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Corruzione, droga e terrorismo: «Sette candidati impresentabili»

di Luigi Soriga
Corruzione, droga e terrorismo: «Sette candidati impresentabili»

Ecco i nomi segnalati dalla Commissione Antimafia

14 febbraio 2024
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Sassari Sette nomi da circoletto rosso nella scheda elettorale delle regionali del 25 febbraio. Come ogni anno la Commissione parlamentare Antimafia ha divulgato l’elenco dei candidati impresentabili. Persone già condannate o con processi penali a carico, che hanno comunque violato il codice di autoregolamentazione. In apertura di seduta a Palazzo San Macuto, la presidente della commissione Chiara Colosimo ha elencato gli impresentabili. L’assessora uscente dell’Agricoltura, Valeria Satta candidata con “Lega Salvini Sardegna”; l’attuale consigliere regionale Valerio De Giorgi, candidato nella lista “Democrazia cristiana con Rotondi”; Maria Grazia Giordo con “Sinistra futura”; Sergio Oriti Niosi candidato con “Forza Italia-Berlusconi-PPE”; l’attuale consigliere Antonello Peru candidato con “Sardegna al centro 20venti”, Giovanni Satta, consigliere uscente, con “Alleanza Sardegna-Pli” e Salvatore Sechi candidato con “Liberu”. Le accuse nei loro confronti vanno dal traffico di droga, alla corruzione e al terrorismo.

Valerio De Giorgi Il consigliere regionale del “Grande centro”, ora candidato nella lista “Democrazia cristiana con Rotondi”, comparirà in aula a Cagliari l’8 marzo per rispondere dell’accusa di corruzione. De Giorgi, era stato arrestato nel 2022 con l’accusa di aver concordato con un imprenditore un emendamento sul Piano casa in cambio di quattro appartamenti.

Maria Grazia Giordo Candidata con “Sinistra futura”, è stata condannata in primo grado alla pena di 7 anni di reclusione per il reato di associazione finalizzata al traffico degli stupefacenti. Al momento è in corso il secondo grado presso la Corte di appello di Cagliari. Giordo è ritenuta la contabile e la cassiera di una banda che, a Sassari, spediva la cocaina nascondendola dentro i libri. La notizia è stata un fulmine a ciel sereno per la coalizione di centrosinistra e ha generato un profondo imbarazzato da parte della candidata governatrice Alessandra Todde, totalmente ignara delle vicenda giudiziaria. Il comunicato di Sinistra Futura invece è il seguente: «Quando sono state composte le liste a tutti i candidati, come prevede la legge, è stato chiesto di consegnare il certificato del casellario giudiziale, dal quale nulla risulta. In questa vicenda sono in ballo il principio costituzionale della presunzione di innocenza e la doverosa e indispensabile chiarezza dovuta agli elettori. Nelle prossime ore gli organismi dell’associazione Sinistra Futura faranno le debite valutazioni e prenderanno gli opportuni provvedimenti, che saranno comunicati quanto prima».

Sergio Oriti Niosi È candidato con “Forza Italia-Berlusconi-PPE” ed è a processo (prossima udienza fissata il 22 marzo 2024) per il reato di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio.

Antonello Peru Il consigliere regionale leader del gruppo “Il grande centro”, è in lizza alle regionali con “Sardegna al centro 20venti” . Nel giugno del 2023 il gup del Tribunale di Oristano lo ha rinviato a giudizio nell’ambito della maxi inchiesta di “Sindacopoli”, per una vicenda che riguarda gli appalti di due lotti della quattro corsie Sassari-Olbia. L’accusa nei suoi confronti è corruzione per l’esercizio della funzione e corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio.

«Voglio rassicurare tutti gli amici che credono da anni nel nostro progetto – scrive Peru nella sua pagina Fb – la comunicazione che avete letto non cambia nulla riguardo alla mia candidatura. Anche 5 anni fa, due giorni prima delle elezioni, è successa la stessa cosa: ero tra quelli che impropriamente vengono definiti “impresentabili”. Tuttavia, mi sono presentato al giudizio del popolo sardo, ottenendo il miglior risultato in Sardegna. Successivamente è arrivato anche quello dei giudici che hanno emesso l'assoluzione in tutti e tre i processi perché il fatto non sussiste. In Italia, secondo il nostro diritto, i cittadini sono considerati innocenti fino al terzo grado di giudizio. Il popolo saprà rispondere a tutto».

Giovanni Satta Ex sindaco di Buddusò, consigliere regionale eletto nel 2019 con il Psd’Az (quasi 3mila voti) alle prossime elezioni è in corsa con “Alleanza Sardegna-Pli”. È stato rinviato a giudizio il 20 dicembre 2017 (dibattimento in corso di svolgimento) per il reato di associazione finalizzata al traffico degli stupefacenti. L’inchiesta della Dda di Cagliari risale al 2014 e si concentra sull’attività di una banda di trafficanti internazionali di droga, formata da sardi e albanesi.

Valeria Satta L’assessora all’Agricoltura è a processo a Cagliari per tentata concussione nell’inchiesta sulle nomine ritenute illegittime di alcuni dirigenti regionali. Il dibattimento è ancora in corso.

Salvatore Sechi È in corsa con “Liberu”, ed è stato rinviato a giudizio il 3 dicembre 2013 (il famoso processo Arcadia, ancora in corso) per il reato di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico. È uno dei 18 imputati della formazione politica “A manca”. Secondo la Procura, tra il 2002 ed il 2006, Sechi assieme ad altri esponenti avrebbe organizzato una serie di attentati rivendicati dai Nuclei proletari per il comunismo (Npc) e dall’Organizzazione indipendentista rivoluzionaria (Oir). «Ci troviamo di fronte a una illegittima e vergognosa azione fatta per orientare le elezioni – commenta Giulia Lai, segretaria nazionale di Liberu e avvocato difensore degli imputati – è un processo che risale a 20 anni fa e ancora siamo solo all’inizio. C’è una bella differenza tra Sechi e altri “impresentabili” già condannati».



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