La Nuova Sardegna

Una città e le sue storie
Una città e le sue storie – Olbia

Dal centro storico al nuovo lungomare: sulle tracce dell’Olbia contemporanea

di Marco Bittau
Dal centro storico al nuovo lungomare: sulle tracce dell’Olbia contemporanea

La mappa degli interventi che hanno cambiato il volto della città

20 novembre 2023
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Olbia A voler indicare le grandi opere che hanno segnato le tappe della crescita di Olbia negli ultimi trent’anni si rischia di dimenticare qualcosa. Perché sono tante, alcune discutibili, tutte figlie del loro tempo. In realtà, più che un lavoro d’archivio basta fare due passi sul lungomare oppure nel centro storico per scoprire una città nuova e diversa. Sì, perché Olbia è cambiata tanto. Non più un male necessario per raggiungere il porto o l’aeroporto e fuggire via, ma una meta appetibile per vivere, lavorare e persino trascorrere una vacanza, cosa impensabile fino a qualche anno fa. Le tappe di questa trasformazione da brutto anatroccolo in cigno sono davanti opere ben visibili. Alcune sono indubbiamente datate e oggi sono oggetto di profonda riflessione critica (le sopraelevate, ad esempio, oppure l’incerta piazza Mercato). Altre sono nuove di zecca e attendono ancora la prova inappellabile del tempo che scorre. Elencarle è un po’ come tracciare una mappa interattiva.

Tunnel e strade È sicuramente la viabilità una delle componenti che più hanno inciso negli ultimi trent’anni nella trasformazione di Olbia da “paesone” disordinato a vera e propria città. Il tunnel per decongestionare il lungomare prima di tutto, ma anche le due grandi strade statali, la 131 dcn e la Olbia-Sassari, peraltro ancora in costruzione dopo una gestazione travagliata e interminabili ritardi nei cantieri dell’Anas. Mancano all’appello altre importanti arterie come la Olbia-Tempio (interrotta nel tratto di Monte Pino da una voragine creata dall’alluvione di dieci anni fa e non ancora ricostruita) e la Olbia-Arzachena, la strada delle vacanze, più croce che delizia che chi deve muoversi lungo la costa.

Stazione Dalle strade alla ferrovia, la nuova stazione Terranova è un’opera mirabile che però gli olbiesi devono ancora digerire. Per ora, si affianca alla vecchia stazione di via D’Annunzio in attesa che Rfi completi la ristrutturazione della rete ferroviaria, compresa la bretella verso l’ospedale Giovanni Paolo II e l’aeroporto Costa Smeralda. Sino a quel momento Olbia sarà ancora per un po’ la città dei passaggi a livello.

Porti e aeroporto Per quanto riguarda porti e aeroporto, lo scalo industriale di Cocciani è cresciuto tantissimo in parallelo con lo sviluppo dell’area industriale governata dal Cipnes Gallura. Lo stesso vale per l’Isola Bianca, dove sono già in programma lavori di escavo e un ulteriore amplimento. Grandi manovre anche nell’aeroporto (quello commerciale e quello privato) sempre più proiettato verso traffici da record. Nuova pista e presto anche nuovi piazzali e terminal.

Mater Olbia La sua costruzione è stata un’odissea, dal progetto del San Raffaele all’asse Qatar-Fondazione Gemelli. Grandi ambizioni e tanti nemici, ma alla fine l’ospedale (privato-convenzionato con il sistema sanitario nazionale) c’è e rappresenta un patrimonio enorme per la sanità sarda. Una opzione per beneficiare in casa delle cure d’eccellenza che prima ai più erano precluse, al netto di costosi viaggi della speranza.

Parco Il “Fausto Noce” con i suoi 18 ettari di polmone verde è uno dei fiori all’occhiello della città moderna. Il primo vagito dell’era della sostenibilità. La più grande area verde urbana in Sardegna. Nelle dinamiche della città contemporanea è stato il primo vero punto di ritrovo degli olbiesi.

Lungomare In città il passaggio dalla vecchia via Redipuglia al nuovo waterfront con annessa la monumentale piazza Crispi ha spostato verso il golfo il baricentro olbiese aprendo una finestra sul mare, cioè verso opportunità sinora precluse. Bello da vedere e da vivere, rappresenta una svolta urbana, ma anche sociale ed economica.

Centro storico All’inizio degli anni Duemila era decrepito e inospitale, poi un imponente cantiere di riqualificazione ha cambiato le carte in tavola. Anni di ruspe e transenne, ma alla fine il cuore della città ha ricominciato a battere e a ripopolarsi di negozi, ristoranti e bar sempre più eleganti.

Piazze Evidentemente non sono nelle corde di Olbia. A parte il rifacimento di piazza Crispi, quelle nuove che hanno un impatto notevole nel tessuto urbano sono soprattutto due. La temeraria piazza Mercato prima di tutto, eterna incompiuta diventata terra di nessuno in mancanza di opzioni diverse e migliori. Oppure piazza San Simplicio, monumentale, ma non proprio frequentatissima.

Museo e arena Nel novero delle grandi opere caratteristiche della città nuova ci sono sicuramente il museo archeologico, costruito sull’isola Peddone su progetto dell’architetto Maciocco, e poi l’arena Michelucci, ultima opera in vita del grande architetto del Novecento, rimasta però ancora incompiuta e marginalizzata a Sa Marinedda in attesa del grande cantiere di recupero dell’ansa sud del Golfo di Olbia.

Università Grandi opere sono anche il trasferimento (ancora in corso) dell’Università dal terminal dell’aeroporto al centro storico con ben tre sedi in via di ristrutturazione (il palazzo Expò, il palazzo Giordo nel corso Umberto e il grande complesso sul mare dell’ex Sep in via dei Lidi).

Ex scolastico È la nuova sede del Comune di Olbia affacciata sul corso Umberto con la facciata storica del caseggiato scolastico. La costosa ma fascinosa ristrutturazione del vecchio edificio ha permesso di recuperare un cortile-arena diventato il salotto culturale della città. 

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