La battaglia

Tutto il Nuorese per Sos Enattos e contro l’eolico a Gomoretta

di Simonetta Selloni
Tutto il Nuorese per Sos Enattos e contro l’eolico a Gomoretta

Mobilitazione mai vista a sostegno del progetto per l’Einstein telescope a Lula. Opposizione di 46 Comuni del territorio alle turbine approvate dal governo Draghi

31 ottobre 2022
4 MINUTI DI LETTURA





Nuoro Un no deciso, una presa di posizione forte e incontrovertibile degli amministratori del Nuorese contro l’autorizzazione concessa dal Governo Draghi, con l’ultimo Dpcm del 12 ottobre scorso, al parco eolico Gomoretta tra Bitti, Orune e Buddusò proposto dalla Siemens-Gamesa. Il no lo hanno detto i sindaci di 46 centri (sui 52 della provincia di Nuoro) che ieri hanno partecipato all’Etnografico alla prima fase di quella che si annuncia come una mobilitazione senza precedenti del territorio a sostegno dell’Einstein Telescope, l’osservatorio di onde gravitazionali di terza generazione da realizzare nella miniera di Sos Enattos a Lula, e che si estende nei territori di Bitti e Onanì.

Convocati dal sindaco di Lula Mario Calia, hanno affollato la sala Giovanni Lilliu dell’Etnografico e hanno votato per alzata di mano su tre punti da portare prima possibile all’attenzione del governo Meloni. Primo: chiedere al Governo che revochi la delibera che dà parere positivo alla compatibilità ambientale del parco eolico; secondo, impegnare il Governo a sostenere in ogni sede e con ogni strumento disponibile la candidatura per l’Italia del sito di Sos Enattos, definito dagli scienziati dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e dall’Istituto di geofisica e vulcanologia uno dei luoghi più silenziosi della terra e sicuramente d’Europa. Ben più silenzioso – cento volte tanto secondo l’Infn – del suo diretto concorrente, la regione del Limburgo, ai confini tra Germania, Belgio e Olanda. Terzo, finanziare un adeguato piano di investimenti a supporto del progetto: il costo di realizzazione dell’impianto è due miliardi, il governo olandese ne ha già messo uno sul piatto. La Regione ha dichiarato la disponibilità di 350 milioni di euro. Gli studi scientifici preparatori all’Einstein Telescope hanno già usufruito di finanziamenti, proprio di recente l’Etic (Einstein Telescope Infrastructure Consortium) ha stanziato 50 milioni di euro per la progettazione preliminare della tecnologia che servirà per le infrastrutture. «Noi non siamo contro le energie alternative, contro i parchi eolici. Semplicemente, quello di Gomoretta è incompatibile con il silenzio indispensabile per la realizzazione dell’Einstein Telescope», ha detto il sindaco di Nuoro Andrea Soddu. «Non possiamo rinunciare a un progetto di crescita che ci possa restituire il maltolto degli ultimi 50 anni in tema di sviluppo e prospettive», ha ribadito Mario Calia. Il punto è evidente: l’eccezionale silenzio sismico e antropico di Sos Enattos e di tutta l’aria interessata garantisce al sito un vantaggio straordinario rispetto al competitor Limburgo «ma con le pale questo vantaggio viene cancellato», ha ricordato Soddu.

Ciò che risulta incredibile in questa vicenda è che appena una settimana prima, la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vias (valutazione di impatto strategico) del ministero della Transizione ecologica, aveva dato parere negativo sulla compatibilità ambientale di un altro parco eolico, nei territori dei comuni di Bitti e Buddusò. Questo proprio per via delle pale eoliche, il cui rumore era stato definito “esiziale”, ossia che provoca danni irreparabili rispetto al silenzio richiesto dall’Einstein Telescope.

E il 27 settembre, l’allora presidente Draghi aveva indirizzato al direttore nazionale dell’Istituto di fisica nucleare una lettera a sostegno della candidatura di Sos Enattos per l’E.T. Cosa sia successo in una settimana, non è chiaro ad alcuno, anche se il ministero della Transizione ecologica aveva dato parere negativo anche al parco di Gomoretta. Poi però il Dpcm lo ha sdoganato.

Ora appare indispensabile arginare questa nuova minaccia. Al di là dell’adesione totale dei sindaci, la mozione è stata approvata da una decina di consigli comunali convocati a Nuoro, alla presenza dei segretari comunali: per gli altri sarà necessario un passaggio ulteriore.

La mobilitazione di ieri non è che uno dei passi concreti di un territorio che ha acquisito consapevolezza dell’enorme opportunità che non riguarda solo Lula, Bitti, Onanì e il Nuorese, ma tutta la Sardegna e l’Italia. Ecco perché è già in programma una missione romana, dall’isola a piazza del Parlamento, entro la fine del mese.

Ma come opporsi tecnicamente al Dpcm? «O una revoca in autotutela da parte del Consiglio dei ministri, oppure un ricorso al Tar, oppure un altro atto, uguale e contrario, che annulli il precedente Dpcm», è la risposta dei parlamentari ieri presenti a Nuoro, Alessandra Todde (M5S) Pietro Pittalis (FI) e Francesca Ghirra (Alleanza verdi e sinistra). Certo è che su questa partita il territorio ha ritrovato unità. «È la nostra occasione di sviluppo, non possiamo perderla», ripetevano i sindaci. Ma su questa partita serviranno alleati potenti. Servirà il sostegno dello Stato. E che sul piatto vengano messi fondi veri, concreti. Questo è l’altro elemento di rivendicazione arrivato dall’assemblea di ieri.

In Primo Piano
Caro biglietti

Attrici, conduttrici, deejay: «Pochi aerei e tariffe alte: la Sardegna mai così isolata»

di Alessandro Pirina
Le nostre iniziative