La Nuova Sardegna

Sanità

Cercasi medico disperatamente, a bando 492 sedi in tutta la Sardegna

di Andrea Sini
Cercasi medico disperatamente, a bando 492 sedi in tutta la Sardegna

I posti a tempo indeterminato riguardano sia città che località più piccole L’assessore: «Avevo promesso tempi stretti per la gara: impegno mantenuto»

08 giugno 2023
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Sassari Quasi cinquecento posti vacanti da riempire, altrettanti medici da reperire su un “mercato” che negli ultimi anni si è fatto tanto complicato da portare sostanzialmente il sistema al collasso.

La Regione prova a mettere una pezza sulle carenze ormai strutturali nel campo della medicina generale e manda a bando l’assegnazione di 492 sedi in tutta l’isola. Il bando, preparato dall’assessorato regionale alla Sanità e pubblicato dal Buras, prevede l’assegnazione a tempo indeterminato degli incarichi vacanti da nord a sud, dall’interno alle coste, dai grandi a piccoli centri della Sardegna. L’avviso resterà aperto per 20 giorni dalla pubblicazione.

La mappa Caccia a 492 medici, dunque, da assegnare nel seguente modo: 98 sedi nel territorio dell’Asl di Sassari; 44 nell’Asl della Gallura; 58 nell’Asl di Nuoro, 16 nell’Asl dell’Ogliastra; 59 nell’Asl di Oristano; 38 nell’Asl del Medio Campidano; 29 nell’Asl del Sulcis; 150 nell’Asl di Cagliari. All’interno di ciascuna Asl sono ovviamente inclusi centri di ogni dimensione, anche isolati, per i quali la caccia al medico di base potrebbe non essere comunque semplice. «Alla chiusura dell’avviso per le sedi del 2022, pubblicato a febbraio, avevamo promesso tempi stretti per la pubblicazione del nuovo bando e abbiamo mantenuto gli impegni – ha detto l’assessore alla Sanità, Carlo Doria –. Sono particolarmente soddisfatto perché da quando ho assunto l’incarico di assessore siamo riusciti a pubblicare due bandi in 6 mesi, entrambi molto importanti, e sostanzialmente in tre anni è stato recuperato un ritardo pari a 6 bandi. Dopo il Covid la struttura era orientata più alla gestione delle problematiche pandemiche, e dunque era rimasta una quota di burocrazia in arretrato. Diciamo che ci siamo rimessi al passo, pur con tutte le problematiche esistenti».

Priorità e prospettive In Sardegna c’è una carenza di medici che si trascina da anni e che in alcuni casi è diventata drammatica, con il sistema che si è inceppato lasciando scoperti interi territori. E non solo durante l’invasione turistica dell’estate. «La nostra priorità – aggiunge l’assessore Doria – è quella di dare una risposta ai bisogni dell’assistenza primaria sul territorio. In questi mesi abbiamo messo in campo soluzioni emergenziali straordinarie, con l’attivazione delle Ascot, gli Ambulatori straordinari di comunità territoriali, e l’aumento dei massimali su base volontaria a 1.800 pazienti».

Il puzzle Sardegna Le dinamiche e in parte le necessità dell’utenza possono variare in maniera sostanziale da una zona all’altra di un’isola che paga non solo la posizione geografica ma l’isolamento di alcuni territori e l’arretratezza delle vie di comunicazione rendono ancora più complicato per il sistema sanitario completare il puzzle. La necessità di mettere sul piatto incentivi per convincere i medici ad accettare la collocazione in sedi disagiate è uno dei temi sui quali già da tempo in assessorato è aperto un tavolo di confronto con le associazioni di categoria. «La carenza dei medici resta il nodo principale per la Sardegna come per le altre regioni, ma nel nostro caso pesa anche lo svantaggio dell’insularità – conferma Doria –. Confido che l’importante risultato raggiunto sul tavolo sindacale a marzo per l’accordo su 140 sedi disagiate e disagiatissime, sulle quali abbiamo messo risorse importanti per riconoscere ai medici un incentivo economico, possa portare risposte in tutte quelle sedi in cui oggi si fatica di più a trovare medici disposti ad accettare incarichi».

Medici smart Sulla scrivania di Doria ci sono anche le proposte per l’aggiornamento dell’accordo integrativo, ma non solo. «Abbiamo in corso riunione di Comitato generale di medicina generale per aggiornare un accordo che era fermo dal 2010: l’obiettivo è consentire a tutti i medici di medicina generale un riconoscimento integrativo per esigenze come l’assistente di studio, l’informatica e gli ausili per gestire la burocrazia, perché è necessario esemplificare procedure e atti. Ci è venuto incontro anche il ministro, dopo alcune interlocuzioni, prevedendo la possibilità che venga fatta là dove serve un’unica prescrizione che vale un anno, che consenta di ritirare il farmaco periodicamente senza tornare in ambulatorio per la richiesta. E per limitare la burocrazia – conclude Doria – siamo vicini a un accordo a livello nazionale, nel quale sono coinvolti il presidente dell’Ordine dei farmacisti Andrea Mandelli, quello regionale Roberto Cadeddu e Pierluigi Annis di Federfarma Sardegna: verrà “dematerializzata” la prescrizione e verranno attivati alcuni servizi nelle farmacie, come vaccinazioni, elettrocardiogrammi con lettura in telerefertazione».
 

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