La Nuova Sardegna

Sanità

Con il sistema dei medici a gettone è fuga dalla sanità pubblica

Roberto Petretto
Con il sistema dei medici a gettone è fuga dalla sanità pubblica

Tanti professionisti lasciano i turni massacranti per una migliore qualità della vita

03 ottobre 2022
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Sassari «Cercasi medico da inserire in organico per la copertura di turni diurni e notturni per la gestione del codici minori del pronto soccorso di Nuoro. Compenso 600 euro a turno di 12 ore più alloggio. Possibilità di accorpare i turni per chi viene da fuori regione». Gruppi Facebook, Telegram e Whatsapp, siti specializzati e no, abbondano di annunci come questo. Tutti cercano medici e tantissimi sono pronti a pagare prezzi ben più alti di quelli che vengono corrisposti al personale della sanità pubblica.

Con alcuni turni consecutivi si mette insieme una cifra sufficiente per dare forma a uno stipendio dignitoso. In alcuni casi ben più che dignitoso. Nulla a che vedere con i carichi di lavoro, lo stress e anche la remunerazione dei medici che fanno parte del sistema sanitario pubblico. E infatti la diaspora ha contorni sempre più vasti. Certo, accumulare turni consecutivi potrebbe andare a discapito della lucidità del medico e quindi della qualità del servizio. Ma come resistere alla tentazione di uscire dal girone infernale dei pronto soccorso per rientarci poi con meno vincoli e compensi allettanti? Difficile e infatti tanti si rivolgono al sistema delle cooperative e delle società che propongono le prestazioni temporanee di professionisti. Ecco un altro annuncio comparso sulle bacheche specializzate: «Cercasi medici per gestione codici bianchi e verdi presso il pronto soccorso di Oristano Requisisti richiesti: esperienza curricolare in ambito di continuità assistenziale, ambulatorio di medicina generale. Compenso: 600 euro a turno + alloggio se serve».

Anche nel settore privato la caccia al medico è diffusa: «Sassari. Possibilità di lavoro con riconoscimento abbreviato: cercasi medici per clinica con 40 posti letto per turni diurni notturni e diurni nei festivi e weekend. L’incarico è ideale anche per i medici alla prima esperienza lavorativa. Compenso 45 euro/ora».

Secondo Giampiero Sulis, medico sindacalista del Cimo, il Coordinamento italiano medici ospedalieri, «l’arrivo dei medici in affitto ha drogato il mercato. Chi si presta ad andare a fare la guardia medica per 24 euro all’ora, quando puoi venire all’ospedale di Oristano e prendere 80 euro più Iva? Tanti medici in affitto sono sardi, la maggior parte sono specialisti. Dicono che lavorano lì per fare un’esperienza diversa, un’esperienza però molto ben retribuita». I responsabili delle Asl si difendono: «Il ricorso ai medici in affitto ci consente di fronteggiare una carenza del sistema con una situazione deficitaria che per essere colmata non basterebbero 5 anni. Solo così abbiamo mantenuto aperti i servizi».

Il problema non è certo limitato alla Sardegna. Anzi, in altre zone vengono offerte anche cifre più alte. E anche i medici sardi sempre più spesso vanno a lavorare altrove. Un annuncio pubblicato appena un paio di giorni fa da una società specializzata nel reclutamento di personale sanitario propone compensi a partire da 800 euro al giorno, offre «flessibilità nella gestione dei turni e delle possibili locations, alloggio in hotel, retribuzione entro 10 giorni dall'emissione fattura. Durata del contratto a tempo pieno: 24 mesi». Annuncio rivolto a «medici specializzati in medicina d’urgenza o altra specializzazione per turni di reperibilità e pronto soccorso di alcuni ospedali del Nord Italia».

Anche la Regione ha optato per i cosiddetti “medici in affitto”. Il primo bando, a giugno, era andato deserto. Il secondo, pubblicato sempre dall’Ares, pare abbia un vincitore. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu. Il bando è andato a una società di lavoro interinale.
 

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