La Nuova Sardegna

Lavoro

Stipendi e mansioni parificate, si va verso il comparto unico dei dipendenti degli enti locali

Stipendi e mansioni parificate, si va verso il comparto unico dei dipendenti degli enti locali

Prima riunione dell’organismo inter-assessoriale istituito per studiare la riforma. L’obiettivo è equiparare le figure a quelle regionali

15 febbraio 2024
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Cagliari Passo avanti importante della riforma che condurrà al Comparto unico dei dipendenti degli enti locali. Dopo l’insediamento della cabina di regia inter-assessoriale, il progetto inizia a marciare con le proprie gambe con la prima riunione del neo-costituito tavolo di lavoro.

L’indirizzo «Con la prima riunione della Cabina di regia sul Comparto Unico – sottolinea l’assessore degli Enti locali, Aldo Salaris che ha coordinato la Cabina di Regia interassessoriale – diamo seguito con decisione agli impegni presi per arrivare all’equiparazione del trattamento giuridico ed economico dei dipendenti del sistema regione e delle Autonomie locali, che consideriamo un elemento di giustizia ed equità. Quella del Comparto unico è una riforma complessa che ha visto il mio assessorato impegnato in prima linea e che considero fondamentale per i Comuni, in particolare i più piccoli, che progressivamente hanno visto una vera e propria fuga del personale dai propri uffici a quelli della Regione. Sono state poste realmente le basi per rendere concreto un risultato atteso sin dal 2006».

Le istanze Quella dell’istituzione del Comparto unico è una partita iniziata in effetti molti anni fa e che negli ultimi mesi ha ritrovato una nuova importante spinta propulsiva grazie alla nascita di un comitato, datata lo scorso 22 dicembre. Soltanto pochi giorni più tardi, il 2 dicembre, circa duemila dipendenti di Comuni ed enti locali della Sardegna si erano dati appuntamento a Cagliari per portare le proprie istanze all’attenzione del governo regionale. Con loro anche una trentina di sindaci e alcuni esponenti politici, tra i quali Alessandra Todde e Renato Soru. Per evitare i disagi sull’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese, era stata proposta appunto la creazione di un comparto unico con stesse regole e trattamento economico uguale a quello dei dipendenti regionali. A livello nazionale, era stato sottolineato, soltanto la Sardegna e la Sicilia non hanno nello stesso comparto gli enti locali, nonostante Comuni e le Province svolgano ormai competenze devolute dalla Regione.

La cabina di regia Un dipendente della Regione e un dipendente degli Enti Locali pur svolgendo lo stesso lavoro, hanno in effetti retribuzioni molto differenti: per cercare di realizzare un sistema integrato dei servizi pubblici e una programmazione complessiva delle necessità della pubblica amministrazione dell’intera regione, è stata dunque creata una cabina di regia , così come previsto dalla delibera di Giunta del 24 gennaio scorso, affiancata a un tavolo tecnico: di questo fanno parte un esperto in diritto del lavoro, un esperto in diritto amministrativo e un esperto in diritto costituzionale. «Era un tema di cui la Regione discuteva da ormai quasi vent’anni – ha aggiunto Salaris –. Oggi oltre ad averlo fatto divenire centrale nell’agenda del governo regionale stiamo lavorando affinché quello che è un principio di equità e giustizia possa trovare una reale rispondenza nei fatti. È una sfida che abbiamo colto: la politica ha dato gli obiettivi, i tecnici ora sono al lavoro. I Comuni sono interessati da un travaso continuo di personale che ne mette a rischio l’operatività, la buona amministrazione e perfino la partecipazione ai bandi nazionali ed europei. È per questo che abbiamo accolto la richiesta di istituzione del Comparto Unico ed è per questo che stiamo muovendo i primi passi concreti». (a.si.)

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