La Nuova Sardegna

Anno giudiziario

Il report 2022 della Corte dei Conti sarda: quasi un saccheggio di contributi pubblici

Il report 2022 della Corte dei Conti sarda: quasi un saccheggio di contributi pubblici

Cinquanta condanne in un anno, ma a segnalare gli illeciti è quasi sempre la stampa

19 febbraio 2023
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Cagliari L’indebita percezione di contributi pubblici è l’illecito erariale più diffuso in Sardegna insieme a quello delle frodi comunitarie: sono 43 gli atti di citazione depositati nel 2022 dalla Procura della Corte di Conti con dieci inviti a dedurre per un danno complessivo di 14 milioni e mezzo. A denunciare il costante saccheggio di risorse pubbliche “per lucro personale” non sono quasi mai i dirigenti e i funzionari pubblici che sarebbero obbligati a farlo, ma gli organi di stampa. Uno strano corto circuito fra dovere e volontà, che ha costretto la magistratura erariale a una nuova incombenza: l’apertura di ulteriori istruttorie per scoprire «le conseguenti eventuali responsabilità per omessa denuncia». Non segnalare gli illeciti significa infatti condannarli all’oblio della prescrizione, con danni significativi alle casse pubbliche.

Il dato sulle segnalazioni - illustrato ieri dal procuratore regionale Bruno Domenico Tridico all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 della Corte dei Conti - indica una tendenza al calo: sono state 534 a fronte delle 971 del 2021 e le condanne 50 su 52 (due prescrizioni) con un quasi incredibile zero alla casella delle assoluzioni. Segno dell’equilibrio manifestato dalla Procura («è stata intensificata l’attività di archiviazione» in nome di una mai dimenticata presunzione di innocenza) e della perfetta sinergia di valutazioni con la sezione giurisdizionale presieduta da Donata Cabras, che ha aperto formalmente l’anno giudiziario. Grazie al rigore della magistratura erariale sarda è calato a 1318 il numero delle istruttorie pendenti (erano 1413 nel 2021) in linea con una sequenza di procedimenti che riguardano nella gran parte la percezione indebita di contributi pubblici. Su tutti il caso del fondo Ingenium Sardegna - al centro anche di un giudizio penale con imputati l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’ex assessora Alessandra Zedda - in cui un’impresa è stata finanziata dalla Regione malgrado fosse prossima alla decozione. La presidente Cabras, nella sua relazione, ha fatto riferimento fra l’altro al danno d’immagine che la Corte è impegnata ad applicare soprattutto a carico di pubblici ufficiali colpiti da condanne (fondi ai gruppi).

La presidente Cabras e Tridico hanno accennato al problema degli organici: magistrati e funzionari devono affrontare forti scoperture - 13 dipendenti sui 20 previsti - con un impegno maggiore pur di garantire un livello di produttività che pone la Corte dei Conti sarda ai vertici nazionali. Il presidente dell’Ordine forense di Cagliari Matteo Pinna ha insistito sul richiamo alla presunzione d’innocenza. (m.l)

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