La Nuova Sardegna

Top 1000

Giuseppe Cuccurese: «Dico sì a un patto tra istituti di credito e imprese»

di Giandomenico Mele
Giuseppe Cuccurese: «Dico sì a un patto tra istituti di credito e imprese»

Il direttore generale del Banco di Sardegna risponde al presidente di Confindustria: «Il messaggio di De Pascale va nella direzione di aiutarci a crescere insieme»

06 maggio 2023
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Olbia La Gallura e Olbia simbolo di un’economia dinamica e di un nord est della Sardegna che viaggia a marce alte verso il recupero delle posizioni precedenti la pandemia. Lo scenario ideale per il secondo appuntamento con la presentazione di “Top 1000 Sardegna”, l’iniziativa de La Nuova Sardegna, in collaborazione con l’Università degli Studi di Sassari e la Camera di Commercio, giunta alla sesta edizione, che ha riunito protagonisti del mondo politico, imprenditoriale ed economico della Gallura al Museo archeologico di Olbia. Quale miglior occasione, poi, per trattare un tema vitale per l’economia e le imprese, emerso giovedì nella presentazione di Sassari e messo sul tavolo da Maurizio De Pascale, imprenditore di successo e presidente regionale di Confindustria, che ha proposto la sottoscrizione di un patto tra il sistema finanziario e quello economico.

La risposta è arrivata da Giuseppe Cuccurese, direttore generale del Banco di Sardegna, intervenuto ad Olbia alla presentazione del “Top 1000 Sardegna”. «Dico sì a un patto tra banche e imprese e accolgo il messaggio di De Pascale, lo faccio perché ci credo e va nella direzione di aiutarci a crescere insieme. Il Banco di Sardegna è un istituto di credito sistemico, sentiamo questa esigenza, poi è evidente che occorre trovare le forme di mercato, siamo tutti sul mercato e dobbiamo seguirne le regole – ha spiegato Cuccurese -. Credo occorra intervenire sulla struttura complessiva del tasso, il costo del denaro per le aziende si compone di un tasso di riferimento più il cosiddetto “spread”, che per le banche come imprese definisce il costo di provvista, il capitale allocato e il margine. Su questa componente un patto tra imprese e banche sarà possibile, tutti insieme possiamo individuare forme presenti sul mercato e idonee a mitigare il cosiddetto rischio. Una volta la concessione del credito veniva fatta sulla conoscenza dell’imprenditore, oggi è cambiato tutto e il driver è il rating, la valutazione di merito creditizio per le aziende».

In questo senso la tragica esperienza della pandemia ha mostrato spiragli di luce attraverso l’aiuto per l’accesso al credito verso le imprese. «Parliamo di forme di mitigazione del rischio di origine pubblica, penso durante la pandemia al fondo di garanzia del Mediocredito Centrale, opportunità colta dalle aziende indebitandosi a condizioni più favorevoli – sottolinea Cuccurese -. Qui in Sardegna ci siamo già seduti insieme per capire di cosa le imprese hanno bisogno per sopravvivere e abbiamo trovato forme di finanziamento per un periodo molto più lungo e con l’intervento di Bei e Regione strutturato forme di finanziamento focalizzate sulla piccola e media impresa».

Il Banco di Sardegna, che è la più grande azienda presente nella Top 1000, supera i 2mila addetti, ha un patrimonio solidissimo, chiude il bilancio con un utile significativo, ed è una banca di sistema, con un ruolo non solo finanziario. «Credo sia motivo di orgoglio per la Sardegna avere una banca sistemica sarda con indici di patrimonializzazione tra i migliori in Italia, siamo riusciti a garantire per la nostra regione una banca solida e molto liquida e disponibile per aiutare la crescita e concedere finanziamenti alla clientela – ha confermato il direttore generale del Banco di Sardegna -. Non solo possiamo sostenere la crescita, al territorio noi restituiamo il 70% del nostro fatturato, perché ci avvaliamo di fornitori locali e abbiamo 2mila dipendenti».

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