La Nuova Sardegna

Sanità in affanno

Liste d’attesa: tempi biblici nell’isola, migliorano solo le “prioritarie”

di Salvatore Santoni
Liste d’attesa: tempi biblici nell’isola, migliorano solo le “prioritarie”

Prestazioni e tempi, la Corte dei conti passa l’offerta ai raggi X. Le code per le visite differibili e le programmabili schizzano alle stelle

15 settembre 2023
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Sassari Le liste d’attesa ad alta priorità si sono accorciate e quelle per le prestazioni “differibili” e “programmabili” stanno andando di male in peggio.

È questa l’estrema sintesi dei dati che emergono tra le pieghe della relazione per la verifica del rendiconto generale della Regione, pubblicata dalla Corte dei conti lo scorso 11 settembre. Cifre che restituiscono l’immagine di una Sanità sarda che da una parte tenta di tirarsi fuori dalle sabbie mobili come può, mentre dall’altra continua purtroppo a sprofondare.

Priorità La prima cosa da capire sulle liste d’attesa è questa: ci sono quattro tipi di priorità per classificare visite ambulatoriali e accertamenti diagnostici che sono inserite nell’impegnativa del medico e poi finiscono in pancia al Cup in fase di prenotazione. La priorità B (breve) richiede massimo 10 giorni di attesa; la D (differibile) ne prevede 30 per le visite e 60 per gli accertamenti strumentali; la P (programmabile) è stata introdotta all’inizio di quest’anno e richiede massimo 120 giorni di attesa. La U (urgente) riguarda le prestazioni da eseguire immediatamente, massimo entro 72 ore, e non compare nemmeno nelle statistiche. Qualora il paziente accettasse la prima disponibilità comunicata in fase di prenotazione, il servizio sanitario regionale è tenuto a garantire il rispetto questi tempi massimi.

La relazione Nella loro relazione al rendiconto 2022 i giudici contabili hanno preso in considerazione i tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali individuate nel Piano nazionale governo liste di attesa (Pngla). Sono numeri che vanno ad alimentare il Nuovo sistema informativo sanitario (Nsis), aggiornati al mese di luglio 2023 e pubblicati sul portale internet regionale Sardegna Salute.

Le “brevi” migliorano Per le prestazioni di classe B i giudici hanno registrato un dato in miglioramento, anche se non ottimale: c’è un 3,65% in più di prestazioni fissate entro il termine massimo. Si è infatti passati dal 91,68% del gennaio 2022 al 95,34% di gennaio 2023 ma «tuttavia ancora al di sotto del 100%», sottolinea la Corte dei conti.

Male le “differibili” Non si può dire lo stesso per visite di fascia D. La percentuale di rispetto medio della tempistica era all’88,04% a gennaio 2021, è scesa al 65,20% nel gennaio 2022, al 61,85% a gennaio 2023 e, con un ulteriore trend di decrescita, è crollata al 51,09% registrato lo scorso mese di luglio 2023. Non va meglio nemmeno per le tempistiche di classe P (entro 120 giorni) che scende dal 77,96% registrato all’inizio di quest’anno al 71,33% rilevato lo scorso mese di luglio. Questa situazione, in certi casi, crea un paradosso: con le visite programmate, che hanno la priorità più bassa, si “rischia” di arrivare davanti al medico prima di una prescrizione “differibile”.

Alti e bassi Le ultime tabelle di dati pubblicate su Sardegna Salute mettono in fila la contabilità delle liste di attesa per le varie aziende sanitarie e ospedaliere dell’isola. Per quanto riguarda i numeri in priorità B, con visita entro 10 giorni – che come detto, in generale hanno registrato un miglioramento – sono comunque a macchia di leopardo. Prendendo in considerazione, per esempio, una visita in pneumologia si passa dal record di 1 giorno di attesa all’Asl 7 del Sulcis, ai 159 giorni necessari all’Asl 4 dell’Ogliastra. Oppure, se si considerano le liste a priorità D – entro 30 giorni per le visite e 60 per gli accertamenti strumentali – per una colonscopia, per esempio, si va dai 48 giorni necessari sempre all’Asl 4 fino ai 397 dell’Arnas Brotzu. In certi casi i dati mettono in evidenza anche qualche stranezza. Tipo questa: in certi poli sanitari dell’isola i tempi medi di attesa per le prestazioni “differibili” sono più lenti di quelle “programmabili”.

Una coda monstre I giudici richiamano anche la parifica del rendiconto regionale del 2021, quando loro stessi avevano evidenziato la delibera di giunta regionale per l’approvazione del “Piano regionale dei servizi sanitari 2022-2024”, in cui viene riportato il volume delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie relative all’assistenza specialistica ambulatoriale, riferito ai pazienti in attesa alla data del 31 dicembre 2019 – era stato scelto questo termine temporale per evitare che i dati fossero “drogati” dall’emergenza pandemica – per le 43 prestazioni più critiche che vengono monitorate dal ministero della Salute.

Nel Piano approvato dalla giunta regionale erano venute fuori qualcosa come oltre 311mila prestazioni tra visite specialistiche e accertamenti diagnostici in attesa di essere eseguite.
 

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