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Psd’Az e Fdi separati in casa, la Lega cerca una mediazione

di Umberto Aime
Psd’Az e Fdi separati in casa, la Lega cerca una mediazione

I sardisti contestano la convocazione del vertice di centrodestra di venerdì. Anche a Roma nessuna intesa: Giorgia Meloni e Matteo Salvini sostengono le scelte locali

23 novembre 2023
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Cagliari Il Psd’Az ha già detto no, o comunque rifiuta che a diramare le convocazioni per il vertice di domani, a Cagliari, sia stato un altro partito, Fdi, e non il governatore Christian Solinas. La Lega ci sta pensando se presentarsi o meno: non vorrebbe tradire i sardisti, ma neanche mettersi di traverso con Fratelli d’Italia e per questomotivo ha sollecitato il rinvio della riunione, perché altrimenti la coalizione salterebbe per aria. Ma proprio Fdi, a sua volta, non ha alcuna intenzione di fare passi indietro, ancora meno darla vinta al Psd’Az, dopo averlo messo all’angolo, bocciando sabato, con il pieno sostegno della segreteria nazionale, ogni ipotesi che Solinas possa essere ricandidato nel 2024. Gli altri partiti del centrodestra che faranno? Forza Italia, Grande Centro, Riformatori, Udc e Idea Sardegna hanno già risposto presente alla chiamata del venerdì, ma s’è capito, anche questo con largo anticipo, che al tavolo ognuno proporrà un portabandiera diverso. Tirate le somme, a ventiquattr’ore dal summit, il centrodestra è sempre più nel caos. Spaccato, ormai diviso in fazioni, pro o contro Solinas, con all’orizzonte anche un un filotto di veti incrociati su questo o quel nome.

Il Psd’Az È stato il presidente del partito, Antonio Moro, a rispondere di fatto picche ad Antonella Zedda, la coordinatrice regionale di Fdi, che, l’altro giorno, s’era assunta «l’onere – come ha scritto nella mail – di convocare per venerdì la storica coalizione al governo della Regione». Moro le ha risposto così: «La tua è una convocazione che ci appare irrituale e poco rispettosa della forma politica», per poi precisare che «finora nessuna riunione c’è stata, visto che eravamo in attesa delle decisioni del tavolo nazionale del centrodestra, al quale com’è noto, il Psd’Az non partecipa in forma diretta».

Di conseguenza, «attendere le valutazioni del tavolo nazionale – prosegue Moro – oggi va intesa non come un infruttuoso atteggiamento dilatorio, ma come un atto di correttezza politica nei confronti delle segreterie e dei coordinatori di quei partiti del centrodestra che, in Sardegna, devono cnfrontarsi con le rispettive segreterie italiane». In sostanza, il Psd’Az sarebbe stato corretto ed educato, politicamente parlando, mentre Fdi – sempre secondo Moro – con il comunicato di sabato avrebbe fatto l’esatto contrario. Quindi, oggi più che mai – prosegue – «il rispetto della grammatica istituzionale, dei modi e dei tempi della politica ritengo debbano essere la premessa necessaria, indispensabile, per garantire un confronto tempestivo, schietto e leale». Per confermare, infine, «la piena disponibilità, che peraltro c'è sempre stata, del segretario nazionale del Psd’Az (Solinas), in qualità di guida della coalizione di centrodestra-civica-sardista al governo della Regione, nel convocare subito il vertice della coalizione». Tradotto: se Fdi annullerà l’appuntamento, al più presto sarà proprio Solinas a diramare le nuove convocazioni, altrimenti venerdì «noi sardisti non ci saremo».

La Lega Anche Michele Pais, coordinatore regionale del Carroccio, ha risposto ad Antonella Zedda con una lettera in cui, nei fatti, sollecita il rinvio del vertice di domani. Perché – scrive – «pur concordando sulla necessità di un incontro a breve termine che ci veda seduti intorno a uno steso tavolo, ritengo altresì opportuno che tale iniziativa sia promossa dal presidente Solinas, proprio nella sua veste di capo della coalizione al governo della Regione». Soprattutto perché– prosegue Pais – «solo l’unità della coalizione, oggi valore imprescindibile, potrà consentirci di ripetere l’esperienza politica del 2019 che ciascuna forza politica ha contribuito a costruire e sostenere fino alla vittoria». In conclusione, scrive Pais, «sono certo che la tua sensibilità (rivolto ad Antonella Zedda) ti porterà ad aderire alla mia proposta di attendere che sia il presidente della Regione ad attivare, a stretto giro, l’incontro regionale in cui poterci confrontare sui programmi e le strategie vincenti in vista delle prossime elezioni regionali».

Fdi Messo alle strette, richiamato al dovere di tenere compatta la coalizione, che farà il partito di Giorgia Meloni? Ricevuta l’adesione di tutti gli altri partiti, esclusi Psd’Az e Lega, potrebbe non fermarsi. Ma, a quel punto, decreterebbe la fine dell’alleanza del 2019, anche se alle estreme conseguenze pare non voglia arrivare. Oggi, senza dubbio, sarà una giornata di riflessione per il centrodestra, mentre domani potrebbe essere quella dei fuochi d’artificio.

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