La Nuova Sardegna

L’insegnamento negato

Maestra Manu: calpestata la mia dignità

di Silvia Sanna
Maestra Manu: calpestata la mia dignità

L’insegnante di Nuraminis affetta da sclerosi multipla e giudicata non idonea all’insegnamento. «Da tre mesi sono a casa in malattia in attesa di risposte. Nessun rispetto per la mia professionalità»

07 gennaio 2023
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Sassari Tre mesi a casa, ferma, anzi «parcheggiata in malattia d’ufficio». Maestra Manu, 54 anni, insegnante di scienze, matematica, storia e geografia alla scuola primaria di Nuraminis sino alla metà di ottobre, rivendica il suo ruolo, il suo posto in classe con i suoi bambini «perché avere la sclerosi multipla è già una sfortuna, essere discriminati è molto peggio».

Secondo la commissione che l’ha visitata a ottobre, la patologia da cui è affetta da quando aveva 27 anni la renderebbe non idonea all’insegnamento perché con lei i bambini non sarebbero al sicuro: non potrebbe garantire un intervento rapido in caso di necessità.

Per Emanuela Cappai il verdetto era arrivato come una doccia gelida e inattesa: «Mai avrei pensato di poter essere considerata un pericolo per i miei bambini, che adoro: è vero, sono lenta nei movimenti, utilizzo il bastone e da un paio di anni mi sposto con il deambulatore. Ma la mia voce è forte e chiara, mi faccio sentire e non sono sola: ci sono i colleghi, i collaboratori scolastici, ci aiutiamo a vicenda».

Maestra Manu non ha accettato un nuovo ruolo proposto dalla direzione scolastica: «Non più docente, dunque a contatto con i bambini, ma come personale Ata non meglio definito, forse in biblioteca. Con un impegno di ore superiore all’attuale, da 24 a 36. Avrei dovuto mettere nero su bianco che rinuncio alla docenza. Ho detto no e da allora sono a casa, in malattia d’ufficio anche se sto benissimo. Ho chiesto e ottenuto di essere visitata da una seconda commissione: il 14 dicembre ho portato la mia cartella clinica e mi sono sottoposta a una visita neurologica.

È trascorso quasi un mese e non mi hanno fatto sapere nulla: la prima commissione aveva impiegato mezzora a stabilire che non sono idonea all’insegnamento, a gettare all’aria i miei studi e la mia vita». Maestra Manu chiede risposte: «Dall’inizio di questa storia sono trascorsi quasi tre mesi, che per me sono mesi sprecati. Avere la sclerosi multipla significa vivere oggi, non domani e per ciò che mi riguarda, sto subendo una lesione grave. Penso a me e a tutti i lavoratori con patologie: è profondamente scorretto, anzi disumano, liquidare così la professionalità di chi convive con una disabilità».

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