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Turismo

Sette stanze e l'energia del granito per Gallicantu, miglior hotel sardo dell’anno

di Enrico Gaviano
Sette stanze e l'energia del granito per Gallicantu, miglior hotel sardo dell’anno

Lo "stazzo retrait" di Luogosanto premiato da Condè Nast Traveller e segnalato dal Touring

05 giugno 2023
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di Enrico Gaviano

Luogosanto L’energia del granito si respira appena si varca la soglia di Gallicantu sulla provinciale per Luogosanto. “Stazzo retrait”, un esempio di turismo rurale, un tipo di vacanza che in Sardegna sta prendendo sempre più piede. Gallicantu ha però colpito subito perché dopo la prima stagione di attività, da aprile a novembre del 2022, ha attirato l’attenzione degli esperti di settore. Condè Nast Traveller non ha avuto dubbi quando ha stilato la lista dei migliori hotel della Sardegna, mettendo in cima alla lista proprio Gallicantu, definendolo un vero modello di turismo esperienziale. Una classifica in cui seguono hotel e resort di fama mondiale come Cala di Volpe, Romazzino e Pitrizza in Costa Smeralda e Petra Segreta a San Pantaleo. E’ arrivata anche la segnalazione nella guida “Alberghi e ristoranti d’Italia 2023” del Touring club italiano: “Selezionato stanze italiane”, riconoscimento che premia un’ospitalità che coniuga genuinità, funzionalità e accoglienza.

Lo stazzo retrait nasce dopo un lungo lavoro di ripristino del luogo da parte dei proprietari Marco Berio e Raffaella Manca. Lì in quell’ovile abbandonato dagli anni 50, solo l’occhio lungo dei due ha permesso la trasformazione. Lo stazzo è diventato il fulcro di Gallicantu, con 5 stanze e la reception. Inoltre la spa con sauna, bagno turco, docce emozionali e un’area relax. In un altro edificio sono state messe le due suite, Igna e Mendula. La stalla è diventata la cucina dello Stazzo retrait, mentre una grotta naturale è l’incredibile e suggestiva cantina. Al fianco la limonaia dove vengono serviti colazione, pranzo e cena. E infine la piscina ricavata nella roccia.


Quando per la prima volta Berio e Manca sono capitati sul posto l’impresa di trasformarla in un luogo d’accoglienza sembrava quasi impossibile. Ma ci hanno creduto e il risultato ora è sotto gli occhi dei fortunati che capitano da quelle parti, anche se già le immagini danno l’idea del miracolo. Cinque anni di lavori, con una progettazione accurata per ogni particolare. Berio ha messo tanto della sua fantasia e ad affiancarlo un’autentica autorità nel campo: Jean Claude Lesuisse, architetto belga che ha firmato tanti lavori in Costa Smeralda, e il cui tratto inconfondibile si riconosce anche negli ambienti di Gallicantu.

Nelle 5 stanze e nelle due sute, tutte diverse l’una dall’altra, l’arredamento trova un’armonia perfetta tra ferro lavorato, legno, tessuti, ceramiche e tappeti, con porte, cassapanche e armadi in stile “arte povera”. I la vori si sono prolungati più del previsto a causa della pandemia. «Banalmente – ricorda Berio _ abbiamo ritardato anche per le porte perché non arrivavano le maniglie. Per il resto abbiamo cercato un equilibrio fra comfort, qualità e gusto. C’era il pericolo di cadere in un arredamento che ricordasse la Costa Smeralda. Bellissimo, per carità. Ma volevamo qualcosa di semplice e allo stesso tempo originale. Pensiamo di esserci riusciti»

Molto di quello che finisce nella tavola degli ospiti è prodotto sul posto. Ci sono piante di diverse qualità di ciliegie, un frutteto, l’orto con i prodotti che finiscono direttamente in cucina, e ancora una serie di arnie con relative api regine per la produzione di miele. E ancora tante le piante da cui vengono colte le erbe aromatiche. Il resto, carne, pasta, formaggi e via discorrendo, è rigorosamente made in Sardinia. Dal latte al burro, dalle uova alla carne, dai salumi al vino. Un’insieme che affascina i clienti. Il risultato finale è che per quest’estate lo stazzo è praticamente sold-out.

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