Tecnici sardi in Africa per esportare i segreti della mitilicoltura
Olbia e Arborea coinvolte nel progetto Petit Noir
Dalla Sardegna in Senegal per insegnare l’allevamento sostenibile delle cozze. Si chiama “Petit Noirs” il progetto che vedrà i tecnici di aziende sarde tra le più importanti del settore dell mitilicoltura, Niedditas di Arborea e Varpesca di Olbia, andare in missione per far apprendere a un gruppo di giovani donne pescatrici della regione di Dakar, le pratiche della mitilicoltura sostenibile in Sardegna. È un progetto di sviluppo territoriale che vede capofila il Comune di Oristano. Grazie al programma “Togg Fii, Un Motivo per Restare” dell’associazione sarda Sandalia, all’interno dei “Partenariati territoriali per lo sviluppo sostenibile in Senegal - Progetto Reti al Lavoro” avviato dalla Regione Piemonte, le imprese della mitilicoltura sarda potranno portare le buone pratiche di economia circolare in Senegal, a Thiaroye-Sur-Mer. Il progetto di sviluppo di una filiera di eccellenza nel settore della mitilicoltura è coordinato dalla Fondazione Medsea, che con i “blue eco lab” da tempo si occupa di trovare soluzioni di economia circolare per le produzioni a mare. La Fondazione curerà, a partire dall’estate, le attività in loco e online di informazione, comunicazione e formazione attraverso iniziative di scambio con gli operatori locali, tra cui appunto le aziende Nieddittas di Arborea e Varpesca di Olbia. Il Programma nasce dalla collaborazione della onlus di Sassari “Sandalia” con l'Associazione Coflec (Collettivo femminile contro l'emigrazione clandestina), creata da Yayi Bayame Diouf e costituita da 375 donne che hanno perso, nel tentativo di raggiungere l'Europa, figli, mariti, fratelli, sorelle o genitori.
Con l’obiettivo di porre fine a questo esodo e dare una forma di sostentamento economico a giovani e donne, Diouf oltre ad essere la prima donna pescatrice di tutto il Senegal, ha creato il Gruppo di interesse economico (Gie) Naatangue che si occupa oggi dell'allevamento, della valorizzazione e della commercializzazione dei mitili. Il progetto “Petits Noirs”, inoltre, punta a generare una ricaduta positiva in ambito regionale – sia in Sardegna che in Piemonte – attraverso una campagna di sensibilizzazione rivolta alle famiglie contro lo spreco alimentare e la sana e corretta alimentazione per la prevenzione di varie patologie. Il Gie, oggi l'unico operatore a produrre e commercializzare cozze, ha l'obiettivo di commercializzare l'etichetta "Cozze dell'Unione africana". Oltre ai prodotti alimentari, l'ambizione è quella di commercializzare sottoprodotti di mitili come molluschi e succhi di cottura. Infatti, i molluschi frantumati in polvere sono attualmente venduti come fertilizzanti agricoli e come nutrimento per animali e materiale da costruzione, mentre il succo di cottura delle cozze, può essere la base per la produzione di un brodo naturale che si integra alla produzione dei brodi ora offerti sul mercato.