Caso Grillo jr, in aula a Tempio le lacrime e la sofferenza della teste chiave
L’amica della vittima del presunto stupro ha parlato per cinque ore
Tempio Ha parlato in aula per quasi cinque ore, ricostruendo ciò che è successo quella sera. Ricordi che hanno emotivamente scosso la giovane, soprattutto nei momenti in cui si è soffermata a spiegare ai giudici la sofferenza causata dalla vicenda. Tanto che, a un certo punto, il collegio presieduto da Marco Contu, ha sospeso per un po’ l’udienza. Lei è Roberta (nome di fantasia), parte offesa e testimone nel processo contro Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti suoi e della sua amica, la studentessa italo norvegese, principale accusatrice dei quattro imputati, la prima che denunciò lo stupro di gruppo. Roberta è stata esaminata dal pubblico ministero, il procuratore Gregorio Capasso, dai suoi difensori, gli avvocati Vinicio Nardo e Fiammetta di Stefano, ed è iniziato l’esame da parte dei difensori degli imputati che proseguirà oggi alle 10 (particolarmente lungo quello dell’avvocato Antonella Cuccureddu che assiste Corsiglia insieme a Gennaro Velle). Ma ieri è arrivata a sorpresa anche l’altra presunta vittima della violenza. I suoi avvocati, Giulia Bongiorno e Dario Romano, volevano farla assistere all’udienza della sua amica, ma i difensori dei ragazzi si sono opposti (essendo parte offesa ma anche testimone) e, su decisione del collegio, la giovane 23enne ha dovuto lasciare l’aula. Era la prima volta che la ragazza tornava in Sardegna dopo la presunta violenza sessuale avvenuta nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, nella villa in Costa Smeralda del padre di Ciro, il fondatore del M5S Beppe Grillo. Dopo le udienze di ieri e oggi, il processo proseguirà con l’esame della studentessa che per prima denunciò le violenze, accusando i quattro ragazzi di aver abusato di lei, prima solo Corsiglia e poi gli altri tre tutti assieme, dopo averla fatta bere a forza.
In tre, Ciro Grillo, Capitta e Lauria – Corsiglia escluso – sono imputati per violenza sessuale di gruppo per aver scattato fotografie e girato un breve filmato in pose e atteggiamenti sessualmente espliciti accanto a Roberta che dormiva sul divano e che non si è accorta di nulla. Circostanza che ha confermato anche ieri nella lunga ricostruzione di quella notte – sono stati visti in aula anche dei video, tra cui quello al Billionaire –. Ma ha anche confermato ciò che aveva detto ai carabinieri della compagnia Duomo di Milano quando presentò la denuncia: di aver visto a sua amica baciare Ciro Grillo al Billionaire, di averla vista appartarsi con Corsiglia, e, in una delle tre volte che si è svegliata durante la notte, di aver visto l’amica sconvolta, ma nonostante le sue domande, lei non le disse subito il motivo. Glielo confidò il giorno dopo. Roberta non si sarebbe accorta di niente. «È stata molto precisa e dettagliata su quanto accaduto dentro la casa: ha detto di non aver sentito nessun rumore, di non aver avuto nessuna richiesta di aiuto, di non aver visto nessun livido sul corpo dell’amica», ha commentato l’avvocato Cuccureddu, al termine dell’udienza.
Il difensore di Roberta, l’avvocato Vinicio di Nardo, ha rimarcato l’aspetto riferito a lungo in aula dalla ragazza, relativo alla sofferenza che questa vicenda le ha causato.
«Per la prima volta abbiamo avuto la ricostruzione di quello che è accaduto dalla viva voce di una delle protagoniste. Un’udienza drammatica perché il tribunale ha potuto vedere, e non leggere sui giornali, il dolore e la sofferenza di queste ragazze», ha detto l’avvocato Bongiorno.