quindici e diciassette anni e non le scorta in discoteca, Vittorio Pisano risponde così: «Non c’è stato un giorno in cui non le abbia accompagnate e riprese da scuola, almeno questo mi rimarrà per sempre, quello che ho vissuto con loro. Andavo sempre a prenderle, tutte quante, prendevo un albergo se necessario quando andavano a ballare in Riviera». Purtroppo non quella domenica. «Vivo la sofferenza confortato moralmente e spiritualmente dalle tante persone che quotidianamente hanno inondato me e la mia casa di un’umanità e dolcezza che va oltre misura e immaginazione». E anche Senorbì, il paese di origine della famiglia Pisano, si è stretta in un grande e affettuoso abbraccio.

«Vivo la sofferenza per l’immane tragedia che ha colpito la mia famiglia, e la consapevolezza del nuovo inizio che mi attende, nel fervido desiderio di provare a trasformare l’ingiusto evento in bene assoluto». (lu.so.)



In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative