La Nuova Sardegna

Il caso

Nel supermercato di Thiesi dove non si accettano contanti: «Solo pos per ragioni di sicurezza»

di Dario Budroni
Nel supermercato di Thiesi dove non si accettano contanti: «Solo pos per ragioni di sicurezza»

Ammessi solo pagamenti elettronici. Si temono furti e rapine

22 gennaio 2024
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Inviato a Thiesi La gente in fila con il carrello ormai lo sa. Niente soldi in contanti: nel supermercato alle porte del paese si accettano solo pagamenti elettronici. Il motivo è scritto su un cartello posizionato all’ingresso del negozio: «Per la nostra e la vostra sicurezza, no cash, no contanti». Solitamente accade il contrario, considerato che non sono poi così pochi i commercianti per nulla innamorati del Pos. In un supermercato di Thiesi, affiliato Md, le cose vanno invece diversamente. La proprietà del negozio, inaugurato poche settimane fa, ha infatti deciso di non riempire le sue casse di monete e banconote. «È solo ed esclusivamente per la sicurezza dei dipendenti» spiegano dal supermercato. «Siamo esposti», aggiungono. Il negozio si trova in periferia e il fattore furti e rapine, evidentemente, è stato preso in seria in considerazione. Chi invece si presenta in cassa con i contanti, e non ha con sé una carta da strisciare nel Pos, non viene rispedito a casa. Per loro è stata pensata una soluzione: l’acquisto tramite moneta di una gift card, da 10 a 100 euro, da utilizzare fino all’esaurimento. È chiaro, però, che la decisione è di quelle che fanno rumore e quindi discutere. Il grosso della clientela ha comunque accettato la novità senza particolari problemi, ma c’è anche chi protesta. Nei giorni scorsi, per esempio, un gruppo organizzato si è presentato nel negozio e ha filmato l’intera scena del rifiuto dei contanti in cassa. La tensione è presto salita alle stelle e al supermercato, alla fine, sono arrivati i carabinieri. Il video, lungo più di un’ora e dai toni non proprio concilianti, è stato girato in diretta Facebook.

No cash Nel supermercato fresco di inaugurazione, lungo la 131bis, specificano subito di essere affiliati a Md ma che, nella decisione, la maxi catena di discount non c’entra nulla. «È una scelta aziendale nostra – dicono – dettata da ragioni di sicurezza. Siamo esposti. In paese abbiamo un altro negozio e lì i contanti vengono accettati. Qui, comunque, in ogni caso esiste la possibilità delle gift card». La messa al bando dei contanti è però insolita e alcuni restano colpiti. Ma quello di Thiesi non è l’unico caso in Italia. Da alcuni anni altri commercianti, soprattutto al nord, hanno detto no a banconote e monete per diverse ragioni: comodità, sicurezza, tracciabilità, migliore organizzazione e contrasto alla circolazione del virus. Il dibattito sulla legittimità della decisione esplode puntuale. C’è chi sostiene che vada contro la legge e la libertà di pagare come si preferisce. E anche che la scelta metta in difficoltà gli anziani. Altri, invece, accettano la novità con soddisfazione, tirando anche in ballo la Bce. Nelle Faq del sito della banca centrale si legge che gli esercenti, salvo specifici accordi con i clienti, non possono rifiutare i contanti. Ma c’è anche scritto questo: «L’affissione di un’avvertenza indicante che l’esercente rifiuta i pagamenti in contanti, o i pagamenti in un dato taglio di banconote, non è sufficiente. L’esercente deve fornire una motivazione legittima, ad esempio la difficoltà di detenere contante sufficiente per il resto o concreti rischi di sicurezza fisica a causa della presenza di quantità elevate di contante».

Il video Dopo il turno dei vaccini e del green pass, ora c’è anche chi se la prende con il Pos. È un nuovo filone della teoria del complotto. Un gruppetto di persone, per esempio, nei giorni scorsi si è presentato di proposito nel supermercato di Thiesi con la telecamera accesa. In cassa è scoppiato il putiferio, tra due telefonate in diretta alla guardia di finanza e l’arrivo di due carabinieri. Per i nuovi paladini del contante, quello in atto a Thiesi è praticamente l’inizio della fine dell’umanità. Su Facebook si leggono frasi tipo questa: «Stiamo sprofondando in una dittatura che quella nazista era nulla in confronto». Cose più o meno già sentite in piena pandemia. Durante il video, tra una telefonata alla finanza e una discussione con i carabinieri, si sente anche molto altro: «ormai non siamo più in uno Stato di diritto», «c’è un progetto per distruggere il contante», «lo Stato lo vuole eliminare e sta iniziando così», «ci vogliono tutti con il digital wallet: se non ti comporti come dicono loro, ti spengono».

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