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Politica

I due poli si marcano stretti nel risiko delle Regionali

di Andrea Sini
I due poli si marcano stretti nel risiko delle Regionali

A febbraio la Sardegna andrà al voto per eleggere il nuovo governatore. Giochi ancora aperti e tanti nomi in ballo tra centrodestra e centrosinistra

21 agosto 2023
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Sassari L’album è ancora tutto progettare, ma i volti dei possibili protagonisti sono ben noti e le prime figurine possono andare già in stampa. A febbraio 2024 i sardi andranno alle urne per eleggere il consiglio regionale della XVII legislatura, che resterà in carica sino al 2029. C’è ancora da scollinare la pausa estiva, prima di tuffarsi in un autunno che si annuncia particolarmente caldo: con tutti i giochi ancora apertissimi, a sei mesi dal voto è comunque possibile iniziare a fare qualche ipotesi per quanto riguarda il candidato al ruolo di governatore. Solinas L’attuale governatore è al momento l’unico che ha ricevuto un’investitura ufficiale, arrivata niente meno che dal leader della Lega Matteo Salvini.

«Sono contento del lavoro fatto in questi anni, squadra che vince non si cambia – ha detto esattamente un mese fa il ministro delle Infrastrutture, durante una visita nell’isola –. Solinas è il mio candidato. La scelta però spetta ai territori, ogni decisione sulla Sardegna verrà presa in Sardegna, non ci saranno imposizioni o opposizioni da Roma».

Eppure per il leader del Psd’Az le cose non saranno così semplici: Christian Solinas dovrà prima di tutto mettere d’accordo i componenti del suo partito, all’interno del quale non mancano le frizioni, poi ovviamente il resto di una coalizione di centrodestra che al momento è silente ma pare orientata su altre scelte. Il centrodestra A livello nazionale il vento continua a soffiare verso destra ed è dunque scontato che tutte le forze politiche dovranno fare i conti con il peso guadagnato sul campo – al momento mantenuto ben saldo – da Fratelli d’Italia. Il partito della premier Giorgia Meloni potrebbe esprimere come candidato presidente l’attuale sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ma a indirizzare le scelte nell’isola potrebbero intervenire in maniera decisiva le valutazioni a livello nazionale per quanto riguarda le europee.

La corsa a un seggio per Bruxelles potrebbe liberare una o più poltrone di governatore in altre regioni, con FdI e Lega pronte a calare i propri assi. A quel punto, Forza Italia avrebbe gioco facile nel chiedere – o pretendere – un proprio candidato per guidare la giunta regionale della Sardegna. Con diverse scelte possibili: da Pietro Pittalis, deputato nuorese, già consigliere regionale di lungo corso e assessore nella giunta Pili, ad Alessandra Zedda, cagliaritana, consigliera regionale, vice di Solinas, fino alle polemiche dimissioni. Sino a Settimo Nizzi, sindaco di Olbia al quarto mandato nell’arco di 26 anni, due volte deputato e fedelissimo di Berlusconi. Ci sono poi da fare i conti con i Riformatori e con il gruppo dei centristi “dissidenti”, con in testa Antonello Peru e Stefano Tunis, smaniosi di dire la loro. E non è del tutto tramontato neppure il nome dell’imprenditore Sergio Zuncheddu, editore dell’Unione Sarda e Videolina, che con un libro di recente pubblicazione ha di fatto reso pubblico il proprio manifesto politico.

Infine Luca Saba, direttore di Coldiretti, nome abbastanza trasversale, che gode dell’appoggio di Fdi. Il centrosinistra Se nel centrodestra la situazione è tutt’altro che definita, dalla parte opposta l’incertezza è ancora maggiore. Con le scelte che dipenderanno non solo da dinamiche interne ma anche da dove andrà a collocarsi il baricentro della coalizione avversaria: tanto più a destra si orienterà il centrodestra, tanto più verso il centro vireranno Pd, Cinquestelle e alleati vari. Alessandra Todde (M5S), deputata nuorese, viceministra e sottosegretaria al Mes nei governi Conte e Draghi, al momento sembra la più attiva e propositiva. L’evento di Santu Lussurgiu da lei promosso un mese fa, a metà tra l’assemblea pubblica e l’incontro politico, non è passato inosservato. Todde da un lato potrebbe incassare l’appoggio di Renato Soru, che ha rimesso piede nell’arena dopo un lungo silenzio limitandosi però a muoversi dietro le quinte (una sua discesa in campo in prima persona è da escludere), dall’altro si trova al momento in una posizione ambigua rispetto al suo stesso movimento.

A proposito di libri e manifesti politici, anche Graziano Milia ha appena dato alle stampe il proprio, posizionandosi di fatto sui blocchi di partenza per la corsa alla candidatura. Il centrosinistra potrebbe sceglierlo se dalla parte opposta si puntasse o sulla conferma di Christian Solinas, oppure su Truzzu, con una sorta di derby tra i sindaci di Quartu e Cagliari per la conquista di villa Devoto. Elemento che confermerebbe il trend ormai decennale secondo il quale i giochi per la Regione si fanno tutti sulle rive del Golfo degli Angeli. Piero Comandini, segretario regionale del Pd, “balla” tra la possibile candidatura a sindaco di Cagliari (assai probabile) e quella a governatore (molto meno) e giusto per spostarsi fuori dal Campidano, gli altri due nomi spendibili sono quelli del deputato sassarese del Pd Silvio Lai e della concittadina Desirè Manca, consigliera regionale dei Cinquestelle.

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