La Nuova Sardegna

Una città e le sue storie
Una città e le sue storie – Sassari

Le felici intuizioni di Oreste Pieroni il sindaco della grande svolta turistica

di Roberto Sanna
Le felici intuizioni di Oreste Pieroni il sindaco della grande svolta turistica

Fu l’inventore di Platamona

15 dicembre 2023
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Se Sassari ha una triade di nomi che, nati e formati in città, sono stati protagonisti a livello nazionale, non va dimenticato che negli anni Cinquanta c’è stato un politico che ha consumato in loco la sua grandezza: Oreste Pieroni, unanimemente incoronato come il più grande sindaco che Sassari abbia mai espresso.

Un politico che con la sua visione della città l’ha proiettata nel futuro all’uscita degli anni terribili della Seconda guerra mondiale. Due, soprattutto, le sue geniali intuizioni: l’invenzione di Platamona, regalando un vero sbocco a mare alla città, e la Cavalcata, trasformandola, insieme ad altri visionari del turismo, da sfilata estemporanea a grande evento primaverile.

Nato nel 1899, Oreste Pieroni si diplomò ragioniere e indossò la divisa militare nella Prima guerra mondiale. Entrato in politica dopo la fine del fascismo, prese la tessera della Democrazia Cristiana e diventò sindaco il 4 settembre 1946, rimanendolo per due mandati consecutivi. Uomo di carattere, a volte autoritario, si distinse subito per il senso estetico abbellendo la città con tantissimo verde e aiuole. E nel 1949 cominciò a costruire il suo capolavoro, la spiaggia di Platamona, puntando a trasformare quell’angusta striscia che il Comune di Sassari possiede tra la torretta di Abbacurrente, appartenente a Porto Torres, e l’esteso litorale di Sorso, in un luogo d’approdo per l’estate dei sassaresi. Un progetto completato dall’intuizione di un altro sindaco, questa volta di Sorso, Salvatore Cottoni, che inventa le discese a mare, ovvero i “pettini” che conducono alla spiaggia e agli alberghi. Oreste Pieroni inventò invece quella strada, progettata e costruita dal suo collaboratore Nello Galleri, che tuttora collega la “131” al mare partendo da Ottava e attraverso il viale degli Oleandri (intitolato da qualche tempo proprio a Oreste Pieroni) arriva alla Rotonda.

Dopo una serie di lunghe beghe burocratiche, Platamona venne inaugurata il 16 agosto del 1951. Il passo successivo fu la nascita dei primi stabilimenti balneari Mura e Montalbano, ma l’altra grande intuizione di Oreste Pieroni fu quella di creare un punto di ritrovo più elitario per tutta la buona borghesia sassarese. E per farlo si affidò a un imprenditore cagliaritano che comunque ha lasciato il segno in città e in Sardegna: il commendator Sebastiano Pani, l’uomo che con le sue corriere collegava tutta la Sardegna. Pani fiuò subito l’affare e costruì il suo lido sulla destra della Rotonda, subito dopo il confine con Sorso. Una struttura con un grande destinato al bar e al ristorante, una piscina, affiancato dalle cabine dove i clienti potevano cambiarsi. A suggerire il nome pare sia stato il pittore Stanis Dessy, amico di Pani e Pieroni, che mentre una sera chiacchierava con il commendatore, vide apparire nel cielo l’arcobaleno: «Perché non chiami questo stabilimento Lido Iride?».

I campi da tennis, la pista da pattinaggio, la piscina per i bambini, il bar, il ristorante gestito da Franco Marini, l’arena dancing resero subito prestigioso il Lido, che per una decina di anni ospitò serate musicali rimaste nella storia ospitando sul palco Teddy Reno, Nilla Pizzi, i Platters, Perez Prado, Claudio Villa.

La parabola discendente del Lido cominciò con problemi legati alla concessione demaniale che lentamente portarono al disimpegno degli operatori fino all’abbandono e alla recente demolizione. Il 1951 fu anche l’anno della Cavalcata inventata così come la conosciamo. Fino a quel momento c’erano state edizioni sporadiche, legate alle visite dei Reali in città. Quell’anno Lo spunto arrivò da una serie di circostanze fortuite (e e da suggerimenti di personaggi illuminati: nella rada di Porto Conte era arrivato un transatlantico che ospitava i partecipanti al congresso-crociera del Rotary Club internazionale.

Il professor Sergio Costa, poi rettore dell’Università negli anni ’60, era in quel periodo presidente dell’Ente provinciale per il Turismo, colse la palla al balzo raccogliendo un suggerimento di Antonio Borio, suo predecessore, e del direttore dell’Ept Felice Mura. Oreste Pieroni non si tirò indietro: la sfilata venne organizzata e piacque così tanto che fu deciso di ripeterla ogni anno.

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